Luglio 27, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Reggiana 1-1 Recanatese, non molliamo adesso.

20 min read

La Reggiana pareggia 1-1 contro la Recanatese e vede il sogno promozione allontanarsi. Granata adesso secondi a pari punti con l’Entella.

Da sogno a incubo. La Reggiana vede il suo strepitoso cammino, cominciato con qualche difficoltà ma raddrizzatosi pian piano grazie ai positivi risultati ottenuti, concludersi nel peggiore dei modi. Dopo un pareggio nell’impegno casalingo contro la Recanatese, i Granata vengono scavalcati dalla Virtus Entella, autrice di un sublime finale di stagione. Una prestazione inguardabile costringe la Regia a vivere un tramonto di campionato al quale non avremmo mai voluto assistere. Adesso, dopo tanto tempo in cui comandavamo il campionato, dobbiamo rincorrere una squadra che difficilmente cadrà in queste ultime uscite e che ha la vittoria del torneo in mano. Figuraccia che difficilmente verrà cancellata e che resterà scritta nel lungo e ricco libro della storia della formazione di Reggio Emilia con un inchiostro indelebile. La sfida dello Stadio Giglio termina con il risultato di 1-1, con la compagine allenata da mister Baresi (che ha confermato per l’ennesima volta di avere degli enormi problemi in attacco) che ha stappato la partita grazie ad un tiro del solito Kabashi. Il pareggio ospite é arrivato all’alba della seconda metà di gara con un capolavoro di Alfieri, che condanna la Reggiana ad un finale di stagione terrificante.

I giorni prima della partita

Bella iniziativa da parte della Reggiana, i cui giocatori hanno fatto visita agli studenti del Liceo Iess in occasione del progetto Semi dell’etica. Cigarini, Rossi, Pellegrini e Varela hanno infatti raccontato le loro esperienze e testimonianze sui modelli etici e comportamentali da seguire nel mondo dello sport e nella vita di tutti i giorni. Ancora una volta la Regia dimostra di attribuire una grande importanza all’ambito sociale e non soltanto a ciò che accade in campo.

Inoltre, negli spazi sociali della Polveriera di Reggio Emilia, é stato presentato, sempre in questi giorni, il progetto di inclusione sportiva e sociale Integration League, il primo torneo dedicato ai rifugiati realizzato dalla Lega Pro con il supporto di UNHCR e Project School ed il cofinanziamento dell’Unione Europea.

Dopodiché calciatori, tecnici e dirigenti della Reggiana hanno visitato il partner granata Clevertech nello stabilimento di Cadelbosco, in occasione del ricevimento di un importante premio di qualità assegnato dalla multinazionale Procter & Gamble.

