Luglio 27, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Reggiana 1-3 Palermo, Granata sconfitti ma autori di un’ottima partita

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La Reggiana gioca con il cuore, ma non basta: al Giglio il Palermo vince 1-3. Eccellente prestazione dell’undici di casa, che avrebbe meritato qualcosa in più.

La Reggiana cade nel primo impegno casalingo della stagione. Una partita fantastica disputata dai Granata non è sufficiente: al Giglio trionfa il Palermo, che vince 1-3. Lucioni stappa la partita al 7′ con un gol inizialmente assegnato, convalidato soltanto dal VAR in un secondo momento. La banda di Nesta, protagonista di una partita fenomenale, riesce a riagguantare il pari con uno schema su calcio d’angolo pazzesco. Purtroppo, però, è solo un’illusione, perchè l’inferiorità numerica dettata dall’espulsione di Marcandalli costringe i padroni di casa a disputare una partita molto complicata. I Rosanero siglano il nuovo vantaggio con Segre e chiudono i conti con Solieri. Prossimo impegno il derby a Bagolandia!

Tutte le notizie dei giorni prima della partita

Mario Sampirisi è un nuovo giocatore della Reggiana. Nato nel 1992, è un giocatore in grado di fare sia come difensore centrale che come terzino destro. Cresciuto nella Primavera del Milan, ha militato in tutte le categorie dalla Serie A alla C, collezionando 81 apparizioni nella divisione più alta del calcio italiano, oltre 180 in cadetteria e una quindicina nel livello più alto del calcio professionistico. Reduce da un’avventura con il Frosinone che lo ha visto disputare 28 partite e totalizzare 2206 minuti, è approdato alla corte di Alessandro Nesta, il quale avrà certamente insistito per avere a disposizione questo calciatore, che fa proprio al caso dei Granata, in seguito all’uscita (a parer mio sbagliata) di Guglielmotti. Contratto fino al 2025 per l’atleta, che ha deciso di ripartire da una neopromossa, sposando il progetto di una società che ambirà ad un obiettivo meno prestigioso di quello che aveva il Frosinone.

La conferenza stampa

Il mister della Reggiana ha, innanzitutto, detto un paio di frasi molto interessanti riguardanti le prime due partite dei Granata:”Abbiamo avuto un paio di difetti costanti, anche nelle altre partite: quando ci chiudono larghi facciamo fatica ad uscire, ci chiudono la palla e abbiamo difficoltà”, aggiungendo:”Credo che in due partite – Cittadella e Como – il nostro portiere abbia fatto una parata”. Dopo aver ribadito la propria contrarietà nei confronti della scelta di tenere il calciomercato aperto a campionato iniziato (“Per me, chi organizza queste cose, deve prendere spunto da chi fa il calcio: da allenatori, calciatori e dirigenti. E deve anche ascoltare qualcosa”), ha dovuto spiegare cos’è successo a Vido:”Uno scontro di gioco, adesso va a fare degli esami, poi vedremo cosa si è fatto. Sicuramente domani non ci sarà”. Ha poi spiegato a grandi linee di che tipo di infortunio si tratta: “È stato un colpo al ginocchio, però bisogna vedere l’entità dell’infortunio”. Tutti si attendono inoltre di sapere se Sampirisi, il nuovo colpo del mercato della Reggiana, potrà ritagliarsi anche solo una piccola fetta di partita da giocare. L’allenatore della Regia ha spiegato che ciò non sarà possibile:”Non è ancora in una condizione ottimale”, ha detto. L’ex difensore del Milan, nonchè campione del mondo nel 2006, continua a concedersi, almeno una volta a conferenza stampa, una battuta, rendendo queste interviste sia maggiormente interessanti, sia divertenti. Ad una risposta di Franco Tosi sullo stop di tacco a Como, ha risposto così:”La cosa che mi stupisce è che vi siate stupiti voi”.

Le formazioni

Palermo: Corini, protagonista di uno show in conferenza stampa che lo ha visto rispondere a tono a diversi giornalisti, stufo delle critiche eccessive ricevute – “Qua si giudica tutto e, sempre e comunque, c’è qualcosa in negativo e mi sono anche rotto le scatole, sinceramente, perchè avete veramente rotto. Ogni cosa va sempre giudicata in maniera estrema”, ha detto -conferma il suo classico 4-3-3. Pigliacelli in porta, in difesa Mateju, Lucioni, Ceccaroni e Lund. A centrocampo Vsic, Gomes e Segre. Tridente formato da Insigne, Brunori e Di Mariano.

Reggiana: La squadra di casa adopera un modulo leggermente diverso dal solito, poichè il reparto offensivo sarà composto da un solo centravanti – scelta con ogni probabilità derivante anche dall’infortunio rimediato da Vido -. Si tratta di un 4-4-1-1 o comunque qualcosa di simile ad un 4-5-1, a seconda del posizionamenti di Girma, il trequartista. Bardi in porta. Due sorprese per quanto riguarda la difesa: Libutti ruba la maglia da titolare a Fiamozzi, non convincente in queste prime partite, e anche il capitano Rozzio – spodestato da Romagna in questa fase di inizio stagione – figura nell’undici iniziale, al fianco di Marcandalli. Il laterale sinistro è Pieragnolo. Più avanti agiscono Portanova, Kabashi e Bianco. In zona ancor più avanzata, come già detto, c’è il numero 80, che si posiziona alle spalle di Pettinari.

