Una buona Reggiana sfiora il quinto risultato utile consecutivo
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La Reggiana torna a perdere dopo oltre un mese. Girma illude i Granata, acciuffando il pareggio nel recupero del primo tempo, ma Verreth, grazie anche ad una deviazione, beffa Motta nel finale di partita e consegna i tre punti ai suoi compagni.
“Per noi il campionato non è assolutamente finito” – Le parole di Dionigi in sala stampa
Il tecnico dei Granata, alla vigilia dell’incontro, è stato molto chiaro, affermando che non si accettano cali di concentrazione e che vorrà portare a termine il torneo nel migliore dei modi, nonostante la salvezza sia già stata centrata. “Per noi il campionato non è assolutamente finito”, ha detto. Ciò tuttavia non negherà la possibilità di vedere scendere in campo qualche giocatore che quest’anno si è ritagliato poco spazio. L’allenatore, infatti, ha spiegato:“Dopo la partita di Castellammare, i ragazzi erano veramente stremati. In questo mese hanno spinto tanto”. E’ inoltre sceso nel dettaglio, facendo sapere che non scenderà in campo Manolo Portanova e che rimangono in forte dubbio Meroni, Ignacchiti e Vergara. Si valuta, dunque, l’inserimento nella lista dei convocati di qualche ragazzo della Primavera. Dionigi ha poi dovuto rispondere a qualche domanda sul Brescia, squadra che peraltro ha allenato, seppur per poco tempo, nella stagione 2020-2021. Ha definito il suo trascorso in Lombardia “Una parentesi strana”, sottolineando tuttavia che in biancazzurro si è trovato benissimo. Per concludere, ha presentato la partita introducendo l’avversario. “E’ una squadra completa”, ha detto, in quanto ha un organico molto forte per la categoria e, con Maran, ha trovato il giusto equilibrio. Ha messo in luce, tra l’altro, il fatto che davanti ci sono giocatori di grande fisicità.
Una partita che vale una stagione – L’avversario
E’ abbastanza facile fare un pronostico di questa sfida, vista la situazione delle due compagini. La Reggiana, infatti, vuole confermarsi dopo quattro trionfi straordinari, tuttavia si è liberata dell’ansia della rincorsa alla salvezza dopo aver battuto la Juve Stabia. Il Brescia, dall’altra parte, si gioca tutto all’ultima giornata: non ottenere i tre punti potrebbe costare alle Rondinelle i play-out o, peggio, la retrocessione diretta. I Biancazzurri scenderanno dunque in campo con il coltello tra i denti, anche perché l’ultimo trionfo tra le mura amiche risale al 30 settembre, nel derby contro la Cremonese. Si attende, tuttavia, un pubblico delle grandi occasioni per questa partita, con lo stadio che dunque sarà gremito – settore ospiti compreso, in quanto è andato sold out -. Il Brescia, reduce tra l’altro da un bel pareggio sul campo insidioso del Modena, dispone di un organico davvero niente male, con tanti calciatori dai grandi margini di miglioramento. Nel 4-3-1-2 di Maran, infatti, trovano spesso spazio tanti atleti giovanissimi, come il 2004 Calvani in difesa e il terzino sinistro Corrado, classe 2000. A centrocampo bisogna inoltre stare attenti a Besaggio, un 2002 dalle doti tecniche davvero invidiabili, e al trequartista ventiquattrenne Galazzi. Per non parlare del tandem d’attacco Bianchi-Borrelli, due centravanti del 2000 che si sono rivelati una spina nel fianco per diverse retroguardie del campionato. Il secondo nominato soprattutto, poiché ha trovato la gioia personale 6 volte dall’inizio del torneo.
Le formazioni
Brescia: E’ un 4-3-1-2, come detto, l’abito tattico cucito su misura da Maran per i suoi ragazzi. Lezzerini tra i pali, protetto da una difesa costituita da Dickmann, Calvani, Adorni e Jallow. A centrocampo Verreth, Besaggio e Galazzi, che agiscono alle spalle della coppia d’attacco Borrelli-Bianchi.