A REGGIO SOLO LA REGIA

Ne hanno parlato tutti i giornali in queste ultime ore. Il Sassuolo ha deciso di rimuovere l’immagine del tricolore dallo Stadio Giglio. La tifoseria della Reggiana, di gran lunga superiore in numeri, tradizione, fedeltà e molto altro a quella neroverde (nemmeno definibile con il termine “tifoseria”) subisce l’ennesimo torto. Come commentare l’accaduto? Beh, innanzitutto il pallone é uno strumento estremamente democratico, il denaro no e pertanto uno porta gioia, l’altro crisi nel mondo intero. Se penso alla Reggiana, penso, come già detto, ad una prolungata, o, meglio, infinita tradizione tramandatasi negli anni. Tifare questa squadra significa essere orgogliosi di rappresentare la propria città, la quale ha attraversato dei momenti fantastici e dei momenti bui, che ci fanno venire ancora oggi gli incubi. Quell’impianto é stato costruito con i soldi dei biglietti e degli abbonamenti dei sostenitori granata, sempre stati vicinissimi ad una società che ha rappresentato con orgoglio e fierezza Reggio Emilia sui campi da calcio dell’Italia intera. Una tifoseria che é riuscita, grazie a questa tradizione, a trasferire la sua anima dal Mirabello al Giglio e che, ancora oggi, supporta la sua squadra del cuore con un amore eterno. Tuttavia, il calcio moderno ci sta insegnando che i soldi, avranno, prima o poi, la superiorità su questo. Oggi, infatti, a Reggio, gioca una squadra che con questa città non c’entra niente. Parliamo ovviamente del Sassuolo. Società senza tradizione, priva di un passato che valga la pena di essere ricordato e SENZA TIFOSERIA. Nello STADIO DELLA REGGIANA, oggi, per colpa di una multinazionale, vediamo gente che assiste alle partite di Serie A soltanto perché ha l’occasione di vedere un calcio di alto livello vicino casa. Questa gente, tuttavia, NON HA MAI PROVATO SULLA PROPRIA PELLE COSA VOGLIA DIRE STARE VICINO ALLA PROPRIA SQUADRA DEL CUORE IN OGNI MOMENTO. QUESTE PERSONE SOFFOCANO IL CALCIO E HANNO LA POSSIBILITA’ DI STARE IN UNO STADIO CHE NON E’ LORO SOLTANTO PERCHE’ UNA SOCIETA’ RIDICOLA GLIELO PERMETTE TIRANDO FUORI I SOLDI. I pochi che assistono alle partite del $a$$uolo raggiungono lo stadio soltanto perché vogliono vedere una partita di Serie A, ma non cantano. Non sostengono niente. Pagano il biglietto e danno dei soldi ad una società che é il male del calcio e che rappresenta l’ennesima vergogna dell’evoluzione che questo sport sta vivendo. E purtroppo, dobbiamo dirlo, un rimpianto della Reggiana é quello di non essere riuscita, nel corso degli anni ’90, a creare una realtà solida capace di restare in Serie A per più anni. Se paragoniamo la prima formazione granata nella massima serie a quella neroverde notiamo giusto un paio di differenze. Ai nastri di partenza del campionato del 1993 ci presentavamo con il portiere titolare del Brasile, un attaccante vincitore della Scarpa d’Oro e un certo Paulo Futre, tra i tanti. Il Sassuolo, invece, con gente del calibro di Missiroli e Berardi. Anche questo dimostra quanto sia sprofondato in basso il calcio in Italia, purtroppo. Ma ripeto: con una rosa simile, non siamo stati capaci di costruire qualcosa di durativo nel susseguirsi degli anni e oggi continuiamo a pagarne le conseguenze. Tuttavia saremo sempre vicini alla nostra Reggiana.

Condividiamo quanto scritto dal GV sui suoi profili social:

L´ultimo simbolo di quello che abbiamo fatto, l´ultimo baluardo di reggianitá di un´opera messa in piedi grazie al nostro amore verso la Reggiana e verso la nostra città sta per cadere e a noi reggiani non viene nemmeno lasciato intendere da cosa verrà sostituito.
È poco, é quasi nulla ormai di quanto noi granata meriteremmo di avere é una foto su un muro che ricorda il nome del nostro stadio „Reggio Emilia Città del tricolore“.
Meriteremmo uno stadio nostro, avremmo meritato una politica che avesse cercato di coinvolgere forze imprenditoriali sane, che avessero dato lustro alla nostra squadra e alla nostra città e di pari passo allo stadio che avevamo contribuito a creare.
A nessun tifoso al mondo, neanche al nostro peggior nemico avremmo invece augurato di avere una classe politica che spalanca le porte a una multinazionale per promuove il suo prodotto nella nostra provincia provando a conquistare il mercato.
Avremmo voluto vedere qualcuno alzare la mano e schierarsi dalla nostra parte, la parte della Reggiana, la parte di Reggio Emilia. Lo avremmo tanto desiderato allora e proviamo a chiederlo anche oggi, consapevoli che ormai lo stadio è loro.
Consapevoli che muoversi contro i potenti può portare a conseguenze.
Consapevoli che come sempre saremo noi e solo noi, a provare a difendere l´orgoglio della nostra squadra, della nostra città.

A REGGIO C’E’ SEMPRE STATA E PER SEMPRE CI SARA’ SOLTANTO L’AC REGGIANA 1919.

VIA IL SASSUOLO DA REGGIO EMILIA!

