Luglio 10, 2025

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Gondo e Portanova mandano ko il Cittadella

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Una buona Reggiana conquista tre punti che mancavano da gennaio. Dopo un primo tempo incolore, i Granata rompono l’equilibrio grazie ad un gol di Gondo, per poi raddoppiare nel finale con una splendida rete di Portanova. Verso il tramonto dell’incontro, il Cittadella riesce a riaprire la partita con Pandolfi, ma è troppo tardi per pensare di realizzare una rimonta. Al triplice fischio lo Stadio Giglio torna a ruggire dopo tanto, troppo tempo.

“Rozzio giocherà dal primo minuto” – Le parole di Dionigi in sala stampa

Mister Dionigi, visto il rinvio della partita con il Brescia – una scelta davvero folle, una grave mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi – ha avuto più tempo per plasmare la sua squadra. Per quanto riguarda l’infermeria, però, come detto da lui stesso, la situazione non è particolarmente migliorata, purtroppo. “Le carte in tavola non sono cambiate”, ha affermato, poiché nessuno degli indisponibili riuscirà a recuperare in tempo per il calcio d’inizio e, anzi, Vido ha riportato un guaio fisico che potrebbe portarlo a saltare questo match. Il nuovo allenatore dei Granata ha dovuto poi rispondere a quella che è ormai una domanda di rito, ovvero le condizioni di Mattia Destro. Dionigi ha spiegato che nell’ultima partita, se non fosse stato per l’infortunio di Meroni – purtroppo non sarà schierabile nemmeno contro il Cittadella -, l’avrebbe fatto esordire, dunque è pronto a scendere in campo, per uno spezzone nel finale. La notizia più positiva, tuttavia, è il recupero di Paolo Rozzio:”Giocherà dal primo minuto”, ha dichiarato il direttore d’orchestra della Reggiana, che ha definito questo giocatore “un faro per i compagni”. Spostando il focus sull’avversario, le parole spese sui veneti sono state piuttosto interessanti:”E’ una squadra di gamba, aggressiva. Lotta fino alla fine e ha giocatori che possono risolvere le partite”.

5° squadra per punti fatti in trasferta – L’avversario

Per la Reggiana è la partita che vale una stagione: una vittoria sarebbe una vitale boccata di ossigeno, mentre una sconfitta potrebbe spegnere quasi definitivamente le speranze di raggiungere l’obiettivo prefissato ai nastri di partenza di questo campionato. Allo Stadio Giglio approda una compagine che non vince dal primo marzo contro la Juve Stabia, ma che ha le medesime ambizioni della banda di Dionigi. Si tratta pur sempre, inoltre, del quinto undici che ha racimolato più punti in trasferta. I veneti, ad ogni modo, hanno un triste primato: il loro attacco è il meno prolifico del campionato, con appena 25 reti realizzate. Anche la difesa, tra l’altro, è in grande difficoltà, poiché ha incassato 49 gol; peggio solamente il Sudtirol. Non si può assolutamente sottovalutare questa formazione, però, perché non molte giornate fa ha messo in grande difficoltà la Cremonese, una delle corazzate di questo torneo. E’ interessante, tra l’altro, la composizione dell’organico del Citta, in quanto l’ossatura è costituita da diversi calciatori di esperienza, tuttavia c’è spazio anche per dei giovani interessanti. Nel 3-5-2 di mister Dal Canto, spiccano infatti i 2001 Amatucci e Rabbi, oltre al 2002 Tronchin e al 2003 Casolari, calciatori dalle intriganti prospettive. I veneti, tra l’altro, possono fare affidamento – da vedere tuttavia se partirà titolare – su Pandolfi, centravanti che ha trovato la gioia personale 6 volte dall’inizio del campionato, una delle quali proprio contro la Reggiana, all’andata.

Le formazioni

Reggiana: Dionigi non può contare sullo squalificato Bardi e lancia il giovane promettente Edoardo Motta. Quest’ultimo è protetto da una difesa a 3 composta da Libutti, Rozzio e Lucchesi. Sulle fasce, nel 3-5-2 proposto dall’ex tecnico del Brescia, sfrecciano Fiamozzi e Marras. L’impostazione è affidata a Reinhart, coadiuvato da Sersanti e Portanova. In attacco Gondo si condivide il palcoscenico con Vergara.