Reggiana: La formazione scelta da Dionigi rispecchia pienamente le parole da lui pronunciate in conferenza stampa: nessun turnover. L’unica novità riguarda la porta, con Motta che strappa il posto a Bardi. In retroguardia – 3-5-2 il modulo dei Granata – stringe i denti Meorni, che compone la linea assieme a Rozzio e Lucchesi. Largo a destra Libutti, mentre a sinistra gioca Marras. L’impostazione è affidata a Reinhart, chiamato a fare gli straordinari assieme a Ignacchiti e Sersanti. In attacco dialogano – si spera in modo vincente – Girma e Gondo.
La partita
L’incontro comincia con il primo calcio al pallone che viene dato dai padroni di casa, i quali impiegano meno di un minuto e mezzo a sfiorare il vantaggio. Bisoli, dopo una bella triangolazione con Dickmann, suggerisce a centro area per Borrelli, che richiama subito all’intervento Motta, il quale si presenta con una splendida parata. Ne deriva un corner a favore dei Biancazzurri e il pubblico ruggisce, gradendo questa partenza arrembante. Dalla bandierina la compagine ospite riesce a liberare senza particolari problemi e prova a ripartire con un guizzo di Girma, che però si fa scippare la sfera. Le Rondinelle si riorganizzano e tornano a premere poco più tardi, facendo presagire ad un assedio che si protrarrà per parecchi minuti: Besaggio disegna un bel traversone per il nominato in precedenza Borrelli, che colpisce di testa, ma spedisce alto sopra la traversa, seppur di poco. E proprio Besaggio sfiora un gol capolavoro negli istanti successivi, raccogliendo la sfera dopo un traversone respinto non nel migliore dei modi dalla difesa avversaria, e sferrando una violenta conclusione di destro, che si spegne a lato, dopo aver sfiorato l’incrocio dei pali. L’assolo lombardo non tramonta però e, all’8′, Motta, forse tradito anche dall’emozione, svirgola al momento di un rinvio profondo. Galazzi è nei paraggi e prova ad approfittarne trafiggendolo sul primo palo, ma colpisce l’esterno della rete. Al minuto 16 il direttore di gara estrae il primo cartellino giallo della partita: lo stesso Galazzi prova ad intrufolarsi sul lato destro dell’area di rigore, ma Marras interviene in scivolata e lo ferma in maniera irregolare. Calcia lo stesso giocatore che ha subito il fallo, il quale tenta di sorprendere il portiere avversario con una conclusione potente, nonostante l’angolo di tiro sia particolarmente ridotto. Il giovane talento della Regia disinnesca con un grande riflesso e tiene a galla i suoi compagni. Dopo 21 giri di lancette, gli ospiti tentano di iscriversi alla partita: Reinhart inventa un traversone interessante dalla bandierina ed imbecca la testa di Rozzio, ma il colpo di testa del capitano viene assorbito da Lezzerini, che blocca.

Il colpo di testa di Rozzio (Foto AC Reggiana)
I padroni di casa, tuttavia, tornano ad insistere pochi giri di orologio in seguito. Galazzi trasmette per Bianchi, che approfitta di un’uscita a vuoto del citato in precedenza Rozzio, poi esplode il tiro, che si infila sotto la traversa. Rondinelle in vantaggio al Rigamonti. Era nell’aria, in quanto stavano presidiando la porta avversaria da molto tempo e avevano già creato diversi problemi. L’incontro, ad ogni modo, è ancora molto lungo.
All’alba del minuto 29, i Granata hanno l’opportunità di ripartire in contropiede, ma il riferimento offensivo degli ospiti viene messo giù da Bisoli, il quale vede il suo nome apparire sulla lista dei cattivi. Al 37′, la compagine proveniente dalla Città del Tricolore prova a farsi pericolosa. Girma batte rapidamente una rimessa con le mani, tentando di sorprendere gli avversari, e cerca Gondo, che riceve, nonostante il tentativo di schermare il passaggio da parte di Calvani. L’ivoriano si insinua dunque sul lato destro dell’area di rigore, poi si libera di Dickmann con un sombrero, vincendo inoltre un rimpallo con Adorni. Dopodiché, prova ad impallinare Lezzerini, che però gli chiude bene lo specchio e respinge. Il tempo passa inesorabile sul cronometro del direttore di gara ed ecco che viene annunciato il recupero: 3 minuti. Durante il primo di questi tre giri di lancette, la Reggiana va vicina al pareggio: Libutti pesca Gondo con un suggerimento profondo e l’ex Cremonese, dopo un controllo meraviglioso, allarga per Marras, il quale si accentra e scocca la conclusione, ma senza centrare lo specchio. Non demorde, tuttavia, la banda di Dionigi, che chiude questa prima frazione di gioco in attacco. Lucchesi si traveste da ala sinistra e, su invito di Marras, disegna un bel traversone. Girma indirizza verso il bersaglio con un’incornata: il portiere respinge, ma non può nulla sulla ribattuta da due passi dello svizzero, che riporta il match in equilibrio! Ancora una volta decisivo il trequartista granata, che continua a brillare. Splendida trama offensiva architettata dagli ospiti e gol che arriva proprio prima di andare a riposo.

