Le solide mura dell’Olbia non fanno passare la Reggiana, che porta a casa solo un punto
14 min readLa Reggiana non riesce a trovare la via del gol contro l’Olbia. I Granata ottengono soltanto un punto, che non serve a tanto. Gli ospiti non concedono nulla agli attaccanti avversari, che non riescono a stappare la partita, tuttavia la fase difensiva si conferma il punto forte di questa Regia.
La Reggiana non rompe l’equilibrio contro i Sardi. La gara si apre con un inizio arrembante della squadra di casa, che però capisce presto che l’Olbia è venuto a Reggio per tornare a casa anche con un solo punto. Gli ospiti chiudono gli spazi, la Regia fatica a innescare gli attaccanti. La porta della formazione ospite viene minacciata più volte, ma i Sardi si difendono con le unghie e con i denti. E il copione si ripete per oltre 95 minuti. I Granata, purtroppo, non riescono ad uscire dal campo vittoriosi, ma si possono consolare poichè anche il Gubbio è stato protagonista di un pareggio a reti inviolate sul campo della Torres.
I giorni prima della partita
Il 3 dicembre 1912 è una data importantissima per la storia del calcio reggiano. Infatti, in quel dì, nasceva il Reggio Foot Ball Club, una società importante perchè adotterà il rosso-granata come colore del “costume sociale”. Dunque, da 110 anni, da ancor prima della nascita della nostra Reggiana (che riprenderà proprio il granata), questo colore rappresenta Reggio Emilia sui campi da calcio di tutt’Italia. In questa gara, contro l’Olbia, la Regia scenderà in campo con una patch speciale sulle divise da gioco per celebrare questo anniversario.
Bisogna poi citare la bella iniziativa delle Teste Quadre, che hanno voluto ricordare, tramite il loro profilo Instagram, che, anche per questa sfida contro la formazione sarda, raccoglieranno le donazioni di tutti i tifosi per il reparto di pediatria dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio.
Inoltre, prima dell’incontro, i giocatori si sono sottoposti al vaccino antinfluenzale.
Petković e Taffarel: ai Mondiali in Qatar si gioca Croazia-Brasile con uno sfondo granata
Tutti stanno seguendo i Mondiali in Qatar. Nonostante le tante (e giuste) critiche dovute alla scelta di disputare un evento di tale valore in inverno, in un Paese che non è proprio la patria del calcio, tutto il mondo sta seguendo la propria nazionale in questa Coppa del Mondo. Tutti, tranne noi, che, purtroppo, stiamo vivendo nuovamente l’incubo dei Mondiali senza Italia. Tuttavia, l’altra sera, i tifosi della Reggiana hanno potuto assistere ad un incontro che mai dimenticheremo sia per via del risultato finale che per via delle presenze di due giocatori che sono passati da Reggio Emilia. Parliamo ovviamente di Petković, che ha riportato la partita in parità al 117′, rovinando i sogni dei Brasiliani, che già immaginavano la propria nazionale qualificata al turno successivo. Oltre all’autore di questa rete, era presente un certo Cláudio Taffarel. Un personaggio importante per la storia della Reggiana, visto che era l’estremo difensore di quella storica squadra di Marchioro che si guadagnò la salvezza nella Serie A dell’annata 1993-1994 dopo aver ottenuto grandi risultati. Presto, comincerà una serie su questo sito riguardo quella storica stagione della Regia, in cui si parlerà delle prestazioni più brillanti e dei successi più importanti della storia granata in quell’anno così magico, che ha visto il pubblico reggiano emozionarsi sia al Mirabello che negli altri stadi dell’Italia intera.