Cittadella: 3-4-1-2 per gli ospiti. Kastrati in porta. La retroguardia è formata da Salvi, Pavan, Capradossi e Carissoni. Le redini del reparto intermedio sono nelle mani del giovanissimo Casolari, supportato da Amatucci e Tronchin – altri ragazzi alle prime stagioni tra i grandi come detto -. Davanti Desogus e Rabbi agiscono alle spalle del trequartista Vita.

La partita

La gara prende il via con un silenzio quasi assordante proveniente dalle tribune, non solamente per il minuto di raccoglimento dedicato a Papa Francesco, morto purtroppo negli scorsi giorni, ma anche per un dolore condiviso da entrambe le tifoserie. Negli scorsi giorni, infatti, è purtroppo venuto a mancare Michele Lucchese – chiamato “Mitch” da tutti coloro che lo conoscevano -, supporter sfegatato della Reggiana e membro del Gruppo Vandelli, che ha perso la vita a causa di un incidente mortale a Montecchio. Lo Stadio Giglio lo ricorda con diversi striscioni nei distinti e in Curva Sud, oltre a 5 minuti senza intonare cori né tantomeno issare bandiere. Anche i tifosi del Cittadella hanno dovuto fare i conti con un forte lutto, in quanto, pochi giorni fa, è morto uno storico membro della tifoseria veneta, Giovanni Scudiero, da tutti conosciuto come “Forci”. Nel settore ospiti, i suoi compagni di avventura negli stadi di tutta Italia reggono una pezza con su scritto il suo nome.

La gara, nei primi giri di lancette, fatica a decollare, con entrambe le compagini che non riescono a trovare gli spiragli per penetrare. Il primo timido sussulto è del Cittadella su punizione, tuttavia i veneti non riescono a rendersi minacciosi. Poco più tardi, la Reggiana prova a farsi sentire a sua volta con un calcio piazzato. L’undici ospite non fatica ad allontanare, tuttavia la banda di Dionigi continua a premere, con Marras che disegna uno splendido traverse ed imbecca la testa di Gondo, il quale, però, non imprime potenza. Pratica agevole per Kastrati. Sarebbe stata da rivedere la posizione dell’ivoriano, ad ogni modo. Dopo 13 giri di lancette, i veneti riescono a strappare un calcio d’angolo, i cui sviluppi non regalano però problemi alla Regia. Negli istanti successivi, arriva a proporre al centro Desogus, ma il traversone si tramuta in un debole tiro, facile preda dei guantoni di Motta. Il portiere scuola Juve si fa trovare nuovamente pronto due volte nell’arco di pochi secondi a cavallo tra il 20′ e il 21′. Prima risponde alla grande con i pugni in tuffo, su un traversone di Salvi, poi assorbe un tiro caricato da Casolari al limite dell’area di rigore. Spettacolo tutt’altro che avvincente al Giglio, con entrambe le squadre che non viaggiano a ritmi particolarmente elevati, tuttavia Dionigi può ritenersi soddisfatto delle prime risposte del portiere da lui schierato quest’oggi. Al minuto 25 il direttore di gara estrae il primo cartellino della partita, sanzionando Capradossi per un intervento ruvido ai danni di Vergara. Negli attimi seguenti, i padroni di casa conquistano il loro primo giro dalla bandierina, tuttavia la prolungata azione intavolata dai Granata evapora senza che sia stata messa in grande difficoltà la retroguardia avversaria. Dopo 32 giri di lancette, i veneti provano nuovamente a rendersi pericolosi: Salvi verticalizza per Vita, il quale, vista la marcatura asfissiante di Lucchesi, appoggia per Amatucci, che, con una frustata, cerca il bersaglio. Motta, tuttavia, si oppone con l’ennesimo intervento decisivo, mantenendo la partita ancorata al punteggio di partenza.