Formazioni

Reggiana: Baresi sorprende tutti e, a differenza del solito, adopera un 3-4-3, a discapito del 3-5-2 visto continuamente in questa stagione. Piccola variazione anche per quanto riguarda lo schieramento, dunque, ma sappiamo tutti che sarà sempre lo stesso modo di giocare: difesa solida e spinta sugli esterni. Retroguardia formata da Luciani, Rozzio e Cremonesi, quest’ultimo rilanciato quindi dal tecnico granata nel finale di questa stagione. Cigarini e Kabashi si occuperanno della regia, con Nardi che si siede quindi in panchina. Sulle corsie laterali agiscono Fiamozzi, che prende il posto lasciatogli da quella parte dallo squalificato Guglielmotti, e Guiebre, non in condizioni ottimali visto che, dopo gli impegni con la sua nazionale, deve tornare a correre, stavolta sul prato dello Stadio Giglio, con la sua Regia. Le tre punte sono Varela, Montalto e Lanini, con il 32 che si posiziona al centro e gli altri due citati al suo fianco.

Recanatese: 4-4-2 per gli ospiti. Fallani in porta. In difesa Marafini, Ferrante, Vona e Ferretti. I due centrocampisti centrali sono Morrone ed Alfieri, mentre gli esterni Senigagliesi e Carpani. In attacco Sbaffo e Guadagni.

Lo stadio prima dell’inizio della partita (erano circa le 16:25)

La partita

Dopo un momento difficilissimo dal quale sembra impossibile uscire, la Reggiana vuole trovare un successo che scaccerebbe ogni incubo e permetterebbe ai Granata di vivere un po’ più serenamente la conclusione di questo campionato. L’avversario é la Recanatese, compagine allenata da mister Pagliari che ha sorpreso tutti con i recenti risultati conquistati e una salvezza praticamente certa; manca infatti soltanto la certezza aritmetica. L’andata é stata una sfida davvero complessa per la Regia, impegnata contro una formazione che, consapevole di avere davanti un grande avversario, ha realizzato una partita piuttosto difensiva, con lo scopo di serrare ogni spazio all’undici di Baresi. Fortunatamente un rigore ha permesso alla squadra di Reggio Emilia di ottenere un successo, ma oggi sarà diverso.

In un caldo pomeriggio di inizio aprile l’intero Stadio Giglio si riempie di granata grazie al grande sostegno dei tifosi della Regia, che vogliono stare vicinissimi alla squadra visto il momento difficilissimo che sta vivendo. Tantissima gente accorre ad acquistare il biglietto (esclusi ovviamente gli abbonati) e riempie tribune e Curva Sud. È un periodo in cui non ne va bene una. Allora tutti ad incitare la squadra della nostra città. Uno dei primi cori cantati dai tifosi presenti in Curva é il classico Siamo qui per te, devi vincere! Il messaggio é dunque piuttosto chiaro. La squadra di casa viene inoltre accompagnata, al momento dell’ingresso in campo, dal canto Forza Regia alé, Regia alé, Regia alé, Regia alé! L’incontro prende il via con la compagine emiliana che governa il primo possesso. La Sud, intanto, inizia ad intonare a volume altissimo Noi siamo quelli della Sud, nessuno ormai ci ferma più. Ovunque noi andrem’ per sempre canterem’:”Alé alé alé la Regia alé!” La gara prende sin dall’inizio l’impronta che ci si aspettava, con i Granata che fanno possesso, amministrano la sfida e gli ospiti cercano di concedere meno spazio possibile. Al 5′ la Sud canta Dai Regia dai, dai Regia dai, non importa dove andrai. Non ti lasceremo mai. L’alba della sfida é priva di occasioni che valga la pena riportare, fatta eccezione per un timido tentativo di Sbaffo al decimo giro di lancette: Venturi esce sulla trequarti e rinvia, il 10 della formazione ospiti, vista la porta sguarnita, tenta la conclusione dalla distanza, ma non centra il bersaglio. Poco più tardi Fallani respinge una palla alta coi pugni, Cigarini vede il bersaglio grosso poco distante e senza nessuno che lo protegga dopo l’intervento dell’estremo difensore avversario, così cerca la rete calciando al volo, attribuendo alla sfera una traiettoria morbida. Ferrante riesce ad evitare il gol intervenendo quasi sulla linea. Intanto si passa al coro Segna per noi, forza AC Reggiana. Al tredicesimo giro di lancette interessante manovra granata. Tocco dolce di Cigarini per Fiamozzi, largo sulla corsia di sua competenza. L’esterno destro della squadra di casa spedisce la sfera nel cuore dell’area di rigore con un invitante traversone. La palla scorre e finisce tra i piedi di Lanini, che, spalle alla porta, tocca all’indietro e apparecchia la tavola per il tiro di Kabashi. Quest’ultimo calcia con il suo letale mancino e realizza una conclusione angolata e potente sul secondo palo, quasi rasoterra, che non lascia scampo a Fallani e permette ai Granata di sbloccare l’incontro! La Reggiana é in vantaggio! Segna, ancora una volta, il 77 albanese, che trova un altro centro in questa stagione e stappa la partita con una conclusione fenomenale! La Sud festeggia cantando, come di consueto, Regia is on fire!