Le formazioni
Reggiana: Diana comincia la gara con il solito 3-5-2, ma attenzione perchè vedremo, a partita in corso, che ci sarà un cambio di schieramento già a partire dal primo tempo, per via di un cambio forzato. Come già detto svariate volte, però, lo scheletro di questa Reggiana resta la retroguardia con 3 centrali e la spinta sugli esterni. Al momento, questa squadra non sembra pronta a passare ad una difesa a 4 e, molto probabilmente, non le converrebbe nemmeno. In conferenza stampa, il tecnico della Reggiana aveva dichiarato che Venturi non era al top della condizione. Tuttavia, l’estremo difensore della Reggiana è riuscito a superare i problemi fisici e parte titolare anche oggi. Difesa composta dal solito Rozzio, colonna portante dell’intera formazione, affiancato da Cremonesi e Cauz. Si rivede il 26 dopo l’infortunio di Laezza. Inoltre, è tornato a disposizione Hristov, che si siede però in panchina. Gli esterni sono i soliti Guiebre, a sinistra, e Libutti, a destra. E, purtroppo, giungono altre brutte notizie riguardo lo stato di salute di Guglielmotti, che ha avuto una ricaduta e vede allungarsi il suo periodo distante dal campo. La splendida notizia è il ritorno di Cigarini. Ne abbiamo già parlato nell’articolo dell’ultima sfida che ha visto i Granata impegnati sul campo della Fermana, ma, questa volta, come vedremo, riuscirà anche a giocare per qualche minuto, conquistandosi l’affetto del pubblico reggiano, che non ha mai smesso di sostenerlo. Ciga parte, ovviamente, dalla panchina, perchè ha bisogno di ritrovare un po’ di confidenza con il campo e non ha senso rischiarlo adesso. Dunque, la regia è affidata al solito trio Nardi-Rossi-Kabashi. In attacco si fa sentire l’assenza del Tagliagole Adriano Montalto, che è alle prese con un infortunio che non gli permetterà di scendere in campo per almeno un altro mese e mezzo. Le soluzioni non mancano nonostante questa brutta perdita per Diana, che schiera Pellegrini e Rosafio.
Olbia: L’Olbia scende in campo con un 3-5-2, che, come immaginabile, si trasformerà in fase di non possesso in un 5-3-2, che chiuderà ogni tipo di spazio alla Regia. Gelmi tra i pali, in difesa Brignani, Bellodi e Travaglini. Sulle corsie laterali Sueva e Mordini, mentre il cuore del centrocampo è composto da Incerti, La Rosa e Biancu. In attacco Ragatzu e Contini.
La partita
La Reggiana ospita un avversario che punta ad un obiettivo certamente meno prestigioso rispetto alla promozione in Serie B, ma tutti sanno che questa gara sarà diversa dalle altre. I Granata sono sicuramente indeboliti per via delle pesanti assenze, ma, nonostante ciò, restano di un livello tecnico superiore, che, però, potrebbe non bastare quando si affronta una compagine che gioca così chiusa e concede così pochi varchi. La squadra sarda arriva a Reggio Emilia con l’obiettivo di strappare un punto importante per la corsa alla salvezza. La Regia ha dunque il duro compito di fare crollare il castello difensivo costruito dalla retroguardia ospite, che oggi dovrà difendersi con le unghie e con i denti per resistere agli attacchi feroci dei ragazzi di Diana. Va sottolineata l’atmosfera di questa sfida: tanto pubblico sugli spalti, con i supporters della Regia che, oggi, non saranno da soli ad incitare la propria squadra, dato che sono presenti anche alcuni tifosi del Genoa e delle Cremonese. Come tutti sanno, si è ormai instaurato questo bel clima di rispetto e stima tra queste tifoserie e questo gemellaggio viene rispettato da tutti i supporters. Senza dimenticare i tifosi del Vicenza, anche loro arrivati in tanti per rispettare il gemellaggio con i tifosi della Reggiana nelle ultime gare. Davvero una bella cosa, che fa bene al mondo del calcio. La Reggiana gioca dunque contro un avversario inferiore, ma capace di mettere in difficoltà chiunque con una certa solidità difensiva, sta dunque alla formazione di casa dimostrare che non ci sono ostacoli che possano fermare la squadra di Reggio Emilia. La Reggiana parte a bomba e le basta un minuto per accendere la partita con il primo squillo. Kabashi va dalla bandierina e mette in mezzo, sulla sfera tenta di arrivarci Pellegrini, che viene disturbato forse da Travaglini, che vuole cercare di liberare la sua area di rigore. Nessuno dei due riesce a toccare il pallone, che dunque prosegue la sua corsa finendo tra i piedi di Nardi. Il centrocampista della Reggiana, spalle alla porta, controlla di petto, ma si allunga troppo la sfera con uno stop un po’ difettoso ed esce dalla zona calda, concedendo agli ospiti un attimo per respirare. Tuttavia, il 24 non si ferma e nota l’inserimento di Libutti sulla corsia di destra, decide dunque di servirlo. L’esterno granata arriva in corsa sul suo binario e disegna un cross molto bello, che viene sfruttato da Pellegrini, che riesce a sovrastare gli avversari e a colpire