Dicembre 9, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Tanti volti nuovi, tanti gol: la Reggiana supera 4-0 il Masone a Toano

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Comincia nel migliore dei modi il ritiro di Toano per i Granata: 4-0 contro il Masone. La Regia impiega meno di 3 minuti a stappare il match con uno dei tanti nuovi acquisti: Sersanti. E proprio l’ex Lecco fornisce un assist ad Okwonkwo non molto tempo più tardi. Ad archiviare la pratica ci pensa Vergara, che sigla il tris su invito di Cavallini, giovane schierato titolare da Viali. Nella ripresa cambio totale degli interpreti e il capitano diventa Libutti. Trovano spazio, oltre ad altri ragazzi della Primavera, Meroni, Stramaccioni e Urso, che hanno subito un ottimo impatto sulla partita. Al 54′ Pettinari trova la gioia personale e da lì l’undici dell’ex tecnico del Cosenza abbassa i ritmi e si limita a gestire il possesso.

La nuova Reggiana

Essendo questo il primo articolo di questa stagione 2024-2025, tocca fare un’analisi dei nuovi arrivati e, soprattutto, del nuovo mister.

Viali: Pizzimenti aveva sul suo taccuino diversi nomi, tra cui Caserta (che è stato, peraltro, avvistato alla Stazione Mediopadana di Reggio Emilia), Aquilani, Abate, Bucchi e Breda, ma alla fine è stato scelto proprio Viali per questo incarico. Ha avuto trascorsi molto positivi a Piacenza, in Serie D, per poi guidare nella categoria successiva Pro Piacenza, Sudtirol, Cuneo, Novara e Cesena. Predilige la difesa a 4, ma è capace di variare, basti pensare che nella sua quarta esperienza da mister ha usato per molto tempo la retroguardia a 5, passando a 4 solo verso il tramonto di stagione. Tuttavia, lo stesso tecnico ha detto che non dà più di tanto valore al modulo, poiché, ormai, i modi di schierarsi sono piuttosto elastici. In conferenza stampa ha affermato anche che è stato trascinato qui nella Città del Tricolore dalla grande passione della piazza e dalla storica maglia granata. Ha, tra l’altro, condiviso tre principi tattici che lo contraddistinguono: la linea a 4 con aggressione nella metà campo avversaria con un uomo in più, la padronanza del possesso e un gioco offensivo. Tralasciando ciò, si intravede in lui una figura funzionale vista la sua recente avventura in Calabria, con i Lupi. Chiamato ad ottenere la salvezza in una stagione complicata, è riuscito addirittura a portare la squadra ad un passo dai play-off.

Motta: Passiamo ai nuovi innesti. Partiamo con Motta, giocatore che, in realtà, l’anno scorso ha militato nella Primavera granata. La società è riuscita a riscattarlo dalla Juve, dunque adesso è un calciatore della Reggiana a tutti gli effetti. Estremo difensore di grande prospettiva, oltre alla maglia bianconera ha indossato anche quella dell’Alessandria e del Monza, dove è cresciuto tanto. A Reggio si è visto tra i grandi nel ritiro dello scorso anno, in cui ha compiuto diversi interventi prodigiosi nelle amichevoli.

Meroni: 27 anni compiuti a gennaio, ma gioca come un veterano. Sbocciato nel settore giovanile dell’Empoli, è reduce da un paio di stagioni molto positive al Cosenza, dove ha conosciuto proprio Viali, di cui è diventato un pupillo, tanto da seguire la sua strada e trasferirsi a Reggio. Molto abile nel gioco aereo, ha vestito anche le casacche di Paganese e Pisa, con cui ha collezionato parecchie apparizioni tra Serie C e cadetteria, prima appunto di trasferirsi in rossoblù. Spetterà al tecnico decidere se farlo giocare assieme a Rozzio o se ritenerlo un’alternativa – nell’amichevole di cui parleremo tra poco non sono stati in campo nello stesso momento -, ma ciò non toglie che sia un acquisto davvero importante da parte della società.

Stramaccioni: Un’operazione che il club aveva compiuto nel corso della stagione scorsa e che ha portato il talento della Juventus Next Gen a vestire la maglia granata al termine dell’ultimo campionato. Classe 2001, si tratta di un difensore alto 1,90m che ha firmato un contratto biennale e che, dopo essere sbocciato nel settore giovanile del Perugia, si è ritagliato spazio in Serie C, dopo un’annata al Cannara in D. Ha, infatti, giocato per Vis Pesaro e la già citata formazione bianconera, affermandosi nonostante la giovanissima età.

