Dicembre 9, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Rimini 2-2 Reggiana, Guglielmotti e Varela raddrizzano una brutta partita dei Granata

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La Reggiana delude in Romagna: pessima prestazione per oltre 75 minuti. Il Rimini trova due reti che i Granata avrebbero potuto benissimo evitare. Nel finale i Granata ci mettono il cuore e acciuffano una partita infinita e ricca di emozioni.

Una Reggiana inguardabile incassa due reti dal Rimini e realizza la peggior partita della stagione. Rosafio fallisce una ghiotta opportunità dagli undici metri dopo qualche istante. Gli avversari stappano la partita a fine primo tempo con un gol di Santini. Rete tra l’altro facilmente inventabile dai Granata. Nel secondo tempo arriva il raddoppio, ma non basta per evitare la grande rimonta reggiana. Guglielmotti e Varela, nel finale, realizzano due reti fondamentali e ristabiliscono l’equilibrio dopo una gara orribile.

I giorni prima della partita

Come avevamo fatto in occasione del compleanno del Vicenza, oggi lasciamo da parte la regola dell’ordine cronologico. Bisogna infatti fare gli auguri alla Cremonese, che il 24 marzo ha compiuto 120 anni. 120 anni ricchi di storia, passione e tradizione.

Montalto ha ricevuto, pochi giorni fa, nella sede sociale granata, il premio dedicato al sostenitore della Regia Mirco Valli, scomparso prematuramente una manciata di anni fa. In rappresentanza del gruppo di tifosi che ha istituito il premio hanno partecipato alla cerimonia Giuliano Valli, Orfeo Vezzani e Luca Brindani, i quali hanno consegnato la targa commemorativa per lo storico compagno di tifo della Reggiana. Hanno inoltre spiegato e raccontato i valori e i principi che hanno sempre contraddistinto la passione di Mirco per la formazione di Reggio Emilia. Il centravanti in maglia numero 32 ha dichiarato quanto segue:

Sono onorato di ricevere questo premio e di venire accostato ad una persona con questi valori. Mi ha fatto davvero piacere ascoltare la storia di questo tifoso, che non conoscevo, e sapere che sono stato scelto per rappresentare lo spirito e la passione con cui ha sempre seguito la Reggiana

Altra notizia riguarda Elvis Kabashi, giocatore che ha trovato la via del gol nell’ultima sfida casalinga contro la Torres. Il 77 ha infatti incontrato il giovane tifoso della Regia Matteo, che sta svolgendo un percorso riabilitativo insieme alla dott.ssa Giulia Cantarelli, a seguito di una patologia celebrale. L’albanese gli ha regalato i suoi pantaloncini ufficiali, con tanto di autografo, e ha festeggiato assieme al sostenitore granata il suo quindicesimo compleanno.

La Reggiana ricorda inoltre Paolo Ponzo, sono infatti già passati 10 anni dalla sua scomparsa.

Lo stadio

Come già fatto in occasione degli impegni granata disputatisi al di fuori delle mura amiche, adesso parleremo dello stadio. Il Romeo Neri é un impianto che certamente va bene per la Serie C, soprattutto se consideriamo i non invidiabili numeri dei tifosi che accorrono a vedere la squadra della propria città (erano infatti di più i sostenitori granata). Tuttavia, non può di certo andare bene per categorie superiori. Parcheggio scomodo, distante dallo stadio, per via della pessima posizione in cui si trova. La tribuna alla sinistra della curva ospiti, con tanto di simpatico bar all’aperto, non é male, salvo quando piove poiché non c’é la tettoia. Ce l’hanno a San Martino in Rio, ma non a Rimini. Nel settore ospiti non ci sono seggiolini, c’é soltanto la classica “scalinata” su cui si siedono i sostenitori, anche se, in curva, si sta sempre in piedi. Dopo aver assistito ad un incontro della Reggiana nel “meraviglioso” stadio dell’Imolese (che comunque conquista un pizzico di fascino poiché si trova nel cuore dell’autodromo di Imola) qualsiasi stadio mi sembra il Camp Nou, per cui ci si può anche accontentare dello stadio del Rimini, che alla fine non é neanche così male. Inoltre può ospitare gare di atletica. Per un posto come questo in cui la passione per il calcio non é enfatizzata come a Reggio e la tradizione é quasi assente, quest’impianto va bene. In caso di promozione futura, dovrebbe però essere certamente protagonista di una ristrutturazione o comunque di un aumento di capienza.