Nesta, foto: AC Reggiana

La partita

La Reggiana ospita allo Stadio Giglio una compagine di grande spessore, una delle formazioni candidate alla vittoria del campionato o, quantomeno, alla conquista della promozione: il Palermo di Eugenio Corini. La banda di Nesta arriva a quest’incontro dopo le gare di Cittadella e Como, da cui è maturato soltanto un punto in seguito ad una sconfitta per 1-0 in Veneto ed un pareggio per 2-2 in quel di Como. L’undici siciliano ha disputato finora una sola partita pareggiando 0-0 a Bari in una partita surreale: 2 espulsi per i pugliesi e i Rosanero si sono visti annullare un gol dal VAR, inoltre hanno fallito un tiro dal dischetto che sarebbe potuto valere i tre punti. Per via di questa ridicola situazione in cui il campionato di cadetteria si trova – parliamo ovviamente del fatto che non si conoscono tutte e 20 le formazioni partecipanti, poichè ne mancano ancora 2 -, la squadra ospite, visto che avrebbe appunto dovuto incrociare, nella seconda giornata, una di queste due formazioni “misteriose”, si è vista rinviare l’incontro e ha avuto più tempo per rifiatare. La Regia debutta in casa dopo due trasferte consecutive, nella speranza di raccogliere almeno un punto che potrebbe avere un peso specifico notevole nella corsa alla salvezza che coinvolgerà la formazione della Città del Tricolore per tutta la stagione.

L’ingresso in campo delle due tifoserie, foto: AC Reggiana

La foto di rito, foto: AC Reggiana

Prima che cominci l’incontro i presenti in Curva Sud si concedono uno spettacolo memorabile, esponendo con grande fierezza uno striscione con il logo della Reggiana che copre tutto il settore. Un bellissimo modo per celebrare il debutto casalingo dei Granata, che quest’anno avranno tanto bisogno del sostegno del proprio pubblico, il quale ha già risposto presente a Toano, Fiorenzuola, Monza, Cittadella e Como e non sarà da meno il prossimo 2 settembre nel derby con i bagoli.