Nahounou: Classe 2004 proveniente dalle giovanili del Nizza. Calciatore estremamente dotato fisicamente – 1,93m di stazza -, si lega al club granata fino al 2026. Già nei primi allenamenti ha fatto vedere la sua grande bravura in fase difensiva.

Brekalo: Dopo l’addio di Pieragnolo era necessario trovare un laterale sinistro di grande prospettiva e Pizzimenti ha scelto lui. 2003 croato, ha avuto un grande trascorso nella Dinamo Zagabria, ma ha vestito anche altre casacche importanti. Purtroppo, però, ha riportato un infortunio in questo pre-season che potrebbe essere piuttosto serio.

Sersanti: Grande protagonista della stagione del Lecco lo scorso anno, si tratta di un 2002 cresciuto nelle giovanili della Juventus (ha anche vestito la maglia della Fiorentina). Oltre ad un’esperienza a Grosseto, ha militato in C nella Next Gen bianconera, prima appunto di approdare in cadetteria lo scorso anno. Molto dotato tecnicamente, ha fornito due gol e due assist in B nell’ultimo campionato.

Urso: Laterale sinistro classe 1999 scuola Cesena, è entrato nel calcio dei grandi vestendo la maglia del Forlì, prima di approdare alla Viterbese. Qui ha giocato 87 gare in Serie C, facendo centro ben due volte e totalizzando 7 assist. Dopo questo capitolo della sua carriera, ha messo gli occhi su di lui il Novara, dove ha fatto davvero bene: 7 reti nell’ultimo campionato, senza contare quella realizzata ai play-out.

Maggio: Giocatore di grandissimo talento – avevamo parlato di lui in un’intervista a Mario Enrico Braco (ai tempi match analyst della Pro Vercelli, oggi alla Spal) mesi fa – che potrebbe colmare le lacune del reparto offensivo dei Granata. Esterno d’attacco molto tecnico, tende spesso a rientrare per poi calciare con il suo destro raffinato – tuttavia anche il mancino non è niente male -. Nato nel 2002, ha avuto la sua prima esperienza a Cittanova, in Serie D, per poi trasferirsi alla Fermana. Qui ha totalizzato 5 reti in 34 gare, passando successivamente, come accennato, alla Pro Vercelli, società che lavora molto con i giovani (anche Vergara ha indossato questi colori anni fa). Grande trascinatore dell’undici piemontese l’anno scorso – play-off raggiunti -, ha timbrato il cartellino 12 volte, impreziosendo il bottino con 8 assist (tutto ciò in 33 match di Serie C, senza contare i preliminari).

Le formazioni

Reggiana: Viali adotta il 4-4-2 e dà fiducia sin da subito ad un paio di giovani talenti e a qualche volto nuovo. Tra i pali, infatti, c’è Motta, protetto da una difesa costituita da Fiamozzi, Nahounou, Rozzio e Cavallini – “promosso” dalla Primavera alla prima squadra -. Sulle corsie laterali Vergara e Tessitori – altro ragazzo promettente – mentre al centro Sersanti e Cigarini. Per quanto riguarda l’attacco, il mister decide di fare mettere altra benzina nel serbatoio a Okwonkwo, coadiuvato dall’immancabile Gondo.

Masone: Ceci in porta, retroguardia composta da Crotti, Sabbadin (fascia da capitano per lui), Teggi e Mendicino. A centrocampo Sekyere, Acquah (giocatore che si è abbassato anche sulla linea difensiva in fase di impostazione più di una volta) e Ventura. Sulla trequarti Bottazzi, che agisce alle spalle di Corradini e Durmishi.