Le formazioni

Rimini: 4-5-1 per la formazione di casa. Zaccagno tra i pali, retroguardia costituita da Laverone, Pietrangeli, Regini e Gigli. In cabina di regia Sandri, supportato da Sandri e Delcarro. Sulle corsie laterali agiscono Biondi e Piscitella. Santini unica punta.

Reggiana: I Granata rispondono con il loro solito 3-5-2. Venturi tra i pali. Rozzio si posiziona nel cuore della difesa granata, aiutato da Luciani, braccetto di destra, e Laezza, che gioca a sinistra. A centrocampo si vedono Cigarini, Kabashi e Nardi. Quest’ultimo non giocherà nel ruolo di esterno sinistro, mossa che ci si poteva attendere vista l’assenza di Gueibre, chiamato dalla propria nazionale, poiché sulla corsia laterale opposta a quella di Guglielmotti agirà Fiamozzi. Quest’ultimo ottiene così una maglia da titolare, concessagli da Diana, il quale attende il grande riscatto di questo giocatore. A destra, come già detto, giocherà il 44. Davanti c’é il rebus attaccanti da superare per il mister della Regia, il quale spiazza tutti i tifosi della compagine di Reggio Emilia mandando in campo Rosafio e Pellegrini, con Lanini che dunque si siede in panchina. Ancora panchina per Montalto, che ha recentemente accusato una fastidiosa botta al costato.

La partita

La Reggiana giunge a Rimini con l’unico scopo di trovare un successo che significherebbe punti fondamentali per il proseguimento ottimale della corsa alla promozione diretta. Il cammino granata potremmo quasi definirlo come un percorso ricco di problematiche all’alba (ricordiamo sconfitte con Siena e Fiorenzuola ad esempio) e non da meno sul tramonto, che stiamo ancora vivendo. Infatti, fatta eccezione per la trasferta piuttosto semplice di Pesaro, i ragazzi di mister Diana hanno faticato contro la Virtus Entella, la quale ha saccheggiato lo Stadio Giglio uscendone con i 3 punti in tasca, Pontedera e Torres (sfida da cui tuttavia é scaturito un successo). 4 punti nelle ultime 3 partite sono un bottino oggettivamente ridicolo per una formazione che vuole coronare una lunga avventura con un primo posto in classifica e la promozione in Serie B. L’avversario é di livello nettamente inferiore, basti pensare che proviene da una sconfitta interna contro la Recanatese per 1-2. Inoltre il posto al centro della graduatoria (i romagnoli sono infatti decimi) accentua ulteriormente il distacco tra le due formazioni. Tuttavia, una formazione che ha l’obiettivo di centrare la zona play-off é consapevole che non sono queste le partite più abbordabili e dunque anche “solo” un pareggio sarebbe un risultato più che positivo per tenere a bada una Fermana che si trova alle calcagna dei ragazzi di mister Gaburro, separati da un divario di soltanto 4 lunghezze che non permette alla formazione oggi ospitante la capolista di stare tranquilla. I Granata sono inoltre accompagnati dal caloroso affetto e dall’eterna fedeltà della propria tifoseria. Sono infatti 1716 i tifosi della Reggiana che sosterranno la loro squadra del cuore in questa complicata sfida, che, come vedremo, sarà piena di insidie. Il pubblico reggiano non avrebbe certamente meritato uno spettacolo simile.

La voce dei tifosi della Reggiana si sente ancor prima che il direttore di gara decreti l’inizio della sfida. I tifosi ospiti dedicano infatti ai propri giocatori, nel pre-partita, il loro classico coro Ovunque sarai non ti lascerò mai.

Ovunque sarai non ti lascerò mai

Anche al momento dell’entrata in campo delle due formazioni si sente il tifo reggiano di sottofondo. La Curva Ospiti canta infatti Forza Regia alé, Regia alé, Regia alé, Regia alé!

