Ottobre 3, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Regia, ci riproveremo.

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Purtroppo, il sogno della Reggiana di arrivare in Serie B diventa un incubo. I Granata hanno infatti perso le due partite contro la Feralpisalò e hanno quindi dovuto dire addio alla qualificazione alla seconda divisione del calcio italiano. Ma nulla è da buttare. E’ stata una stagione indimenticabile, che, nonostante non sia terminata come speravamo, ha avuto tanti aspetti positivi. Le due partite, purtroppo non sono andate come i supporters della Reggiana volevano, ma bisognerà continuare a provare a raggiungere la promozione.

La Feralpi

La paura di mister Diana era quella che la sua squadra, dopo un mese senza partite ufficiali, non tornasse in campo giocando come aveva fatto per tutto il resto della stagione. E, purtroppo, il timore del tecnico è diventato realtà. La Regia, in due partite, non è riuscita a giocare come aveva fatto per un intero campionato, in cui era riuscito a mettere in difficoltà una squadra come il Modena. La pausa ha permesso sì di recuperare i giocatori infortunati (a parte Camigliano) però ha fatto male alla squadra perchè, per un periodo troppo lungo, i Granata non hanno avuto occasioni per riprovare a giocare partite del livello della Serie C, soprattutto dal punto di vista dell’intensità. L’andata è stata decisa troppo presto, il gol di Guerra è stato davvero troppo pesante per la Reggiana. Dopo lo svantaggio, ci sono stati diversi tentativi di reazione, la squadra di Diana ha provato a fare la sua partita, ma si è scontrata con una difesa solida e, di occasioni, ne ha avuta soltanto una di veramente grande. Poi, il nervosismo, l’ansia e la voglia di recuperare non hanno per niente aiutato. I Granata hanno voluto provare ad assediare i Gardesani, ma non hanno trovato gli spazi, nè a campo aperto, nè tra le linee. Sicuramente la Feralpi era molto preparata, ma si poteva fare di meglio. Il possesso palla poteva essere fatto in maniera diversa, poteva avere dei ritmi più alti e l’intensità poteva essere maggiore. Poi, nel tentativo di attaccare e di cercare con fretta e poca qualità il pareggio, la Reggiana si è scoperta e ha pagato a caro prezzo i contropiedi avversari. Il ritorno, sotto alcuni aspetti, non è stato troppo diverso dall’andata. Stavolta, c’era il vantaggio della tifoseria, che era, per l’ennesima volta, numerosissima e rumorosissima. Davvero magnifica. Ed è stata così attaccata alla squadra per tutta la stagione. E, a Reggio Emilia, è così da una vita. Magnifico. Purtroppo, l’amore dei supporters non è stato ripagato dai giocatori e i Granata non sono riusciti a ribaltare il risultato della prima sfida. La Regia non è riuscita a partire come voleva, sicuramente c’era la voglia di attaccare e di andare a prendersi il gol del pari, ma sembrava non volere arrivare. Pure nella seconda partita, la squadra di Reggio Emilia è stata punita dalla capacità nel concretizzare tutte le occasioni da parte degli avversari. Reggiana che non è riuscita a buttarla dentro quando ha avuto delle opportunità e che, nella prima mezz’ora, avrebbe potuto essere ancora più aggressiva. Il gol del vantaggio avversario è stato, ancora una volta, troppo difficile da digerire. Ci sarà sicuramente da lavorare su questo, perchè una squadra di Serie C non può subire in maniera così pesante le reti dell’altra formazione. Quindi, la Reggiana dovrà lavorare nel riuscire ad abituarsi a continuare a fare la sua partita anche in seguito a dei colpi così duri. E, dopo la rete dello 0-1, non è finita lì, perchè, a 3 minuti di distanza circa, è arrivato il raddoppio Miracoli, che ha messo a segno una doppietta che ha spento la luce nella Regia. Poi, hanno deluso anche giocatori che hanno fatto un’ottima stagione come Sciaudone e D’Angelo, che sono stati sostituiti ancora prima di andare a riposo da Guglielmotti e Muroni. Il secondo, non molto utilizzato durante il corso della stagione, è stato uno dei più pericolosi della squadra di Diana, ha infatti cercato spesso la conclusione da fuori, che è una grande arma che lui ha. Un altro punto debole della Regia nella partita di ritorno è stato lo spazio concesso tra le linee, perchè i giocatori della formazione ospite riuscivano a trovarsi con troppa facilità. L’impostazione di gioco non è stata male, ma, a centrocampo, nonostante ci siano altri ottimi giocatori, non è la stessa cosa senza Cigarini, che, purtroppo, resterà fermo per tanto tempo dopo l’infortunio rimediato nella partita di andata. Forza Ciga! Gli intervalli cambiano spesso le partite e, la pausa di 15 minuti tra i due tempi, ha fatto molto bene alla squadra di Diana, che è scesa in campo con un’altra voglia di giocare e con dei ritmi piuttosto alti. Al 48′, i Granata hanno trovato il gol con Cremonesi, che, per l’ennesima volta, ha segnato di testa. Purtroppo, la rete realizzata dall’ex Venezia, sembrava potesse riaprire la partita, ma si è rivelata un’illusione, dato che l’ha solamente raddrizzata leggermente, rendendo il risultato finale un po’ meno amaro. I Verdazzurri sono stati bravissimi dopo il gol subito e non sono crollati, si sono anzi ricompattati e non hanno concesso più di tanto ai padroni di casa. Regia che ha continuato a produrre, ma la sfortuna, che ha accompagnato per tutta la stagione la squadra, si è messa in mezzo e la palla non è voluta entrare. Anche Diana, verso la fine, ha allargato le braccia, come se volesse dire:”Più di così, cosa possiamo fare?” Erano tutti sconsolati, l’obiettivo era fallito, ma la voglia di riprovarci no. La prossima stagione sarà una nuova occasione, si ripartirà da zero punti e bisognerà ricostruire tutto quello che è stato fatto quest’anno, in una stagione storica.