La splendida parata di Motta (Foto AC Reggiana)

La formazione di Dal Canto torna a premere poco più tardi: il nominato un attimo fa Amatucci sguscia sull’out di destra e propone al centro per Vita, il quale calcia di prima intenzione, ma non inquadra lo specchio. Al 39′ ecco che i ragazzi di Dionigi imbastiscono finalmente un’azione offensiva potenzialmente pericolosa: Marras disegna un bel cross e pesca Portanova, che ammaestra la sfera e prova a scaraventarla verso la porta in acrobazia, ma spedisce alto. Continua ad insistere la squadra di casa, che pochi attimi in seguito conquista pure un corner grazie ad un’iniziativa di Sersanti, storpiata sul più bello. Sul traversone, proprio l’ex Lecco arriva sulla sfera, pizzicandola ma non trovando lo specchio. La Reggiana sembra aver preso fiducia e ci riprova: Reinhart verticalizza per Gondo, il quale offre a Vergara, che si intrufola in area di rigore e scocca il tiro, ma questo si spegne sul fondo. Verso il tramonto di questa prima frazione di gioco, il Cittadella va vicino al vantaggio: Capradossi, dopo una bella triangolazione, sferra una conclusione violenta, sporcata in calcio d’angolo da Rozzio. L’azione termina dopo una conclusione da distanza siderale da parte di Salvi, che sorvola la traversa di pochissimo, facendo prendere uno spavento a Motta. Si va a riposo, dopo questi 60 secondi aggiuntivi imposti dalla terna arbitrale, sul risultato di 0-0. Non una grande Reggiana, troppo poco frizzante e affacciatasi raramente nell’altra metà campo. Meglio il Cittadella, che ha fatto girare bene il pallone ed è arrivata a calciare verso il bersaglio più volte.

Via alla ripresa senza che nessuno dei due tecnici metta in atto una sostituzione. Primo possesso gestito dagli ospiti. La Reggiana prova subito ad infiammare questa seconda metà di partita con un’incursione di Sersanti, che però viene fermato con le cattive da Casolari: cartellino giallo per il classe 2003. Al 54′, Lucchesi arriva in anticipo su un avversario, con la sfera che giunge dalle parti di Motta, il quale, prima con il ginocchio e poi con le mani, la controlla. Il direttore di gara non assegna, però, la punizione di seconda all’interno dell’area di rigore e, anzi, ammonisce Vita per proteste. L’undici di Dionigi tenta, poco più tardi, di iscriversi al secondo atto di questa partita. Vergara realizza un bel guizzo sulla sinistra e fa sgorgare il pallone dalle parti di Portanova, il quale si ritaglia lo spazio per una conclusione, che però è rasoterra e centrale, seppur piuttosto violenta. Kastrati dice di no senza grossi problemi. Nei successivi istanti, il nominato un attimo fa Vergara frana su Carissoni e viene ammonito. Era diffidato… Questa non ci voleva, visto che la prossima partita sarà in casa del Modena. All’ora di partita ecco che Dal Canto si gioca la carta Pandolfi; abbandona il terreno di gioco Desogus. Pochissimo tempo dopo, Reinhart serve Gondo sul lato sinistro dell’area di rigore. Il centravanti ivoriano si gira su Salvi, facendo valere il suo fisico, poi, di mancino, sorprende Kastrati sul primo palo, rompendo il ghiaccio! 1-0 al Giglio! Splendido gol del centravanti granata, ma la partita è ancora lunga.