Qui sotto il gol di Kabashi in un disegno di Simone Ferrarini

Il gol di Kabashi, foto: AC Reggiana

foto: AC Reggiana

I giocatori esultano dopo la rete del vantaggio, foto: AC Reggiana

La festa granata, foto: AC Reggiana

foto: AC Reggiana

foto: AC Reggiana

L’esultanza di Kabashi, foto: AC Reggiana

foto: AC Reggiana

foto: AC Reggiana

Poco più tardi Rozzio, colonna portante di questa squadra e governatore per eccellenza della retroguardia granata, si becca il cartellino giallo. Al diciassettesimo giro di lancette momento molto importante per il popolo granata. La Sud espone uno striscione recitante il seguente testo:

A difesa dell’unica squadra della Città del Tricolore

Giusto esprimere un messaggio simile dopo quanto accaduto in questi giorni. Ovviamente, tutti i sostenitori granata hanno successivamente cantato a volume altissimo Via il Sassuolo da Reggio Emilia! Con il Gruppo Vandelli che ha riempito la zona dei Distinti con tanti tricolori, regalando uno spettacolo meraviglioso. Successivamente si é cantato il coro A Reggio solo la Regia! Onore alle TQ e al GV per aver fatto tutto ciò.

Qui un paio di video riguardo questo momento della partita.

Il Gruppo Vandelli

Lo striscione della Curva Sud, foto: AC Reggiana

Il Gruppo Vandelli, foto: AC Reggiana

In seguito alla rete messa a segno dall’ex Como la gara va un po’ alla deriva, con la squadra di casa che, nonostante non gestisca un vantaggio particolarmente largo, si permette di amministrare la partita con un possesso prolungato. Poco prima della mezz’ora cartellino giallo anche per Cigarini. A 9 dall’annuncio del recupero la squadra allenata oggi da Baresi perde un pallone sanguinoso e ne paga le conseguenze. In uscita dal fondo, Guiebre, dopo aver riconquistato la sfera, cerca Lanini, aperto sulla fascia sinistra. Marafini anticipa con una brillante lettura il centravanti granata e avanza, poi offre a Sbaffo, che, dal limite dell’area di rigore, prende la mira. L’attaccante della compagine ospite sprigiona un rasoterra mancino insidioso per Venturi, sul secondo palo, che però si spegne sul fondo. Momento non particolarmente semplice per la Reggiana, che ha smesso di giocare. Al minuto 39 tornano a farsi sentire i padroni di casa. Rozzio offre a Cigarini, che, con una pregevole apertura sulla corsia di destra, permette a Fiamozzi di realizzare un traversone dalla corsia di destra. La retroguardia giallorossa allontana. Kabashi, senza esitare più di tanto, sprigiona un insidioso mancino dalla distanza, dopo l’intervento della difesa avversaria, che impegna Fallani. Quest’ultimo riesce a bloccare la conclusione potente e rasoterra dell’albanese, giocatore fin qui più ispirato della Reggiana. Al quarantaquattresimo giro di lancette tornano all’arrembaggio i Granata. Varela trova uno spunto fantastico sulla fascia destra e propone un pallone interessante in area di rigore. Lanini manca però l’appuntamento con il pallone, lasciando così la sfera proseguire la sua corsa. Guiebre raccoglie sulla fascia sinistra, poi offre al 10, che si accentra, realizza una percussione interessante, poi va al tiro in porta. Una deviazione porta la sfera ad impennarsi e a finire in calcio d’angolo. Al 45′ arriva la segnalazione del recupero: si proseguirà per un altro minuto. Nulla di particolare accade sul finire di questa prima frazione della gara. Le squadre si dirigono negli spogliatoi con la squadra di Baresi che ha stappato l’incontro grazie all’affilato mancino del solito Kabashi, brillante ed incisivo come suo solito.

