Luglio 27, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Il Queen’s Park, la prima squadra della storia del calcio scozzese

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LA NASCITA 

Il verbale di una riunione tenutasi il 9 luglio 1867 iniziava con le seguenti parole:

Tonight at half past eight o’clock a number of gentlemen met at No. 3 Eglinton Terrace for the purpose of forming a football club.”

Tradotto in italiano:

Questa sera alle otto e mezza un certo numero di gentiluomini si è riunito al numero 3 di Eglinton Terrace allo scopo di formare un club di calcio

Quella riunione al numero 3 di Eglinton Terrace, nella zona sud di Glasgow, aveva creato qualcosa di unico: era nato il Queen’s Park Football Club. Un evento che segnava l’inizio del calcio scozzese. In realtà, il gioco veniva già praticato prima della fondazione di questo storico club, infatti si giocava a calcio nelle scuole pubbliche, che avevano i loro codici e le loro regole stabilite. Ma era stato il Queen’s a dare un cuore al calcio scozzese, che aveva preso così vita. Inoltre, il club si era preso l’impegno di gettare le basi del calcio moderno, adottando uno stile di gioco basato sull’importanza di avere un controllo di palla abile e di essere capaci di passare il pallone. Questa squadra è stata importante anche sul piano del gioco, dato che ha dimostrato l’importanza del lavorare assieme. Gli altri club dei tempi preferivano fare un calcio più “individualista” che infatti prevedeva più giocate dei singoli piuttosto che fare possesso palla ed ovviamente non mancava il gioco duro. Il Queen’s Park aveva un’idea di calcio diversa però: la squadra lavorava come un gruppo e utilizzava tattiche di squadra, a differenza degli altri club dell’epoca, che non avevano ancora sviluppato questo lato del gioco. Questo modo di fare sul campo si è rivelato vincente per la prima squadra della storia del calcio scozzese, dato che poi ha conquistato 10 Coppe di Scozia dal 1873 al 1893. Inoltre, questo club è diventato famoso perchè il club ha scelto di non pagare i suoi giocatori, scegliendo il motto Ludere causa Ludendi, che quindi ha portato i calciatori a giocare per il gusto di giocare. Si può dunque parlare di calcio amatoriale, ma questi ideali sono splendidi ed invita chi pratica questo sport a giocare per il gusto di divertirsi, che vale più di qualunque cifra di denaro. Inoltre, il club non ha mai voluto cambiare idea e, ancora oggi, nessun giocatore del Queen’s Park percepisce uno stipendio, ed è sempre stato così. Possono sembrare le solite e ripetitive parole, ma giocare in questa squadra significa imparare realmente cosa voglia dire giocare per amore nei confronti del proprio sport preferito. Questo lato si è rivelato molto affascinante e a tanti calciatori, che sanno cosa voglia dire vestire la maglia di questo club, piacerebbe scendere in campo con questa squadra, combattendo per questo suo ideale, nonostante dia al club l’etichetta di “dilettante”. Questo status appunto è solo uno dei tanti fattori che rendono il Queen’s Park unico nel mondo del calcio senior. In realtà, pare che dal 2020 il club abbia cominciato a pagare i giocatori, tuttavia questa storia ci ha lasciato un bellissimo messaggio, visto che la squadra ha invitato i calciatori a giocare per il gusto di giocare, ricordando che questo non ha prezzo.

The Spiders

Uno dei soprannomi dei giocatori di questa storica squadra è spiders, ma quali sono le origini di questo appellativo? Per spiegarvelo, dobbiamo ringraziare la pagina di Glasgow Football Tour, che ci ha aiutato e ci ha raccontato com’è nato questo modo di chiamare i calciatori. In pratica, è stato citato per la prima volta in un articolo britannico nel gennaio del 1882, quando il primo club della storia del calcio scozzese ha battuto per 15-0 lo Shotts Bon Accord nei quarti di finale della Scottish Cup. Il titolo del giornale era proprio The Spiders v The Flies e da allora il club ha continuato a mantenere questo soprannome.