L’ingresso in campo delle due formazioni

L’incontro, sul sintetico dello Stadio Romeno Neri, comincia con i padroni di casa che governano il primo pallone della sfida. La riconquista granata é però immediata dopo il classico lancio lungo eseguito subito dopo il calcio d’inizio da parte del Rimini. In seguito ad una breve fase un po’ confusa, Sandri prova un tiro di mancino da fuori, la conclusione é però priva di insidie e termina tra le braccia di Venturi, che blocca senza fatica. Dopo quasi 50 secondi, Venturi esegue un lancio lungo, con cui probabilmente cercava Rosafio. Quest’ultimo viene però anticipato da un colpo di testa, probabilmente di Regini. Tuttavia l’intervento del difensore della formazione di casa non fa che spianare la strada al centravanti della Regia, che scarta il regalo offertogli dall’avversario e conduce la sfera. Successivamente lo offre a Pellegrini, che si trova all’interno dell’area di rigore. Quest’ultimo viene però tamponato dall’intervento in scivolata di Pietrangeli. Per l’arbitro é calcio di rigore. Opportunità ghiottissima per la formazione ospite dopo nemmeno un minuto. Cartellino giallo per l’autore del fallo. Sarà il numero 7 granata, Marco Rosafio, a sfidare Zaccagno. Si sente di sottofondo il tifo granata, che canta Ovunque noi andrem’ per sempre canterem’ “Alé alé alé la Regia alé!”Il centravanti della Reggiana apre il piatto e tira di mancino alla sua sinistra, ma trova la risposta dell’estremo difensore del Rimini, che non riscontra inoltre grosse difficoltà in quest’intervento. Non so se sia stato calciato peggio questo rigore o quello di Montalto a Pontedera. C’é anche da dire una cosa, però. Io non critico più di tanto l’autore di questo tiro dagli 11 metri. Credo infatti che lui si sia preso la responsabilità di tirare soltanto perché voleva rifarsi, dopo qualche prestazione scarsa. Il problema é che fischiarlo ogni domenica non gli permette di certo di stare tranquillo. È andato lì e aveva tanta, troppa pressione addosso. E quindi, il rigore non l’ha sbagliato Rosafio, bensì tutti coloro che tutte le volte, allo stadio, l’hanno fischiato anziché incitare lui e i compagni. Forse anche Diana avrebbe dovuto impedirgli di eseguire la battuta di questo rigore, però si sa: tira chi, in quel momento, se la sente. La Regia spreca così un’importante occasione da gol e si prosegue con il risultato ancora serrato sullo 0-0. Al quinto giro di lancette ruvido contrasto tra Cigarini e Santini, che costa il giallo al giocatore della formazione di casa. Al 9′ Kabashi offre a Luciani, siamo nella metà campo avversaria, con il Rimini raccolto dietro e gli ospiti intenti a realizzare una manovra offensiva. Il 16 granata vede Fiamozzi largo sulla fascia sinistra e lo cerca con una sventagliata molto precisa. L’ex Pescara, anziché innescare il duello con l’avversario, trova un bel corridoio e serve Rosafio sul primo palo. Il 7 sprigiona un tiro potente di mancino sul primo palo, ma non inquadra lo specchio, bensì l’esterno della rete. Quello dei Granata é un buon avvio di partita, ma costeranno caro le occasioni non capitalizzate. Al nono giro di orologio Laezza finisce sulla lista dei cattivi, sanzione che peserà tantissimo. 80 minuti con un difensore centrale ammonito sono difficili da reggere. Al minuto 16 i tifosi della Regia intonano a volume piuttosto alto Dai Regia dai, non importa dove andrai, non ti lasceremo mai. Qualche istante successivo i romagnoli risalgono il campo, Piscitella trova al limite dell’area di rigore Sandri, quest’ultimo perde tuttavia l’equilibrio e consegna la sfera agli ospiti, cestinando un interessante opportunità. Al minuto 23 Kabashi intercetta un passaggio, la sfera schizza dalle parti di Guglielmotti. L’esterno destro della Reggiana realizza una grande percussione, poi fa partire un coraggioso e potente tiro di destro dalla distanza. La sfera si spegne sul fondo dopo aver fatto intimorire Zaccagno. Buona opportunità per i ragazzi di Diana. Fin qui, il copione della gara sembra chiaro: gli ospiti fanno gioco, mantengono il possesso e attaccano cercando il varco, il Rimini aspetta e riparte. Tuttavia la Regia é troppo imprecisa e ogni tanto amministra male dei possessi dai quali potrebbe ricavare interessanti occasioni e i padroni di casa graffiano continuamente in contropiede, rendendo