Durante il corso dell’intervallo il tecnico della formazione ospite pensa ad un cambio e lo mette in pratica ad inizio secondo tempo: dentro Giampaolo fuori Guadagni. Anche Baresi apporta una modifica al suo undici: fuori Lanini e dentro Nardi. La ripresa comincia e arriva subito una notizia che non fa piacere alla Regia: ammonito Kabashi al minuto 48 e adesso entrambi i centrali di centrocampo della formazione di casa devono stare attenti poiché sono finiti tutti e due sulla lista dei cattivi del direttore di gara. Poco dopo Varela riceve l’offerta proprio del 77 e minaccia la porta difesa da Fallani con un tiro di destro da fuori. Blocca in due tempi l’estremo difensore giallorosso. Al minuto 50 contatto sulla sinistra dell’area di rigore tra Guiebre e Morrone, in seguito ad una bella azione personale eseguita dal velocista granata. Il direttore di gara non assegna il tiro dagli undici metri. Un attimo più tardi Alfieri scappa a Cigarini, saltandolo con un tunnel, poi fa partire un tiro da lontanissimo che si insacca sotto l’incrocio dei pali. Ha pareggiato la Recanatese. Gol favoloso del numero 4 e adesso la Reggiana deve ricostruire quanto fatto nella prima metà dell’incontro. Per i Granata si rivela complicato riprendere a giocare con i ritmi precedenti, creare occasioni e minacciare Fallani, alla fine dei conti neanche particolarmente impegnato quest’oggi. La squadra sembra aver accusato il colpo. Tuttavia, con resilienza, proverà il più presto possibile a farsi sentire, ma, come vedremo, le cose non andranno nel migliore dei modi, nonostante i numerosi e notevoli sforzi. All’ora di gioco Cigarini inventa. Il direttore d’orchestra della Regia serve con una sventagliata molto precisa Fiamozzi, libero sulla corsia laterale di destra. Bella sterzata del giocatore della Regia, che si sta pian piano ambientando, dando più di qualche segnale positivo. Il 15 granata, sulle note di forza la Regia alé e-o offre a Kabashi, quest’ultimo, quando ha la possibilità di andare al tiro, come sappiamo, non ci pensa due volte. Ecco infatti il prepotente mancino dell’albanese, che innesca l’intervento di Fallani, il quale respinge. Tiro insidioso, ma parata non particolarmente complicata per l’estremo difensore della compagine ospite. Qualche istante più tardi doppia sostituzione per la formazione granata: entrano Muroni e Pellegrini, escono Cigarini e Montalto, quest’ultimo non si é praticamente visto oggi. Un attimo dopo ci prova Giampaolo, presa comoda per Venturi. Al minuto 63 la Sud canta a gran voce Nasce dal fondo del cuore per giuramento d’amore. A 25 dall’annuncio del recupero opportunità piuttosto ghiotta per la formazione di mister Baresi. Muroni trova Fiamozzi largo sulla destra con un’apertura molto bella. Il 15 scodella un pallone nel cuore dell’area di rigore, ma colpisce di testa Alfieri, tentando così di allontanare. Varela addomestica il pallone, che non é uscito dall’area di rigore, poi, in seguito ad un elegante gioco di gambe, ripropone al centro con una palla tesa. Nardi vede il pallone giungere dalle sue parti e, senza pensarci due volte, va al tiro di prima intenzione. E’ una conclusione bassa ma molto potente, non semplice da parare per Fallani, ma Vona riesce a deviare il calcio d’angolo. Un attimo dopo altra grande occasione per i padroni di casa. Nardi, più o meno sulla corsia di sinistra, gioca un pallone all’indietro a Guiebre, il quale restituisce al compagno. Il 24 spedisce la sfera nella zona calda, con un giocatore della Recanatese che riesce a pizzicare di testa ma non ad allontanare definitivamente. La palla prosegue così la sua corsa e finisce dalle parti di Kabashi, che si accentra e sprigiona un sinistro forte sul primo palo, che innesca la risposta dell’estremo