La prossima stagione

Ci sono degli elementi fondamentali su cui bisognerà ricominciare a puntare e saranno fondamentali per il prossimo campionato, che saremo obbligati a vincere. Poi, speriamo, “sportivamente”, in una nostra promozione in Serie B e in una retrocessione del Modena, quella del Parma sarebbe ancora meglio, ma è un po’ complicata. Anche se, a Reggio, tutti si augurano questo. E non verrà mai ringraziato abbastanza il pubblico. La Reggiana ha una tifoseria straordinaria. Entrare al Giglio, prendere posto e sentire quel calore è un qualcosa di magnifico e fa venire i brividi. I numeri sono incredibili: in tantissime trasferte, erano di più i tifosi della Reggiana di quelli delle squadre di casa. Coreografie assurde, rumori, emozioni, passione, amore. Questa è la tifoseria della Regia. Poi, andare in curva è un’altra cosa stupenda per i supporters granata, è davvero come sentirsi a casa. Ed è assurdo come i tifosi ci siano ovunque. La Reggiana ha avuto momenti magnifici nella sua storia, come ad esempio gli anni in Serie A, e, in una storia così lunga, si è passati da questo al fallimento. E i tifosi dov’erano, quando la Reggiana ha attraversato i momenti più bui della sua storia? Erano tutte le domeniche allo stadio. Serie D, Serie C, Serie B, Serie A o categorie inferiori, a loro non cambierà mai nulla. E di tifoserie come queste ce ne sono poche. I sostenitori della Regia saranno sempre con la squadra e di questo se ne vantano ora e continueranno a farlo, infatti, ogni volta che gioca la Regia, si sentono sempre i cori Ed ovunque sarai, non ti lascerò mai, oppure Non mi importa dove andrai, non ti lasceremo mai, proprio ad evidenziare come ai supporters granata non interessi l’importanza o il prestigio del torneo, gli basta essere lì, allo stadio. E queste sono cose che sottolineano lo stupendo atteggiamento dei tifosi della Regia e che ci fanno sentire orgogliosi di essere granata. Tralasciando il contenuto dei cori, ci sono tifoserie che usano gli stessi testi, ma non fanno quello che dicono, sono solo parole e promesse che non verranno mantenute. Questo, per i sostenitori reggiani, sarebbe un disonore, quindi, ogni volta che gioca la Regia, ci si sente quasi obbligati ad andare ad incitare la squadra, ed è un piacere immenso. Per questo, dopo una stagione che resterà nella storia, bisogna soltanto dire “Grazie” alla Reggiana per averci fatto emozionare e alla tifoseria per il suo calore.

Qualche immagine della tifoseria (profilo Instagram della Reggiana)

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