Ottobre 3, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

REGGIANA – CESENA 0-0

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14 novembre 2021, ore 14.30, Reggiana – Cesena, Gruppo Vandelli, fila di fianco agli ultras con i tamburi.

A vedere la Regia, quella che dovrebbe essere la seconda vita del Mapei Stadium, si differenzia dalla prima (il Sassuolo) per la passione che provano i tifosi.

Tra Reggiana e Cesena c’è sempre stata una grossa rivalità e il primo coro che sento appena entrato è una volgare canzone contro la Romagna, che si canta da quarant’anni in ogni stadio, non solo, ma soprattutto, in Emilia.

“Sedetevi che deve passare lo striscione” è quello che urla un uomo con la sua voce che clamorosamente non perde mai, nonostante potesse usare il megafono che aveva appoggiato su una ringhiera, per avvisare tutti del fatto che un lungo telo stava per coprire le teste dei sostenitori granata, si trattava di una coreografia spettacolare organizzata dal Gruppo Vandelli, o più semplicemente GV, per festeggiare i trent’anni dalla nascita del settore.

(foto prese dal profilo Instagram della Reggiana)

Sotto lo striscione i tifosi continuano a cantare per la squadra della loro città, con tanta passione e con tanto affetto.

La splendida ed imponente coreografia della tifoseria emiliana viene guastata solo una trentina di secondi prima che l’arbitro metta in bocca il fischietto e decreti l’inizio della sfida tra le due squadre, ma, una volta disfatto, i supporter della Reggiana non smettono di mostrare il loro amore verso la squadra, che quel giorno si giocava la testa della classifica del Girone B di Serie C.

L’attesa finisce con il suono acuto prodotto dal fischietto dell’arbitro, che annuncia l’inizio di Reggiana – Cesena.

La prima occasione è in favore della formazione di casa: calcio d’angolo al 6′, Radrezza corto per Cigarini, che gli ritocca il pallone, il ventottenne crossa, ma la sfera viene messa fuori di testa dalla difesa del Cesena, non è finita però perchè Contessa si coordina, impatta alla grande e calcia verso lo specchio, la palla esce di pochissimo, Granata vicini al vantaggio.

Al nono minuto Voltolini compie un’ingenuità: sbaglia un passaggio per un compagno che si trovava poco oltre la sua area di rigore, “No Volto!” grida un tifoso del GV al portiere italiano, il Cesena cerca di approfittarne con Bortolussi che calcia dopo aver ricevuto da un compagno, ma la conclusione termina distante dal primo palo della porta.

Siamo solo all’11’ e c’è una supremazia evidente dei Granata, che ancora una volta sfiorano la rete dell’1-0: stavolta è Radrezza a calciare da fuori, conclusione al volo dai 20-25 metri, la palla si alza a campanile e si abbassa di colpo, Nardi è costretto a prolungare il pallone in corner per evitare rischi.

Al minuto 29′ la Regia ha la più grossa occasione per portarsi in vantaggio di tutta la partita: Sciaudone compie un ottimo movimento, Guglielmotti lo vede e lo serve sulla corsa, il centrocampista della squadra di casa si trova sul lato destro dell’area di rigore quando fa partire un destro potente ad incrociare che va a sbattere contro il palo alla destra di Nardi.

30′ Ennesima chance per la squadra di Diana: Guglielmotti taglia tutta l’area di rigore portandosi il pallone sul sinistro, il tiro è rasoterra. ma finisce largo con l’estremo difensore della squadra romagnola che forse era sulla traiettoria.

42′ L’ennesima occasione in favore dei padroni di casa in questo primo tempo, anche se un po’ confusionaria: Sciaudone cerca con una palla lunga e a campanile, che spiove all’interno dell’area di rigore ospite, l’ennesima incursione di Guglielmotti, Favale di testa allontana, ma non è finita perchè Zamparo va a raccogliere il pallone respinto dal centrocampista bianconero, Lanini chiama la palla, il numero 30 lo serve, il ventisettenne torinese controlla con il sinistro e calcia con il destro, Nardi si sdraia velocemente e respinge allungando la mano, allontanando il pericolo.

Arriva il duplice fischio del direttore di gara, che manda le due squadre negli spogliatoi, dopo un primo tempo a senso unico.

L’intervallo non manca di certo di emozioni: un tifoso, con un vassoio di cartone di 6/7 birre, nell’intento di tornare al posto con le bevande per gli amici, fallisce nell’impresa a metà dell’opera, rovesciandone tutte, tranne due, che cadranno solo qualche istante dopo, gli amici lo prendono in giro, i tifosi si limitano a dedicargli un “olè”.

La partita è piacevole, l’atmosfera stupenda: seduto lì, nella stessa fila dove c’erano cinque ultras che coordinavano la tifoseria, annunciando i cori da cantare, uno di questi suonava il tamburo e tutte le volte che le bacchette andavano a contatto con la membrana dello strumento sembrava di ricevere una martellata in petto, tanto era potente il suono; un altro di questi cinque si occupava di tenere saldamente per le gambe i tifosi che si mettevano in piedi sulla ringhiera del settore ad intonare i cori coi megafoni, cercando ovviamente di non far cadere nessuno, anche se è complicato succeda.

Ad inizio secondo tempo, minuto 51′, il Cavalluccio va vicinissimo al vantaggio alla prima opportunità con una clamorosa doppia occasione: Ardizzone disegna una splendida traiettoria su punizione, scavalcando anche l’estremo difensore granata, il colpo di testa di Bortolussi colpisce il palo, il pallone ritorna poi in campo per essere calciato nuovamente da un giocatore del Cesena, Missiroli, che,con un tiro molto potente, scheggia la traversa senza far variare il risultato.

Al minuto numero 72, Guglielmotti spinge sulla destra e si crea lo spazio per calciare ad incrociare, ma i riflessi di Nardi tengono a galla i Romagnoli.

Il triplice fischio del direttore di gara manda le squadre negli spogliatoi, una partita molto sentita terminata però a reti inviolate, con una Reggiana che ha creato non pochi pericoli senza però mettere il pallone alle spalle del portiere avversario, ma forse, i Granata avrebbero potuto prendersi qualche rischio in più nell’attaccare la porta della formazione ospite, visto che nella classifica avrebbero inciso significativamente soltanto i tre punti.

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