difensore della formazione ospite, il quale nega nuovamente la gioia del gol alla Reggiana. La sfera, dopo l’intervento del portiere giallorosso, torna dalle parti del 77, il quale cerca un suggerimento in area di rigore con una palla morbida, ma nessuno riesce ad approfittarne. Altra occasione importante sfumata. Negli istanti successivi si mette a piovere sul bagnato in casa Reggiana: ammonito Cremonesi. Questa squadra prende davvero troppi cartellini, spesso anche inutili. Bella la spinta della Sud, che, ogni volta che i Granata conquistano un tiro dalla bandierina, cantano a gran voce Segna per noi, forza AC Reggiana. A 19 dal 90′ la formazione proveniente dalle Marche vede il suo undici modificarsi: entrano Stampete e Yabre ed escono Senigagliesi e Ferretti. Di sottofondo si sente la Sud cantare, stanca di vedere la squadra pareggiare, E facci un gol! Circa 4 giri di lancette dopo Baresi apporta altre modifiche alla sua squadra: fuori Cremonesi e Varela e dentro Capone e Rosafio. E qui riservo una mia opinione personale. Giusto cambiare il difensore visto che era già ammonito, ne abbiamo presi abbastanza di cartellini. Corretta la mossa del tecnico granata di gettarsi in avanti schierando tutti gli attaccanti a sua disposizione, però va detta una cosa. Innanzitutto, la strategia offensiva di fare partire Varela, già decisivo a Rimini, titolare nella gara di oggi, é stata oggettivamente sbagliata. Completamente sbagliata. Nelle probabili formazioni che ho scritto (e purtroppo ho commesso diversi errori) non avevo messo il centravanti in maglia numero 18 tra i titolari, perché credevo che Diana e Baresi sarebbero stati fedeli al passato. Varela non era mai partito titolare. Il mio errore é stato infatti quello di scrivere la squadra che avrei voluto vedere io (e che pensavo fosse migliore per affrontare questa sfida). Dopo oggi abbiamo la conferma che questo giocatore va sfruttato soltanto a partita in corso, quando gli schemi tattici iniziano a saltare e la stanchezza comincia a prevalere. Non condivido la scelta di sperimentare qualcosa di nuovo, in una posizione così delicata inoltre, se vediamo il pessimo momento in cui si trova il reparto offensivo granata. Capone, invece… aggettivi finiti. Ne parleremo dopo. La decisione di schierare Rosafio, nonostante il periodo orribile che sta vivendo, é invece, a parer mio, più comprensibile. A 12 dalla fine doppio cambio per la Recanatese: fuori Morrone e Alfieri, dentro Foresta e Raparo. Al minuto 80 la Reggiana, in preda al panico e alla tensione, visto il risultato, ci prova con le ultime energie rimanenti. Nardi riceve da Rozzio a centrocampo e offre a Capone, largo sulla sinistra. Quest’ultimo gli offre un pallone invitante con un grande passaggio di ritorno. Il 24 va poi dalle parti di Guiebre, che scodella un altro pallone interessante, prontamente respinto di testa dalla retroguardia avversaria, però. L’azione non é tuttavia giunta al termine. Kabashi vede il pallone giungere dalle sue parti dopo l’intervento della difesa avversaria e, portandosi il pallone sul destro, si libera di Carpani. Successivamente sfodera un tiro di destro velenoso sul primo palo. È una conclusione rasoterra e potente, ma non basta a superare Fallani, che riesce ad intervenire e, con un gran riflesso, mette in calcio d’angolo. A 6 dal termine chance mastodontica per i Granata. Luciani effettua un recupero importante a centrocampo, dunque Muroni. Quest’ultimo gioca la sfera a Capone, che offre a Nardi, il quale, dopo una bella percussione, gli offre il passaggio di ritorno. Il 28 é solo davanti al portiere. Aspetta un attimo a calciare, l’estremo difensore della Recanatese é già per terra sdraiato. Niente da fare. E’ riuscito a tirargli addosso.