La pagina di Glasgow Football Tour, che ringraziamo per averci aiutato

TIFOSERIA E STADIO

Essendo la squadra più antica di Scozia, il Queen’s ha chiaramente un’ampia cerchia di tifosi, nonostante durante la storia sia stata messa in ombra dagli altri 2 club più titolati di Glasgow: Celtic e Rangers. Anche se vanta una lunga storia, la prima associazione ufficiale dei tifosi della squadra è nata “appena” 50 anni fa. Oltre a radunare sostenitori provenienti da tutto il mondo, la Queen’s Park Supporters Association si occupa anche di generare un reddito per supportare la squadra, per esempio cercando di coprire i costi di mantenimento dello stadio. Parlando proprio dello stadio, Hampden Park, è sicuramente uno dei vanti principali del club. Inaugurato nel 1903, è il terzo in ordine cronologico della storia a portare questo nome. L’impianto ha una capienza di ben 51.000 posti e, chiaramente, non è stato utilizzato nella storia solamente dal Queen’s. Difatti ci ha giocato anche la nazionale scozzese, inoltre ha ospitato 3 finali di Coppe dei Campioni, 2 di Coppa delle Coppe e una di Coppa UEFA, È stato pure usato durante il torneo olimpico di calcio del 2012, durante gli Europei del 2021 e anche in ambito extra calcistico è stato utilizzato nel 1999 per la Coppa del Mondo di rugby organizzata dal Galles. Il 1° Agosto 2020 è stato acquistato dalla  Scottish Football Association, interrompendo la storica proprietà del Queen’s, dopo che erano già 20 anni che di fatto ne usufruiva grazie ad una concessione ventennale. Durante la storia, l’impianto ha subito una serie di modifiche: originariamente il progetto di Archibald Leitch prevedeva più di 100.00 posti nell’impianto, che sarebbe quindi diventato il più grande del mondo. Nel 1925 è diventato anche lo stadio nazionale ufficiale, dopo che già da anni ospita gli incontri della nazionale scozzese. Dopo una serie di lavori eseguiti dallo stesso Leitch la capienza passò a 183.724, però venne omologato solo per 150.000 posti.

Negli anni 70’ però, lo stadio ha cominciato a sentire i segni dell’età e le nuove norme di sicurezza imposte dal Regno Unito rendevano ancor più necessaria una ristrutturazione. Ristrutturazione che è diventata ancora più importante dopo il secondo disastro dell’Ibrox del 1971, dove 66 spettatori persero la vita nella folla. Nel 1975 fu varato il Safety of Sports Grounds Act, che imponeva una serie di norme per cercare di rendere gli stadi più sicuri. A seguito di questa legge, la capienza dello stadio venne ridotta ad 81.000 posti.

A fine anni 80’, dopo il disastro di Hillsborough a Sheffield dove morirono 96 tifosi, è stata aperta un’indagine, ribattezzata poi Rapporto Taylor, dove venivano analizzate le cause dell’incidente e le possibili soluzioni. Si è conclusa con la decisione che tutti gli stadi del Regno Unito potessero avere solo posti a sedere. In quegli anni il Queen’s non disponeva di abbastanza liquidità per ristrutturare la loro casa e il comune non aveva intenzione di stanziare i fondi. Dopo il tentativo di vendita dello stadio bloccato dai tifosi, una pubblica sottoscrizione ha permesso al club di trovare i fondi per adeguare lo stadio alle nuove normative. Al termine dei lavori, durati 5 anni e costati 3 milioni di sterline, contava circa 74.000 posti. Nel 1991, a seguito dei dubbi sulla capacità dello stadio di poter rimanere lo stadio ufficiale della nazionale scozzese, la Scottish Football League ha stanziato 700.000 sterline per trasformare la tribuna occidentale in una gradinata con tutti posti a sedere. Ciò non è bastato però per ottenere l’omologazione da parte della FIFA. Nel 1992 il governo britannico ha scelto finalmente di assegnare 3 milioni e mezzo di sterline per avviare dei lavori che trasformassero tutti i posti dello stadio in posti a sedere. Nel 1994 l’impianto è stato parzialmente riaperto con la capienza di 37.000 posti. Un finanziamento per la ristrutturazione dell’impianto è poi arrivato anche dal Celtic, che nella stagione 1994-1995 pagò 500.000 sterline per poter giocare nello stadio, dato che il Celtic Park era in ristrutturazione. Nel 1997 è cominciata l’ultima serie di lavori, per i quali furono stanziati 59.000.000 di sterline da parte di National Lottery. Al termine di questa lunga serie di lavori, la capienza è arrivata a quella odierna di 51.866 posti, un terzo dei posti per il quale era stato originariamente omologato.