di testa. Ovviamente, però, vista la difficoltà creata dalla retroguardia avversaria, non riesce a dare una traiettoria troppo velenosa alla sfera, che viene bloccata da Gelmi. Non una gigantesca palla gol, ma comunque sono bastati 65 secondi alla Reggiana per fare male all’Olbia. Nei minuti successivi, vedremo l’anteprima di un copione che avrà una trama monotona e ripetitiva per la maggior parte dell’incontro. I Granata si sforzano e cercano in ogni modo la via del gol, ma non la trovano, con i Bianchi che difendono in tantissimi. La cosa sin da subito chiara, anzi, chiarissima, è la disperata ricerca del pareggio da parte dei giocatori della formazione ospite. Non solo per il discorso legato alla chiusura degli spazi, che quello fa parte del gioco. Più che altro, le perdite di tempo da parte dei Sardi. Non è possibile vedere un giocatore che si toglie la scarpa apposta per fare passare qualche secondo. Inoltre, come vedremo, i minuti di recupero che verranno assegnati (180 secondi di extratime) corrisponderanno lontanamente a quelli persi realmente durante la partita. Il direttore di gara sbaglierà non poche volte durante la sfida, dando l’impressione di non avere un uniforme metodo arbitrale: a volte ha fischiato contatti quasi inesistenti, a volte ha fatto l’opposto. Al 22′, si fanno sentire anche i Sardi, che costruiscono una bella azione e non vanno distanti dal gol del pareggio. Siamo a centrocampo, Ragatzu si ferma e ragiona un attimo, poi decide di giocare la sfera all’indietro per La Rosa. Il numero 3 ricomincia da Brignani, che alza lo sguardo e, con una sventagliata chilometrica, riesce a trovare sulla fascia sinistra, nella metà campo granata, Mordini. L’esterno sinistro dei Bianchi può provare a mettere in difficoltà Libutti e si accentra, poi sprigiona una conclusione di destro che quasi fa il solletico alla traversa, poi si spegne sul fondo. Un bel tiro sul primo palo, che però non impensierisce Venturi. Tiro innocuo ma bella azione, all’Olbia basta poco per fare male alla Regia, che non può perdere la concentrazione. Al 26′, arrivano pessime notizie in casa Reggiana: Kabashi alza bandiera bianca dopo un problema fisico accusato qualche istante prima, che lo aveva portato ad uscire dal campo giusto il tempo di venire medicato. Purtroppo, però, il centrocampista granata deve dare forfait. Bello comunque che abbia provato a restare in campo nonostante l’infortunio, è un segno di grande attaccamento alla maglia e rispetto verso la squadra. E, adesso, speriamo che non sia nulla di grave. Sugli spalti, si sogna ovviamente un ingresso di Ciga, ma Diana non può permettersi di rischiarlo. E, attenzione a questo cambio: entra Lanini. Dunque esce un centrocampista ed entra un attaccante. I Granata passano al 3-4-3. Scelta particolare quella del mister della Regia, che o non era contento di come stavano giocando i suoi attaccanti, o, quando ha fatto la formazione, non si aspettava fosse così difficile fare male all’Olbia, anche con quella difesa così compatta. Al 28′, l’Olbia, dopo aver riconquistato palla, riesce ad andare vicino al gol dello 0-1. Mordini riceve largo sulla corsia di sinistra e serve Ragatzu, che mette il piede sull’acceleratore e parte in solitaria. Prima si libera di Rossi, poi passa in mezzo a Rosafio e a Libutti, dopodiché si mette il pallone sul destro e cerca una conclusione sul secondo palo, che termina distante dallo specchio non di molto. Venturi c’era, ma ha fatto quello che voleva l’attaccante dell’Olbia. Al 36′, il direttore di gara estrae dalla sua tasca il cartellino giallo e assegna la prima ammonizione della gara, sanzionando Incerti. Al 38′, sulle note di un E quando la Reggiana sarà campione… intonato dalla Curva Sud, i Granata cercano di minacciare nuovamente la porta difesa dal fin qui poco operoso Gelmi. Rosafio riceve tra le linee sulla fascia sinistra, ancora più largo, poco distante da lui, c’è Nardi, che viene servito dal 7. Il 24 ripete la sua solita e splendida azione personale, saltando La Rosa e accentrandosi, poi trova Pellegrini, che riceve girato spalle alla porta al limite dell’area di rigore e anticipa Bellodi, ma la sfera viene successivamente riconquistata dalla difesa avversaria, probabilmente da Sueva. Tuttavia, l’Olbia pasticcia e la sfera, in qualche modo, dopo essere passata in mezzo alle gambe di Cauz, salito dalla difesa all’attacco (movimento già visto con il gioco di Diana), schizza sui piedi di Lanini, che se la mette sul sinistro e tenta una conclusione dal limite dell’area, che però non presenta insidie, nonostante una leggera deviazione. Gelmi blocca e nega il vantaggio alla formazione di casa. Questo tentativo dell’attaccante in maglia granata sarà l’ultima occasione della prima metà di gara. Si va a riposo a reti inviolate. E’ più complicato di quanto ci potessimo aspettare.