L’imperdonabile errore di Capone, foto: AC Reggiana

Io dico soltanto che ogni sabato o domenica vado a vedere la seconda categoria se sono libero e posso giurare che, nonostante sia un livello amatoriale, un gol del genere non lo sbagliano. Era veramente più difficile sbagliarlo che segnarlo. Peggior colpo di mercato di Goretti dell’ultima sessione di mercato. A 4 dal 90′ ci prova Rosafio con un mancino da lontano che non presenta però insidie nella sua traiettoria. Presa semplice per l’estremo difensore della compagine ospite. Quasi allo scoccare dell’ora e mezzo di gioco la Regia trova una brillante combinazione sulla fascia destra, con Luciani che chiude una triangolazione con Capone, passaggio poi per Kabashi, che prolunga restituendo al centravanti granata. Quest’ultimo trova uno spunto interessante, poi allarga sulla corsia di sinistra per Rosafio, che sprigiona un affilato tiro di mancino, ma Marafini si immola in scivolata e mura la conclusione del numero 7. Sfuma l’ennesima occasione. Arriva la segnalazione del recupero: altri 3 minuti. Muroni batte il tiro dalla bandierina che i Granata si erano conquistati con poco prima grazie al tiro del proprio centravanti deviato. Cross profondo sul secondo palo, Fallani smanaccia, ma non é finita. Fiamozzi, con un bel colpo di testa, apparecchia la tavola al mancino di Kabashi, che però viene deviato in corner. Al 91′ la Reggiana recrimina un fallo di mano di un avversario all’interno dell’area di rigore, in seguito ad un tocco di Fiamozzi. Per l’arbitro, non é calcio di rigore. Restano tanti, tanti, tanti dubbi. Al minuto 92 Muroni trova Kabashi largo sulla destra, quest’ultimo vede un bel corridoio percorribile da Rosafio, al quale gioca la sfera. Il 7 esegue un bel cross basso, che viene deviato da Pellegrini, il quale spedisce la sfera verso la porta, senza però attribuire potenza alla conclusione. Fallani, di nuovo, salva i suoi compagni. Incubo. Al minuto 94 triplice fischio del direttore di gara. Reggiana-Recanatese termina 1-1. Siamo secondi. Terrificante. Nel finale scintille tra i giocatori delle due formazioni. Ridicolo. Dopo una partita del genere fila negli spogliatoi e basta. Non hai nemmeno il diritto di stare lì a discutere.

La squadra al termine dell’incontro, foto: AC Reggiana

La Curva Sud, foto: AC Reggiana

Il GV, foto: AC Reggiana

Commento

Torno a casa dopo una partita inguardabile. L’ennesima pessima prestazione da parte di una squadra che, nel corso di questa stagione, mi aveva fatto innamorare e sognare questa promozione in Serie B. Come fai a prendere con tranquillità questa cosa? Un’altra delusione. Anche quest’anno vediamo il sogno promozione andarsene dopo aver pensato che fosse qualcosa di reale, di facilmente ottenibile in seguito ad un saldo vantaggio costruito progressivamente grazie a dei risultati più che positivi ottenuti nel susseguirsi dei mesi di questa annata, così fitti di impegni. Poi però ti ricordi che hai iniziato a tifare Reggiana con la consapevolezza che, dal punto di vista dei risultati, non ti saresti mai divertito particolarmente e dovrai sempre vivere ricordandoti che la sconfitta é l’ultimo dei problemi; l’importante é andare al Giglio vestiti di granata a sostenere la squadra della propria città dando il massimo, partecipando al maggior numero possibile di trasferte e stando vicini ad una squadra che rappresenta molto ma molto di più di una “semplice” società sportiva. Non dobbiamo mai essere schiavi di un risultato. A fine partita ho sentito un tifoso in Curva lamentarsi dicendo:”Se dovete lamentarvi andate a tifare il Parma”. Condivido pienamente. Dal momento in cui scegli di amare questa maglia devi essere pronto a tutto, devi essere consapevole che non stai tifando una squadra come il Real Madrid, ma stai rappresentando la tua città e questo, non solo sotto il punto di vista sportivo, non ha prezzo.