il compito più arduo ad una retroguardia che ha inoltre uno dei suoi componenti ammonito. Al minuto 27 Nardi sfonda per vie centrali e, dopo una bella cavalcata, propone un pallone allettante a Rosafio, allargatosi per ricevere la sfera. L’attaccante della Reggiana, che sembra essersi scrollato di dosso i sensi di colpa del penalty fallito, scodella un pallone molto invitante all’interno dell’area di rigore. Pellegrini riesce a colpire di testa, ma non ad indirizzare la palla verso il bersaglio. Altro bello spunto, però, da parte della compagine allenata da mister Diana. Negli istanti successivi, i tifosi della Reggiana cantano Forza Regia lotta e vinci insieme a noi. Poco oltre la mezz’ora Kabashi prova a scardinare la porta difesa da Zaccagno con il suo sofisticato mancino, su punizione. La sfera va a sbattere però sulla barriera, che devia in angolo. Al minuto 35 alza nuovamente il volume la tifoseria ospite, che canta Ovunque sarai non ti lascerò mai! A 6 giri di orologio dall’annuncio del recupero i Granata provano a graffiare Zaccagno con un calcio da fermo. È una posizione interessante: non ci troviamo al centro, ma più spostati verso sinistra, classica posizione per pensare a scodellare un pallone in area. Sul punto di battuta ci sono Cigarini e Kabashi. Alla fine batte l’8, Rozzio prolunga di testa e indirizza il pallone verso il bersaglio, la sfera scheggia la traversa e si spegne sul fondo, con i Granata che vanno ad un passo dalla rete del vantaggio. Il direttore di gara tuttavia non assegna un rinvio dal fondo, ma un calcio d’angolo, quindi, dopo il tocco del capitano della Regia, c’é stata pure una deviazione, salvo svista arbitrale. O forse, addirittura, non ha colpito il 4 della formazione di Reggio Emilia e quindi c’é stata una deviazione di un calciatore in maglia biancorossa. Al 41′ si fanno sentire i padroni di casa, con Piscitella che sgattaiola sulla corsia di sinistra saltando Cigarini, poi offre a Delcarro, che riceve al limite dell’area di rigore. Il numero 8 realizza un controllo che presenta qualche imperfezione, poi, con un tocco morbido, apparecchia la tavola per il destro al volo di Santini, ma il 29 non inquadra il bersaglio e manda alto. E qui la Reggiana ha dormito. Squadra spaccata in due perché l’ex Ancona qui era completamente libero di giocare il pallone, significa che uno dei nostri centrocampisti se lo era perso. Inoltre il trentunenne andato al tiro ha calciato completamente indisturbato, senza che nessuno gli impedisse di concludere. A 2 dal 45′ cartellino giallo per Piscitella per simulazione. Poco dopo il direttore di gara deve nuovamente estrarre il cartellino dal suo taschino, stavolta il colore é diverso però: rosso per il vice di Gaburro, che non avrà riservato parole particolarmente carine nei confronti della terna arbitrale. Al minuto 45 la lavagna luminosa mostra il numero 2: si proseguirà per altri 120 secondi (almeno in teoria, in pratica no). Al 49′, quindi a recupero più che inoltrato, viene scodellato da Pietrangeli un pallone all’interno dell’area di rigore granata. Nardi si mette davanti al corpo convinto di conquistare un rinvio dal fondo, visto che il campo é pressoché finito, tuttavia si addormenta e viene anticipato da Bondi, che é più lesto del suo avversario e suggerisce al centro. Santini, completamente libero, spinge di testa in fondo al sacco e firma il vantaggio romagnolo. La Reggiana incassa la rete più ridicola del campionato. Su una palla morta, sepolta, impossibile da giocare per chiunque, siamo riusciti a fare un errore clamoroso e a regalare l’1-0 ad una squadra protagonista di un primo tempo quasi anonimo. Come rovinare un primo tempo tutto sommato buono, anche se non di certo eccellente. Il primo tempo si conclude con i Granata che devono rincorrere. Questi gol non si prendono neanche in terza categoria. Però capita. La forza delle squadre, alla fine, é la capacità di reagire agli eventi svantaggiosi della partita. La ripresa comincia con i primi cambi di mister Diana, intento a ristabilire l’equilibrio schierando giocatori prettamente offensivi o comunque capaci (almeno sulla carta) di rendere più ardua la partita alla compagine romagnola. Doppia sostituzione: escono Luciani e Nardi ed entrano Lanini e Vallocchia. Dunque il tecnico della Regia cambia modulo.