La rete di Girma raffigurata da Simone Ferrarini in uno dei suoi disegni

Il tap-in dello svizzero (Foto AC Reggiana)
Si chiude il primo tempo con il punteggio di 1-1. Rumoreggia il pubblico di casa, in quanto questo risultato condannerebbe i Biancazzurri ai play-out.
Al via la seconda frazione di gioco con un cambio in casa Reggiana: il giovane Nahounou rileva Rozzio, comprensibilmente stanco dopo una serie di gare dal grande dispendio energetico, in questo rush finale. I Granata hanno subito, tra l’altro, l’opportunità di portarsi avanti, con una bella azione a campo aperto. Ignacchiti serve Girma, che offre a Sersanti, con un passaggio però forse troppo lungo. Esce dai pali Lezzerini e l’ex Lecco prova a scavalcarlo, ma l’estremo difensore delle Rondinelle si oppone e tiene in vita i suoi compagni. Grave errore commesso dalla formazione proveniente dallo Stadio Giglio, che qui aveva davvero tanto spazio e non ha saputo essere spietata, non cogliendo uno svarione difensivo davvero clamoroso dei lombardi. Una Reggiana più intraprendente in questa fase embrionale di ripresa conquista pure un calcio d’angolo al 53′: Marras si coordina per calciare al volo dopo l’allontanamento della difesa avversaria, ma il suo tiro è stropicciato e si dissolve a lato. Maran non sembra soddisfatto di quest’approccio alla ripresa dei suoi giocatori e tenta di dare una scossa al minuto 58. Besaggio passa il testimone a Moncini e lo stesso fa Jallow con Cistana. Pochi attimi in seguito Gondo sperpera una potenziale occasione, calciando malissimo con il destro da dentro l’area di rigore, con il pallone che termina abbondantemente largo. Dopo 18 giri di lancette dall’inizio del secondo tempo, Dionigi decide di fare rifiatare Meroni: dentro Sosa. La fascia da capitano passa dunque sul braccio di Libutti. Un riconoscimento che il 17 della Regia meriterebbe in ogni partita, in quanto, seppur non abbia magari il carisma di Rozzio, si può ormai definire una bandiera granata, visto l’elevato numero di presenze ed il suo rapporto speciale con la piazza. Al 66′, il tecnico della squadra di casa, conscio che i suoi ragazzi dovranno aumentare i giri del motore se vorranno portare a casa il risultato, si gioca la carta Bjarnason; fuori Bianchi. Al 69′, Reinhart alza bandiera bianca – Dionigi stesso aveva fatto sapere che non era al 100% -, dunque viene rispolverato Stulac. Negli istanti successivi, il Brescia prova a farsi sentire, prima con un tiro di Bisoli, poi con un colpo di testa di Moncini su calcio d’angolo, ma senza ottenere grandi esiti. I padroni di casa continuano a provare a portare scompiglio nei minuti successivi, ma ancora niente. Altro avvicendamento al 76′: Juric eredita il posto in attacco di Borrelli. Out anche Galazzi, dentro Olzer. E proprio quest’ultimo impiega davvero poco ad entrare in partita, mettendo un bel traversone in area di rigore, ma il colpo di testa di Moncini termina alto. Lo stesso Moncini, poco più tardi, apparecchia la tavola per una rasoiata da fuori area di Verreth, che, dopo anche una deviazione beffarda per Motta, si insacca. Si riporta in vantaggio l’undici lombardo quando manca poco alla segnalazione del recupero.