La ripresa comincia e Diana effettua subito una sostituzione che non ci si aspettava: Nardi lascia il terreno di gioco, con Muroni che prende il suo posto. Al 47′, la Reggiana si rende pericolosa per la prima volta nella seconda metà dell’incontro. Dalla bandierina va Rosafio, vicino a lui c’è Rossi. L’Olbia non se ne accorge e la Regia batte rapidamente, sorprendendo gli avversari con il passaggio del 7 per il 5. Il centrocampista della squadra di casa restituisce al compagno con un servizio sul sinistro preciso sulla corsa. A quel punto, il classe 1994 va al cross di mancino sul primo palo, dove c’è Lanini, che, nonostante il disturbo di Bellodi, cerca di indirizzare la sfera verso il bersaglio. E ci riesce grazie ad un bel gesto tecnico, purtroppo, però, la sfera non prende velocità e Gelmi riesce a bloccare una conclusione priva di potenza. Si fa subito sentire la squadra di casa, con l’attaccante in maglia granata che chiama nuovamente in causa l’estremo difensore avversario. Non era per niente facile dare forza di testa con il disturbo del difensore, resta comunque la grande azione della Regia, che cerca di spingere. Al 58′, i Granata vanno vicinissimi al gol del vantaggio. Libutti, in possesso sulla fascia destra, serve Muroni con un passaggio all’indietro, il centrocampista centrale della Regia va poi da Cremonesi, salito dalla difesa di qualche metro per ricevere. Il 26 gioca la sfera a Rossi, che trova Rosafio. L’attaccante della Regia riceve basso, appena fuori dal cerchio di centrocampo, e ha campo davanti a sè, così avanza. Dopo aver resistito alla tentazione del tiro in porta, trova a sinistra Guiebre, che entra in area di rigore, forse può anche pensare ad un tiro, ma decide di servire Pellegrini con un pallone a rimorchio. L’attaccante in maglia numero 11 calcia di prima intenzione con il mancino, ma il tiro viene respinto da un avversario. Si trattava probabilmente di Mordini. Olbia vivo per miracolo. Granata che non riescono a stappare la partita. Azione fantastica però: sono bastati pochi passaggi corti e uno sulla corsa per l’esterno sinistro per ferire gli ospiti, che però si salvano in extremis. A fine azione, sulle note di un simpatico coro contro il Parma, il direttore di gara va a sincerarsi delle condizioni di Gelmi, rimasto a terra dolorante dopo aver subito probabilmente una botta nel contatto con Guiebre (scontro inevitabile perchè l’esterno della Reggiana non poteva fare in tempo a frenare la corsa, ma non parliamo di contatto da rigore per intenderci, assolutamente). Il portiere della formazione sarda deve abbandonare il terreno di gioco al 62′, al suo posto entra Van der Want. Ma non cambia soltanto l’estremo difensore: Renault e Zanchetta prendono in posti in campo di Sueva e di Incerti. Al 69′, palla gol enorme per gli ospiti. Biancu riceve sulla fascia sinistra dopo un fallo laterale, è circondato da tante maglie granata, ma riesce lo stesso a far passare il pallone, che termina tra i piedi di Ragatzu, che si trova sulla stessa corsia del compagno che gli ha giocato la sfera. A quel punto, fa partire un traversone per Contini. L’attaccante della formazione ospite sfugge ad un Cauz disattento e calcia aprendo il piatto, ma graziando un Venturi che aveva già temuto il peggio. Al 73′, mister Occhiuzzi si gioca la carta Nanni, fuori Contini. Al 74′, anche Bellodi va vicino al gol del vantaggio con un colpo di testa dall’interno della mischia dopo un cross da calcio di punizione. Due disattenzioni in poco tempo per la Regia, che stavano per costare caro. Non si può abbassare la guardia nemmeno per un istante. All’83’, Guiebre va a sbattere sul muro dell’Olbia dopo uno sprint dei