I giocatori della Regia si scaldano durante l’intervallo, a sinistra c’é Momo Varela

La ripresa comincia con i tifosi della Regia che cantano Voglio solo star con te: voglio vincere e cantar per te, Forza forza Regia alé! Quasi al quinto giro di lancette della seconda metà di gara Laezza lotta con Delcarro su una palla alta, ma allarga il braccio e si becca un altro rosso. Era tra l’altro appena tornato dalla squalifica. Clamoroso come riusciamo sempre a farci male con le nostre stesse mani. Quando perdiamo la testa distruggiamo partite che si possono ancora recuperare, Cesena (l’andata) ne é un esempio. Ma anche Fiorenzuola, perché, anche se non ci sono stati espulsi, da un certo momento in poi abbiamo perso la testa visto il parziale e abbiamo completamente smesso di fare la nostra partita. E qui critico anche Diana, perché credo che avrebbe dovuto sostituire il 23 per non rischiare, mandando in campo Cauz. Inoltre, trovo che il nervosismo che si genera in campo derivi anche un po’ proprio dal tecnico granata, sempre poco calmo e piuttosto agitato. Senza fare paragoni, ma oltre 20 anni fa c’era un certo Ancelotti seduto su quella panchina e lui, ancora oggi, non dice una parola con il quarto uomo, sta zitto, giacca e cravatta, non si agita mai, né in caso di gol fatto né in caso di gol subito e dimostra una professionalità unica. E non c’entra niente il livello a cui alleni, é semplicemente una questione di professionalità. Ed é anche una cosa che fa bene all’organico, all’undici in campo.