Il gol di Gondo raffigurato da Simone Ferrarini in uno dei suoi classici disegni

Negli istanti seguenti, l’autore del gol viene ammonito per essersi tolto la maglia, ma poco cambia – non era neanche in diffida -: padroni di casa avanti e veneti che ora devono rincorrere. Nei minuti seguenti, Dionigi sostituisce Sersanti, alle prese con i crampi – comprensibile dopo i molti scatti palla al piede – con Ignacchiti. Dal Canto risponde poco più tardi, schierando Tessiore e Masciangelo; abbandonano il terreno di gioco Amatucci e Salvi. Al 67′, i padroni di casa hanno una possibilità dalla bandierina: Reinhart disegna un traversone interessante e Rozzio prova a indirizzare verso la porta, ma il suo tentativo viene respinto. Gli ospiti tentano, dunque, di ripartire palla al piede con Rabbi, ma Marras interviene in scivolata, dunque la sfera schizza dalle parti di Gondo. Quest’ultimo controlla di petto e allarga per Portanova, che scocca il tiro, ma spedisce in Curva Sud. Apprezza comunque e non poco il pubblico di casa, davvero felice di vedere una squadra ronzare così tanto spesso attorno alla porta avversaria. I veneti tentano tuttavia di intavolare una nuova azione offensiva e lo fanno con Tronchin. Il classe 2002 chiude una triangolazione con Tessiore e sfodera una bella conclusione, ma trova l’opposizione in corner della difesa avversaria. Dalla bandierina, gli ospiti non riescono a far crollare il fortino granata, che libera senza difficoltà e, anzi, guadagna una rimessa laterale. Quando mancano su per giù 17 giri di lancette alla segnalazione del recupero, Dionigi richiama un dolorante Lucchesi, gettando nella mischia Nahounou, calciatore che ha visto poco il campo quest’anno ma su cui il mister pone grande fiducia evidentemente. Dentro anche Kabashi, che rileva Vergara. Doppio avvicendamento anche in casa Cittadella poco più tardi: sono Voltan – ex della partita – e Angeli i calciatori che Dal Canto ritiene adatti per provare a scardinare la retroguardia avversaria; fuori Tronchin e Capradossi. Dopo circa 3 giri di lancette dal suo ingresso in campo, il nominato un attimo fa Voltan ha la possibilità di andare al tiro dall’interno dell’area di rigore, ma non centra fortunatamente la porta, mandando alto. All’80’, uno tanto stanco quanto celebrato dalla sua gente Gondo – precedentemente accasciatosi a terra – passa il testimone a Maggio. Dentro pure Kumi, fuori Reinhart. A giudicare da queste mosse, l’esordio di Mattia Destro slitterà ulteriormente. Passa qualche minuto senza che nessuna delle due compagini riesca a minacciare la porta avversaria, ma, all’85’, ecco che i veneti creano i presupposti per rendersi minacciosi. Masciangelo mette un pallone profondo sul secondo palo e imbecca Pandolfi, che, di testa, non inquadra il bersaglio – non che fosse facile -. Lo stadio intanto canta a volume sempre più alto, vedendo il traguardo sempre più vicino. A meno di 60 secondi dall’annuncio dell’extra-time, Portanova scippa la sfera a Casolari e si mette in proprio. Partendo in conduzione dal cerchio di centrocampo, l’ex Genoa arriva indisturbato fino alla trequarti, poi salta secco Pavan e fa partire un tiro rasoterra che si insacca all’angolino alla destra di Kastrati: 2-0 per la Reggiana! Splendido assolo del talento in maglia numero 90, che fa ruggire i suoi tifosi.

La meravigliosa rete di Portanova, illustrata da un disegno di Simone Ferrarini

Scorre il tempo sul cronometro del direttore di gara ed ecco che vengono annunciati 5 giri di lancette di extra-time. 360 secondi ci separano dal verdetto del terreno di gioco. Al 96′, a recupero dunque teoricamente conclusosi, il Cittadella strappa un angolo. Sugli sviluppi di questo calcio da fermo, la Reggiana si fa trovare pronta a colpire di testa, tuttavia è sfortunata, in quanto la sfera, dopo un clamoroso rimpallo, giunge dalle parti di Pandolfi, che riesce a siglare il 2-1, spedendo il pallone di quel tanto che basta oltre la linea. Ma tutto ciò non può cancellare la gioia del pubblico di casa, che si sta già preparando al derby con il Modena cantando a gran voce e, dopo il triplice fischio, si lascia andare in festeggiamenti sfrenati. Vitale boccata d’ossigeno per la banda di Dionigi!

Considerazioni sparse

Vincere dopo tantissimo tempo, specialmente se capita la partita prima del derby con il Modena, è sempre una potente iniezione di fiducia e vedere questa squadra tornare a macinare gioco e gol è davvero fantastico. Mi è piaciuto particolarmente Gondo in questa gara, che ha lottato su ogni pallone e ha lavorato davvero bene con il corpo. Il gol è la giusta ricompensa per una gran partita di sacrificio. Da applausi anche la prestazione di Portanova, che ha realizzato un gol bellissimo, dopo un’azione individuale spettacolare. Preparazione della gara perfetta da parte di Dionigi, che mi ha pure sorpreso quando ha mandato dentro Nahounou: è una mossa davvero coraggiosa quella di schierare un calciatore alle prime esperienze in uno scontro salvezza quando sei sopra di appena una rete. Fa capire, pertanto, quanto questo allenatore si senta fiducioso dei suoi ragazzi. Lo stesso discorso vale anche per Kumi, entrato dopo 80 minuti. Non bisogna, tuttavia, esaltarsi, in quanto il primo tempo, a me, non era piaciuto più di tanto. Ritmi decisamente troppo bassi, con il Cittadella che ha detenuto il pallino del gioco e la Reggiana costantemente dietro ad aspettare. Di questa partita, per me, bisogna tenere gli ultimi 35 giri di lancette. Tutto ciò che è venuto prima non è da buttare, ma bisogna essere consapevoli che non potrà mai essere abbastanza in una partita contro un Modena in uno stato di forma stratosferico, reduce peraltro da un successo al San Nicola. Rimaniamo sempre con la curiosità di sapere quando esordirà Destro, tuttavia spero che Maggio, un giocatore secondo me di grandissima qualità, possa trovare sempre maggiore spazio. Al Braglia, vista l’assenza di Vergara, sarà davvero fondamentale.