LA RIVALITA’ STORICA

Come già detto, nonostante il Queen’s sia di fatto la prima squadra nata a Glasgow, nella storia è stata messa in ombra da Celtic e Rangers. Dato che dal 1958 non ha partecipato al massimo campionato scozzese, raramente si è trovato a dover affrontare le altre squadre sue concittadine. Tuttavia nella stagione 2012-2013, con la partecipazione dei Rangers alla Third Division, si è tornato a disputare il “Derby Originale” di Glasgow, visto che la prima partita in cui queste due squadre si erano affrontate risale al 1879, nove anni prima del primo Old Firm. 

I TITOLI E I PIAZZAMENTI IMPORTANTI

Il Queen’s Park non ha militato mai in Scottish Premiership (ad oggi prima divisione scozzese), ma in Scottish Division One o in Scottish Football League (allora prima divisione del calcio scozzese, che ha cambiato nome in Scottish Football League, e successivamente in Scottish Premiership). La squadra, anche se oggi non si trova nella prima divisione del calcio scozzese, ha conquistato non pochi titoli. Il palmarès riporta, in campo nazionale, la vittoria di 10 Coppe di Scozia, di cui per ben due volte riuscì a fare una serie di 3 vittorie di fila nella competizione, vincendola nel 1873-1874, 1874-1875 e 1875-1876 siglando la prima serie di vittorie della competizione. E successivamente vinse la Coppa nella stagione 1879-1880, 1880-1881 e 1881-1882, conquistando altre tre volte consecutivamente la competizione. La squadra di Glasgow, inoltre, vinse 2 Scottish Championship (ad oggi seconda divisione scozzese) nel 1922-1923 e nel 1955-1956 (all’epoca si chiamava Scottish First Division), ottenendo, dunque, due promozioni in prima divisione, che ad oggi vengono considerate oro, visto che sono le uniche della storia del club. Ma le promozioni non sono tutte qua: il club vinse una Scottish League One (terza divisione che allora si chiamava Scottish Second Division) nel 1980-1981, che gli ha permesso di approdare in Scottish Championship. Qua abbiamo visto le opere del Queen’s Park nelle prime tre divisioni del calcio scozzese, ma nella stagione 1999-2000, e andando in tempi sempre più recenti, nel 2020-2021, il club è stato in Scottish League Two, la quarta serie, e vinse la competizione in quelle due stagioni. Quindi, nella stagione 2021-2022, il club giocava in Scottish League One. Per quanto riguarda le competizioni regionali, invece, il club conquistò 4 Glasgow Cup nel 1889, 1890, 1899 e 1946, e 8 Glasgow Merchants Charity Cup nel 1877, 1878, 1880, 1881, 1883, 1884, 1885, 1891. Queste sono competizioni regionali, di poco conto in confronto alle nazionali citate prima, ma che comunque dimostrano la superiorità del Queen’s Park di quegli anni. Per di più, il club raggiunse 2 volte consecutivamente la finale di FA Cup, nel 1883-1884, 1884-1885, ma non vinse mai la competizione, ha raggiunto altre due volte la finale di Coppa di Scozia nel 1891-1892, 1899-1900 (anche questa volta senza vincere la competizione) ed è stata semifinalista due volte in Scottish Challenge Cup, nel 2002-2003, 2016-2016. Tutte queste sono statistiche che dimostrano che il Queen’s Park, nonostante giocherà la Scottish Championship nella stagione 2022-2023, quindi non la massima serie scozzese, ha conquistato titoli e ottimi piazzamenti nell’arco del Novecento e anche prima e dopo. Quindi, questa è la dimostrazione che oggi ci sono tantissime squadre, che anche pur militando in serie minori, hanno una storia favolosa e un grande palmarès.

(Articolo di Cristiano Cavallaro, Andrea Ascari e Lorenzo Volponi)

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