Parliamo della partita, adesso. Si salva solo la difesa. Abbiamo incassato un gol bellissimo su cui potevamo fare poco, ma per il resto la retroguardia granata é stata attenta, ha serrato gli spazi, ha mantenuto la linea alta e ha giocato una grande gara. Mi piace come Luciani viene coinvolto in fase di impostazione, tra l’altro. Passiamo agli esterni. Io oggi difendo Fiamozzi. Tanto criticato, ma stavolta ha fatto la sua partita. Nonostante non abbia l’accelerazione di Guglielmotti, secondo me é stato ordinato, ha dato un bel contributo, ha smistato in maniera corretta il pallone e ha compiuto nel modo giusto entrambe le fasi. Bene anche Guiebre, da premiare per il suo spirito di sacrificio visto che é tornato dalla nazionale stanchissimo, ma ha giocato comunque. Parliamo dei centrali di centrocampo. Innanzitutto, critico la scelta del cambio di modulo proprio perché ha portato la squadra giocare con un centrocampista in meno. A Rimini il centrocampo granata ha oggettivamente fatto fatica, con gli avversari che facevano quello che volevano con il pallone tra i piedi e noi che non riuscivamo a riconquistarlo. Hai una squadra che sta facendo fatica in quel ruolo, non puoi permetterti di indebolire il reparto, nonostante anche gli avversari giocassero con due centrocampisti centrali. Cigarini sta vivendo un momento complicato ma sono sicuro che ne uscirà. Kabashi, come sempre, incisivo, creativo ed efficace. Unica critica é che forse a volte tiene troppo il pallone, dunque é un po’ troppo lezioso. In attacco… terrificanti tutti quanti. Ritorno alla questione modulo: dovevamo essere più forti giocando con 3 punte e invece abbiamo avuto ancor più problemi. Varela deve entrare a partita in corso, non deve partire titolare. Con Montalto sarò molto diretto: é una scrivania. Fermo. Costantemente fermo. E non vale il discorso relativo alle sue caratteristiche. Sì, é una punta fisica e non di movimento, ma non ha fatto assolutamente niente in questa partita. Inoltre non abbiamo sfruttato la sua fisicità: nemmeno una palla lunga da fargli giocare spalle alla porta. Almeno prima era incisivo. Lanini, come suo solito, ha dato tanto ma é stato poco incisivo. Vanno apprezzati gli sforzi ma continuo a domandarmi dove sia finito il Lanini della scorsa stagione, quello che puntava l’uomo, lo saltava, segnava ed era costantemente titolare. Oggi non ha nemmeno il posto nell’undici di Diana garantito. Su Varela ho già detto tutto, aggiungo solo che forse é l’unico centravanti che vale la pena premiare per quanto fatto recentemente e per la positiva prestazione di oggi. Capone ha indubbiamente delle doti tecniche importanti, ma come fai a sbagliare quel gol? Ho l’impressione che abbia troppa paura di sbagliare addosso. Troppa pressione. Quando ho visto che gli é arrivato quel pallone ho pensato:”Adesso lo sbaglia” perché non mi trasmette nulla quando gioca, anzi mi dà l’impressione che sia nervoso, senza personalità. Rosafio si é visto poco, ma comunque non ha giocato male.

Le pagelle:

Venturi 6

Luciani 6

Rozzio 6

Cremonesi 5,5

Fiamozzi 6

Kabashi 6,5

Cigarini 5,5

Guiebre 6

Varela 6

Montalto 4,5

Lanini 5,5

Muroni 6

Nardi 6

Rosafio 6

Capone 4

Pellegrini 5,5

Diana e Baresi 5

Per concludere, un video della Curva Sud che canta durante la partita. Onore a chi, anche dopo queste figuracce, continuerà a sostenere la Reggiana.

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