Le pagelle

Motta 6,5: Aggiunge al suo “curriculum” una bella prova dopo quella di Marassi dell’estate scorsa. Nel primo tempo risponde alla grande ad una potente conclusione di Amatucci e si fa trovare pronto in ogni circostanza.

Libutti 6,5: Partita ordinata e priva di sbavature, in cui il braccetto della retroguardia a 3 granata copre gli spazi e garantisce una buona fase difensiva.

Rozzio 6,5: Dionigi lo ha definito “un faro” in conferenza stampa ed è inutile dire che è proprio così. Dispiace che per poco non sia riuscito a conquistare il clean sheet, tuttavia va sottolineato come sia stato dominante nel gioco aereo, facendosi sempre valere ed intervenendo alla grande in ogni momento.

Lucchesi 6: Nella prima frazione di gioco, risulta un po’ traballante e ogni tanto disattento, ma nella ripresa cresce e, fino a quando viene sostituito, lotta con tenacia.

Fiamozzi 6,5: Serra gli spazi e mette il piede sull’acceleratore in fase di possesso, non arrivando con particolare continuità al traversone, ma contribuendo in modo determinante alle azioni offensive.

Sersanti 6,5: Vede meno del solito la porta, tuttavia, con le sue solite incursioni, detta un’importante supremazia in mezzo al campo. Abbandona il terreno di gioco dopo aver accusato i crampi, in seguito a diverse incursioni dal grande dispendio energetico.

Reinhart 6,5: Il gol del vantaggio nasce da un suo brillante suggerimento per Gondo. Mette ordine e smista il pallone con grande qualità.

Portanova 7: Sigla un gol straordinario, che permette alla Reggiana di tornare a sorridere dopo moltissimo tempo. E’ il giocatore più pericoloso di tutto il reparto offensivo granata e crea spesso scompiglio.

Marras 6: Meno pimpante del solito, non riesce a contribuire nel migliore dei modi alle azioni offensive dei Granata e, anzi, nel primo tempo fatica anche in fase di non contenimento, ma nella ripresa si riprende.

Gondo 7,5: Lavora benissimo spalle alla porta, eseguendo parecchie sponde preziose. Anche in occasione del gol fa valere la sua stazza imponente e punisce Kastrati sul primo palo. Non molto tempo dopo abbandona il terreno di gioco stremato. Grandissima prova.

Vergara 5,5: Rimedia un cartellino sciocco che gli costa il derby con il Modena. Mai nel vivo della partita, fatica ad imbastire azioni offensive particolarmente pericolose, ma una giornata storta può capitare anche ad un calciatore fondamentale come lui.

La panchina:

Ignacchiti 6: Non una prestazione eclatante, ma dà un importante aiuto ai compagni, mettendo ordine in mezzo al campo e giocando bene con il pallone tra i piedi.

Nahounou 6: Sollecitato non molte volte, non si fa mai cogliere impreparato e comincia a mettere minuti nelle gambe e a fare esperienza.

Kabashi 6: Entra in campo con una buona personalità e aiuta i compagni nel reparto intermedio, in una ventina di minuti circa priva di errori.

Maggio s.v.

Kumi s.v.

Dionigi 7,5: Dopo appena 3 partite, due delle quali dal coefficiente di difficoltà particolarmente elevato, torna a fare sorridere una piazza che non festeggiava una vittoria da gennaio. I suoi ragazzi disputano un primo tempo un po’ anonimo, in cui faticano a creare problemi alla difesa avversaria, anche a causa di una prova incolore di Vergara. Nella ripresa, tuttavia, lo spartito cambia, con Gondo che sale in cattedra, i compagni che prendono fiducia e Portanova che firma il raddoppio. Bellissimo gesto quello di dare spazio anche a calciatori che avevano visto poco il campo.

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