Prende provvedimenti Dionigi, che manda dentro Mattia Destro, un giocatore che aveva attirato la curiosità di tutta la piazza già da tempo, ma che ha impiegato più del previsto a trovare la forma fisica ottimale evidentemente. Esce Girma, autore di un’altra grande partita. Spazio anche per Urso, che sostituisce Marras. Scorrono i secondi con il Brescia che giustamente non vede l’ora che arrivi il triplice fischio. Entriamo nel recupero: 4 minuti. Al 93′, si intravede uno sprazzo delle doti dell’ex centravanti della Roma, che va a saltare di testa in area di rigore, ma la sfera è facile preda dei guantoni di Lezzerini. Nient’altro di degno di nota accade in questo tramonto di gara: la Reggiana torna a perdere dopo più di un mese. Applaude lo stesso il pubblico nel settore ospiti, poiché il finale di stagione dei Granata è stato davvero fantastico. Passare dalla penultima piazza al salvarsi con una giornata di anticipo – nel giro 4 partite – è qualcosa di davvero incredibile. Pochissime altre squadre ci sarebbero riuscite.
Considerazioni sparse
In tanti davano per scontato che, vista la salvezza già ottenuta, Dionigi avrebbe optato per un turnover, non dando un valore particolarmente importante alla partita. Invece, pur facendo riposare calciatori del calibro di Portanova, ha schierato un undici composto da – tolto il portiere – giocatori che abbiamo visto tante volte già dall’inizio del campionato. La squadra, tra l’altro, non ha approcciato il match con superficialità e questo fa percepire un bel senso di attaccamento alla maglia. E’ ovvio che perdere non è mai bello, ma era davvero difficile resistere all’assedio biancazzurro ad inizio partita, con la banda di Maran che insisteva e lo stadio gremito che spingeva. C’era da aspettarsi che una squadra che si giocava tutto contro i Granata sarebbe scesa in campo con questo piglio. E’ stato bello, però, vedere che la Reggiana non è mai uscita dalla partita di fatto e, anzi, ha provato a rientrarvi, riuscendoci in pieno recupero grazie ad un gol di Girma, frutto di un’azione davvero ben congegnata. Senza formulare le pagelle – non avrebbe molto senso perché alcuni dei pilastri della squadra hanno giocato per poco e o in condizioni non ottimali – è anche opportuno fare un elenco dei ragazzi a cui è stato concesso spazio in questa partita. Motta ha indubbiamente commesso qualche errore durante la partita, ma è più che normale, considerando che si tratta di un 2005 alle prime esperienze in Serie B. E, comunque, ha sfoderato una serie di riflessi davvero fantastici, in particolare nel primo tempo. Le qualità ci sono. Ma il talento che più mi ha colpito è stato Nahounou, un difensore davvero roccioso che promette bene. Eccellente lavoro con il fisico, diversi anticipi niente male e risulta imponente nel gioco aereo. Non raffinato con i piedi, ma davvero un solido centrale. Hanno poi messo qualche minuto nelle gambe Stulac e Urso, due giocatori che forse possono definirsi ai margini del progetto, ma che hanno comunque delle doti niente male. Dal primo mi aspettavo che, gradualmente, si sarebbe preso stabilmente la regia, dopo il suo esordio positivo. E’ successo invece l’opposto, in quanto nelle gerarchie è finito sempre più in basso. Per quanto riguarda il secondo, l’ho visto in ritiro a Toano e mi è sembrato particolarmente interessante come terzino, in quanto capace di spingere parecchio sulla fascia. Ci sta che non abbia trovato spazio, ma io non lo scarterei a priori. Concludendo ovviamente con Destro, bisogna dire che in quei pochi minuti che ha fatto si è visto che comunque alle spalle ha tanta esperienza e, già solo da un paio di movenze, si percepisce il calibro del calciatore. Io inoltre non credo che sia un caso il fatto che Gondo si sia sbloccato dopo l’approdo dell’ex attaccante della Roma a Reggio Emilia: in allenamento i due si saranno confrontati spesso. Chissà se rimarrà il prossimo anno, ma anche lui non è assolutamente da sottovalutare, perché può essere una carta interessante.

Mattia Destro in azione al Rigamonti (Foto AC Reggiana)