La partita

Bastano meno di 180 secondi ai Granata per inaugurare al meglio questo ritiro. Il primo gol stagionale porta la firma di Sersanti, che va segno grazie ad una frustata da posizione ravvicinata, la quale si insacca sotto la traversa. E proprio l’ex Lecco, parecchio ispirato in questo match, riesce a rivelarsi decisivo al minuto 20. Il raddoppio, infatti, viene propiziato da un suo suggerimento a centro area per Okwonkwo, che realizza il bis con una conclusione rasoterra, superando l’estremo difensore del Masone. Come da spartito, la Reggiana amministra abilmente il possesso della sfera, senza però attribuire una grande fluidità alle sue manovre. Mister Viali osserva con grande curiosità e alza poche volte la voce, probabilmente già soddisfatto da un elemento chiave del suo calcio: la spinta degli esterni. Cavallini, infatti, ha più volte modo di spingere sul binario di sinistra con qualche interessante sovrapposizione; lo stesso vale per Fiamozzi (seppur in misura minore) sulla corsia opposta. E proprio da uno degli assoli dei terzini nasce il tris della Regia: l’appena nominato Cavallini arriva a fondo campo e mette al centro per Vergara, che spedisce la sfera in fondo al sacco. Da riconoscere, però, anche la bravura della formazione avversaria, la quale non ha affatto sfigurato in questa gara. A dimostrazione di ciò c’è la rete sfiorata da Corradini al 22′, che, con una conclusione insidiosa sul primo palo, per poco non beffa Motta. All’alba della mezz’ora l’autore del secondo gol va ad un passo dalla doppietta con un tiro radente, prontamente respinto, però, dall’estremo difensore avversario. Purtroppo, però, c’è anche una nota dolente in questo clima quasi festoso del ritiro di Toano, ovvero un problema muscolare accusato da Vergara. Il gioiellino del Napoli viene sostituito da Camara – altro atleta dalle intriganti prospettive -; fortunatamente, tuttavia, non dovrebbe trattarsi di nulla di grave. Dopo 40 giri di lancette Gondo torna a minacciare la porta del Masone con un’insidiosa botta dal lato destro dell’area di rigore, ma il suo tiro si stampa sull’esterno della rete. Pochi minuti più tardi è proprio il giocatore che aveva rilevato in precedenza Vergara a sfiorare un gol capolavoro, pennellando una conclusione di mancino a rientrare, che per poco non termina la sua corsa sotto l’incrocio dei pali. Si va a riposo con la banda di Viali che, come da pronostico, ha già archiviato la pratica, ma, soprattutto, ha dato delle prime impressioni certamente positive.

Via alla ripresa con una rivoluzione degli interpreti in casa Reggiana. Il modulo è un 4-3-2-1, capace di evolvere in 3-4-2-1 in base ai movimenti di Urso, che in fase di possesso prende spazio, per poi abbassarsi quando ha la palla la squadra avversaria. Per quanto riguarda la formazione, il portiere è Bardi, in difesa, oltre al nuovo acquisto appena citato, ci sono Libutti – fascia da capitano meritatissima per lui -, Meroni e Stramaccioni, altri due volti nuovi. Sul binario di destra ancora Camara, mentre al centro Zingone e Kabashi. A supporto di Pettinari Kljajic e D’Angelo. La seconda metà non regala le emozioni dei primi 45 giri di lancette, tuttavia mette in mostra lo stesso diversi aspetti positivi. Uno di questi è sicuramente la retroguardia, che imposta da dietro a 3, come già detto, e riesce a coprirsi in maniera impeccabile. Davvero un bell’innesto il centrale proveniente dal Cosenza, il quale ha dato tante indicazioni ai compagni, rivelandosi subito un leader all’interno del gruppo, e facendo un’ottima fase di copertura. Passano 9 minuti scarsi e i Granata hanno già timbrato il cartellino per la quarta volta: sgattaiolata di Urso sulla sinistra, conclusa con un feroce diagonale mancino stampatosi sulla traversa e corretto in rete dalla comoda ribattuta di Pettinari. Purtroppo, però, non ci sono molte altre note positive. Questo perché i ragazzi di Viali tendono a mantenere un’intensità di palleggio piuttosto bassa, arrivando raramente a minacciare il bersaglio. Manca, purtroppo, anche un po’ di qualità in mezzo al campo. Kabashi scarabocchia più volte, commettendo diversi errori evitabili, che, nella prima frazione, il direttore d’orchestra Cigarini non aveva commesso. Aumenta un po’ i giri del motore nel finale la squadra di casa, con un traversone uscente dal raffinato mancino di Urso, che pesca nuovamente l’ex centravanti della Ternana, il quale di testa, però, spedisce alto.

Il colpo di testa di Pettinari

Un giocatore che potrebbe davvero fare comodo quest’anno dopo una prima stagione in granata travagliata. Oltre tutto la sua prestazione in questo match è stata estremamente positiva, anche se si starà mangiando le mani, perché, oltre alla chance appena avuta, ha sfiorato il sigillo con un pallonetto con cui ha scavalcato il portiere, ma che non si è insaccato per via di un prodigioso intervento sulla linea della retroguardia del Masone.

Il tocco morbido di Pettinari

Verso il tramonto del match si fa sentire Camara, con una giocata che è un po’ il suo marchio di fabbrica. Nell’arco di 6 minuti, infatti, tenta due volte la botta sul primo palo: prima sfiora il gol con una conclusione che per poco non finisce all’angolino, poi trova una risposta semplice dell’estremo difensore avversario. Cala il sipario e arrivano i meritati applausi per una squadra che ha fatto il suo compito in maniera quasi impeccabile, ma che deve ancora ritrovare l’ottimale forma fisica.

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