suoi, con la sfera che schizza sui piedi di Rosafio. Il 7 della Reggiana trova con un bel passaggio il subentrato Varela, che è completamente libero sulla corsia di sinistra. Anche lui prova a fare tutto da solo, cercando di rendersi pericoloso con la sua solita imprevedibilità. Va all’uno contro uno con Renault, che non abbocca alle prime finte, però. Il giocatore in maglia granata si porta il pallone sul destro, poi rientra, prosegue la sua azione personale e infine sprigiona il tiro. La conclusione è potente e rasoterra, sul primo palo. La sfera termina sul fondo dopo non essere passata molto distante dal bersaglio. Grande occasione per la Regia, che qui, Varela, si è costruito da solo. Un giocatore che può veramente cambiare le partite. All’84’ arriva un momento bellissimo in casa Reggiana: torna in campo, a distanza di mesi, Luca Cigarini! Il regista granata eredita il posto a centrocampo lasciato da Rossi, che abbandona dunque il campo. Spazio anche per D’Angelo, fuori Rosafio, che ha corso tantissimo. Grande partita del 7. Fantastica accoglienza per il numero 8, che ritorna in campo applaudito da tutto lo stadio, che non vedeva l’ora di riabbracciare un giocatore che ha dato e continuerà a dare tutto per la Reggiana. Bentornato, Luca!
Allo scadere di un recupero extralarge, chance anche per D’Angelo, che ci prova dal limite dell’area di rigore, non da posizione proprio centrale, ma la conclusione è rasoterra, centrale e poco potente. Questa, purtroppo, sarà l’ultima opportunità per la Regia. Dopo 98 minuti, arriva il triplice fischio e le speranze granata si esauriscono definitivamente. C’è un po’ di rammarico, ovviamente, però c’è anche qualcosa di positivo. Inoltre, siamo ancora in testa alla classifica, dopo il pareggio del Gubbio per 0-0 contro la Torres.
Commento
Non è bello uscire dal campo in questa maniera. La prestazione è stata buona, ma non è bastata. In partite come queste, contro squadre serrate dietro, serve la giocata di un singolo per fare la differenza. Quel singolo poteva essere Varela, un giocatore che può cambiare le partite da subentrato con la sua rapidità. Purtroppo, però, ha avuto poche opportunità, ma è un giocatore che dice sempre la sua e va tenuto in considerazione. Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla difesa. Ottima partita di Rozzio, che è stato attento, ha usato il fisico, non si è fatto superare e ha giocato la sua solita gara niente male, andando anche a saltare su calcio d’angolo. Buona prestazione anche da parte di Cremonesi e Cauz, quest’ultimo però stava per fare pagare a caro prezzo una sua disattenzione alla Regia. Libutti e Guiebre hanno spinto tanto sugli esterni e sono stati perfetti in fase difensiva. Il centrocampo ha smistato molto bene diversi palloni, forse l’unica critica che si può fare è che i registi avrebbero potuto provare qualche conclusione dalla distanza in più, perchè sono ottimi tiratori. Rosafio mi è piaciuto tantissimo. Ha coperto tutto il campo, sia in fase offensiva che difensiva. Si proponeva in continuazione, impostava, attaccava… è proprio un tuttofare, un giocatore che merita la maglia da titolare. Quest’anno va considerato come un centrocampista. Se vi capita, guardate per una volta solo i movimenti di Rosafio: noterete che non gioca mai vicino all’altro attaccante o agli altri due (in caso di 3-4-3), viene sempre basso a ricevere e imposta in maniera perfetta. Pellegrini si è fatto sentire più volte, purtroppo senza trovare la rete, ma non era per nulla facile. Vale lo stesso discorso per Lanini. Solo un punto, sì, ma una Reggiana così completa, adesso anche con Cigarini, può chiudere il 2022 in vetta alla graduatoria.