Re Carlo da Reggiolo

Al settimo giro di lancette della ripresa Piscitella trova uno spunto interessante sulla corsia di sinistra, successivamente apparecchia la tavola per il velenoso mancino di Sandri. Venturi risponde molto bene e concede soltanto un tiro dalla bandierina al Rimini. L’attacco romagnolo prosegue sugli sviluppi di questo tiro dalla bandierina, con il corner che viene battuto corto. L’11 biancorosso riceve corto e getta un pallone nella mischia, che non viene respinto dalla retroguardia granata, però. Santini ne approfitta e, da dentro l’area di rigore, sprigiona un affilato tiro di mancino. Altro superlativo riflesso di Venturi. Reggiana che adesso rischia di incassare anche la seconda rete. E ora, con l’inferiorità numerica, bisogna scalare una cima altissima. Al 54′ i tifosi ospiti cantano Quando la Reggiana sarà campione canteremo tutti “Reggiana alé!” Poco dopo Diana opta per la prudenza e si copre: fuori Rosafio e dentro Hristov. Non critico il 7, dico solo che spero torni presto ad incantare come prima. A 4 giri di orologio dall’ora di gioco i Granata provano a ferire i padroni di casa con un tiro dalla bandierina. Pennellata di Kabashi, che spedisce la sfera sul secondo palo, laddove si trova il 55, da poco entrato in campo. Il difensore nato in Bulgaria cerca, proprio di testa, di spedire in fondo al sacco la sfera, ma il palo gli nega la gioia del gol. Si sfoga poi tirando un calcio ad un cartellone pubblicitario e viene ammonito. Siamo senza testa. Appena entrato al posto di un giocatore che aveva abbandonato il campo per espulsione, va a prendere l’ammonizione più stupida di sempre. Al 58′ ridicolo fallo in attacco decretato dal direttore di gara, Lanini sbaglia e reagisce sbattendo per terra il pallone con le mani. Ammonito per proteste. Poco dopo la Curva Ospiti canta il solito Forza vecchio cuore granata! Negli attimi successivi si passa al coro Forza la Regia alé e-o! Ma perché non prendere un’altra ammonizione? Minuto 62. Adesso é il turno di Guglielmotti. A 23 giri di lancette dalla fine l’allenatore della Reggiana si gioca altri due cambi: dentro Varela e Montalto, fuori Cigarini e Pellegrini. Qualche attimo prima, tra l’altro, i Granata avevano concesso un varco piuttosto ampio ai padroni di casa, che avevano ferito gli ospiti con un’interessante progressione di Tonelli, che ha successivamente offerto a Sandri, il quale mira il bersaglio ma non lo centra. Palla alta. Quasi al 70′ i Granata perdono un pallone in uscita dal fondo e lo regalano al Rimini, fortunatamente, Tonelli, da dentro l’area, calcia male e si mangia la rete del raddoppio. Non capisco francamente questa mania di continuare a giocare dal basso quando stiamo perdendo. Scherziamo con il fuoco. Davanti abbiamo un attaccante di 1,86 metri così robusto che se provi a spostare da solo una lavatrice fai meno fatica. Niente. Palla corta dal fondo. Al 69′ proprio Montalto viene falciato a centrocampo da Biondi. Rosso per il giocatore del Rimini e parità numerica ristabilita. Finale leggermente meno complicato al Romeo Neri. Molto bravo qui il nostro attaccante, che, con esperienza, ha fatto cacciare l’avversario. A 17 dal 90′ Piscitella lascia il terreno di gioco e cede il suo posto a Tanasa. Aveva un cartellino giallo che lo limitava e non poco e non é il caso di restare in 9 per i romagnoli. Scelta prudente da parte di Gaburro. Il centrocampo della Regia ora é inesistente. Quelli del Rimini fanno quello che vogliono. Portano palla indisturbati, hanno tutte le linee di passaggio libere, senza che nessuno le schermi. E poi non puoi neanche spendere il fallo per contrastarli, sennò finisci sotto la doccia. Fa veramente arrabbiare perdere ferendosi con le proprie mani. Al 76′ una Reggiana totalmente sbilanciata subisce una ripartenza romagnola. Delcarro realizza un’incursione straordinaria, l’unico che può contrastarlo e Fiamozzi, che però perde l’equilibrio. “Difensore scivoloso, difensore pericoloso” diceva Carletto Mazzone. Grande spunto del numero 8, che poi allarga sulla destra. Gli viene poi offerto il pallone di ritorno con un cross sul secondo palo precisissimo. Deve solo spingere. Raddoppia il Rimini, che mette una pietra, anzi un macigno sulla partita. 4 giri di lancette più tardi Gaburro si gioca le carte Rossetti e Pasa, fuori Tonelli e Sandri. Al minuto 79 si becca il giallo anche Vallocchia. Arbitro che vuole fare il protagonista, lo possiamo affermare senza esitare. A 8 dalla fine succede l’impensabile. Su un tiro dalla bandierina a nostro favore, il Rimini trova la ripartenza, Fiamozzi si addormenta e Pasa lo anticipa. Il 15 della Reggiana era ultimo uomo. Venturi esce dai pali e si fa saltare con una facilità disarmante da Delcarro, che lo scavalca senza fare troppa fatica, col portiere della Regia che era arrivato quasi a centrocampo, nella terra di nessuno sostanzialmente. Fortunatamente, Kabashi riesce ad arginarlo dopo che l’avversario si era vistosamente allungato il pallone, trascinandoselo quasi fuori dal campo. Al minuto 83 ecco la reazione della Reggiana. Hristov serve Guglielmotti largo sulla destra, il 44, con personalità, realizza l’ennesima corsa della sua partita e avanza. Poi mette in mezzo un pallone invitante. Varela salta e colpisce di testa, spedendo la sfera alle spalle di Zaccagno. La Reggiana é ancora viva! Accorcia le distante il centravanti granata, che dimostra un’altra volta di essere un’arma letale a partita in corso. Incornata vincente e portiere trafitto. Granata a una sola lunghezza di distacco dai romagnoli adesso.

La rete di Varela in un disegno di Simone Ferrarini
Varela esulta dopo la rete, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana

Il mister del Rimini esegue un doppio cambio: Mencagli e Allievi effettuano il loro ingresso in campo. Si siedono in panchina Santini e Gigli. Poco più tardi, Kabashi realizza un tiro, che viene deviato e pizzica la traversa. Al minuto 90 arriva l’annuncio del recupero: si proseguirà per altri 6 minuti. Giusta decisione presa dalla terna arbitrale, visti i tanti minuti persi. Il Rimini ha cercato in ogni modo di perdere tempo, in questa seconda frazione di gioco. Al 92′ la Reggiana attacca con tutto ciò che le rimane, con il cuore. Non c’é più nulla da perdere. La locomotiva Guglielmotti corre ancora. Sombrero ai danni di un avversario, conduce ancora la sfera, poi offre a Varela. L’autore della rete del 2-1 restituisce con un elegante colpo di tacco. Il 44 della Regia calcia dalla distanza. Bordata dell’esterno destro granata. La palla termina sotto l’incrocio dei pali! La Reggiana acciuffa il pari nel finale grazie a Guglielmotti e Varela, dopo una partita che sembrava irrecuperabile! Tutti sotto la Curva per festeggiare! I Granata tirano fuori il carattere nel finale e ristabiliscono l’equilibrio!

Il gol di Guglielmotti, disegno di Simone Ferrarini
Guglielmotti in azione, foto: AC Reggiana

Impazzisce Diana, che entra addirittura in campo. Tra l’altro, negli istanti successivi, viene pure espulso. “Novità”.

Diana impazzisce nel finale, foto: AC Reggiana

Al 95′ un cross di Fiamozzi viene deviato. La palla si impenna e cade dalle parti di Varela, che da due passi, anziché andare al tiro, cerca inspiegabilmente un compagno al centro. Regini respinge col ginocchio. 2 minuti dopo Guglielmotti va a contrasto in scivolata con Rossetti e si becca il secondo cartellino giallo. Reggiana in 9. Nient’altro di particolare accade in questo ricco finale. La sfida tra Rimini e Reggiana termina 2-2, con 4 rossi e 8 gialli estratti dal taschino da parte del direttore di gara.

la squadra sotto la Curva
I giocatori salutano i tifosi a fine partita, foto: AC Reggiana
La Curva Ospiti, foto: AC Reggiana
I tifosi della Regia, foto: AC Reggiana

Grazie, Vittorio

Scena stupenda nel finale: Vittorio Cattani ha preso Varela, autore di una sontuosa prestazione, e l’ha portato sotto la Curva per fargli prendere gli applausi di tutti i sostenitori granata presenti. Bellissimo gesto. Il DG aveva già salutato i tifosi reggiani presenti a Cesena, oggi ha fatto lo stesso, dimostrando un grande affetto nei confronti del pubblico. Lo ringrazio inoltre per aver letto gli articoli che ho scritto finora, per avermi fatto un tour dello stadio lo scorso anno, contro il Pontedera, e per gli auguri di compleanno fatti telefonicamente lunedì scorso.

Il Direttore Generale Vittorio Cattani porta Varela sotto la Curva
Cattani porta in trionfo Varela
Vittorio Cattani e Varela sotto la Curva, foto: AC Reggiana
Foto: AC Reggiana
Salerno e il figlio sotto la Curva, foto: AC Reggiana

Commento

Questa squadra, senza giocatori capaci di accelerare e rendere complicata la vita agli avversari, fa davvero fatica. C’é bisogno di calciatori che abbiano personalità e gamba e che sappiano puntare l’uomo. Per 75 minuti ho visto una squadra disordinata, imprecisa, incapace di attaccare e che ha giocato senza cuore. Fortunatamente, nel finale, i Granata hanno tirato fuori il carattere e hanno agguantato un insperato pareggio. Comincio dalla difesa, anche se ho praticamente già detto tutto precedentemente. Si salva solo Rozzio. Laezza prende un altro cartellino rosso e ci lascia in 10, su Luciani non so cosa dire perché é stato chiamato in causa poche volte, tuttavia devo dire che apprezzo quando, a linea alta, imposta lanciando sugli esterni: spesso riusciamo a trarne benefici. Centrocampo pessimo. Mi ha convinto solo Cigarini in fase di impostazione, per il resto tutto gravemente insufficiente. Gli avversari, Delcarro su tutti, facevano quello che volevano e nessuno gli toglieva il pallone. Marcature inoltre tutt’altro che strette. Guglielmotti é stato poco concreto nel primo tempo, mentre nella ripresa é riuscito ad essere incisivo dalla sua parte compiendo diverse accelerazioni; se non fosse stato espulso… Fiamozzi male. Buon primo tempo, aveva cominciato molto bene. Però non mi convince in nessuna delle due fasi: né quando deve spingere, né quando deve difendere. Davanti disastro. Pellegrini si é mosso tanto ma col pallone tra i piedi avrebbe potuto fare qualcosa di più, anche se vanno riconosciuti i meriti di una difesa che gli ha concesso pochissimi varchi. Su Rosafio ho già detto che spero soltanto che torni a fare bene come prima. Lanini ha dato tanto, spingendo tanto, ma senza minacciare Zaccagno. Montalto si é visto poco ma ha fatto espellere un avversario. Varela… sono finiti gli aggettivi. Giocatore fenomenale. L’unico, assieme a Guglielmotti, ad aver dato tutto in questa partita.

Altre foto dallo stadio

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