Lo spettacolo della Curva Sud, foto: AC Reggiana

Il direttore di gara Paride Tremolada decreta l’inizio dell’incontro con la Regia che attacca dalla metà campo attigua al settore ospiti a quella adiacente alla Curva Sud, per il Palermo è ovviamente l’opposto. L’undici di Nesta sfoggia finalmente la maglia granata, i ragazzi di Corini indossano invece un completo bianco. Al 3′ la squadra di casa è già proiettata verso l’attacco, agevolata dalla grande spinta del pubblico presente – oggi il dodicesimo uomo in campo -. Bianco riesce ad offrire di prima intenzione un bel pallone per Vergara, che chiude un uno-due con Pettinari e serve Girma con un altro passaggio interessante, il trequartista granata tiene un po’ la sfera tra i piedi e, dopo una finta per portarsi il pallone sul mancino, per poi scaglionare un tiro verso la porta. Non riesce a centrare il bersaglio: la sfera si esaurisce sul fondo in seguito ad essere passata abbondantemente sopra la traversa. Primo squillo dei Granata, abili nel mettere in piedi, tramite un’azione rapida e ben costruita, un’azione fantastica, non terminata come si sperava, purtroppo. Bell’inizio, particolarmente arrembante, dell’undici di Nesta. Il Palermo, tuttavia, non ozia: al minuto 6 riesce finalmente a prendere le distanze e a strappare il primo angolo della partita. Dalla bandierina va Insigne – atleta classe 1994 con 31 gettoni in Serie A -, è uno schema. L’undici mette un cross teso spedendo la sfera all’incirca al limite dell’area, sorprendendo l’intera retroguardia granata. Lund cerca di sfruttare il traversone del compagno sprigionando una conclusione al volo d’interno, che viene prontamente respinta da Bardi. Lucioni, da due passi, tenta di spedire la sfera in fondo al sacco in ribattuta, ma Pettinari, da sdraiato, da dentro la porta, mura il tiro con i piedi. In seguito ad una revisione del VAR – l’arbitro, facendo riferimento sulle sue prime impressioni, non aveva assegnato il gol – viene convalidata la rete ai Rosanero, poichè il centravanti della compagine di casa, nel momento in cui ha toccato la sfera nella speranza di evitare il gol, si trovava già oltre alla linea di porta (c’è stato bisogno dell’ausilio delle immagini perchè in Serie B non c’è la Goal Line technology). Muta il punteggio al Giglio: è in vantaggio la formazione proveniente dalla Sicilia. Granata colpiti nell’orgoglio, in seguito ad un arrembante inizio di gara, approcciata nel migliore dei modi, con cattiveria agonistica, fraseggio efficace e qualitativamente quasi perfetto, e, in generale, un gioco interessante. Dopo quasi 10 minuti Portanova sgattaiola sulla corsia di destra liberandosi prima dell’autore del gol del vantaggio, poi tenendo a bada Segre, che cerca di asfissiarlo nella speranza di sottrargli il pallone. Il talento della squadra di casa arriva fino in fondo al campo e realizza un traversone, che viene sporcato nettamente con il braccio da Ceccaroni, palla successivamente spazzata in corner. Lavoro per il VAR in questo momento. Il contatto è avvenuto con l’arto, è alquanto oggettivo, tuttavia è da verificare il centrale difensivo palermitano si trovasse all’interno dell’area di rigore o meno – io credo di no -. La squadra di casa non demorde, tuttavia, e va in cerca di fortuna sugli sviluppi dell’angolo conquistato qualche attimo prima. Si occupa della battuta Bianco, il quale disegna una traiettoria interessante, non attribuendo molta altezza alla corsa della sfera e facendo arrivare quest’ultima all’altezza del primo palo, laddove si trova un avvelenato Portanova, tanto coinvolto in questa fase di partita. Il 90 cerca di girare la sfera verso la porta, ma non guadagna gli esiti sperati; semplice rinvio dal fondo per il Palermo. Al tredicesimo giro di lancette Vergara chiude un triangolo con Girma, restituendogli la sfera con un passaggio di ritorno preciso sulla corsa. L’80 si defila leggermente per scodellare un pallone morbido in area di rigore. Ceccaroni pizzica di testa, cercando di rimediare al pericolo, ma, così facendo, non fa altro che apparecchiare la tavola per un sinistro radente, forte e ad incrociare di Pieragnolo. Pigliacelli disinnesca l’insidioso tiro del laterale basso granata deviando in calcio d’angolo. L’undici della Città del Tricolore ci ritenta dalla bandierina: altra pennellata uscente dal destro di Bianco, il quale indirizza la sfera nel cuore dell’area di rigore, Rozzio si impone di testa e cerca di spedire verso lo specchio. La palla quasi accarezza il legno orizzontale stante sopra la testa dell’estremo difensore del Palermo, che qui stava per salutare il clean sheet. Granata più vivaci dei Rosanero in questo frangente della sfida, ma il risultato non conferma ciò. Al minuto 16 c’è una svista arbitrale piuttosto evidente e da non sottovalutare: Lucioni si aggrappa ai pantaloncini di Girma per fare cadere quest’ultimo, cercando di limitargli lo spazio. L’arbitro Tremolada – sarà che è il nome di un giocatore del Modena – decide di assegnare il calcio di punizione, ma, sorprendentemente, di non ammonire. E per quanto si pensi che un giallo, nell’arco di 90 minuti, non possa fare più di tanto la differenza, io non sono d’accordo. Questo perchè il giocatore che ha commesso il fallo – nato nel 1987 e non esattamente formidabile dal punto di vista dell’accelerazione – ha il compito di tenere uno scalpitante Pettinari e non solo, poichè poi dovrà cercare di contenere anche gente come Lanini e Varela. Quindi, appunto, non essendo la dinamicità il suo punto forte, questo cartellino avrebbe potuto pesare e non poco. Al 18′ Vergara, sul binario di destra, offre un pallone all’indietro a Libutti – che, in questa sfida in cui sta ritrovando minuti, sta realizzando una prestazione degna di elogi -, che serve con un bel suggerimento Pettinari, riferimento offensivo dei Granata. Quest’ultimo tocca di tacco per Girma, che sprigiona un sinistro rasoterra sul palo alla destra di Pigliacelli. La sfera si esaurisce sul fondo, con la Reggiana che per qualche istante aveva forse pensato di potersi godere la gioia della rete del pari. Dopo 21 giri di lancette la Regia conquista un nuovo calcio da fermo. Si prende la briga di batterlo Bianco, che realizza un traversone profondo, su cui si avventa Marcandalli, che colpisce di testa, con la sfera che sbatte su Vasic. I giocatori della squadra di casa ritengono che il 20 abbia toccato la sfera con il braccio, ma l’arbitro non è dello stesso avviso e il VAR conferma – sta anche costando un po’ di tempo la revisione delle immagini ogni due per tre, alla squadra di casa -. Al 22′ Gomes e Kabashi si contendono il pallone circa al limite dell’area di rigore – siamo qualche metro più avanti -: entrambi alzano la gamba e il giocatore della Regia viene messo giù. Punizione per i Granata. Calcia sempre il centrocampista della squadra di casa, che si era procurato il fallo. Il suo sinistro si infrange sulla barriera eretta da Pigliacelli, Girma si coordina per il tiro al volo, che viene murato nuovamente da un tocco di braccio, stavolta di Brunori. Giocano a pallavolo quelli del Palermo. Fischia l’arbitro, altro tiro da fermo per i Granata. Calcia Pettinari, sulle note di un coro contro il Pavma, in vista del derby dei prossimi giorni. Brutta realizzazione. Palla alta sopra la traversa, esecuzione non esattamente all’Andrea Pirlo. Gol della NASA. Da sottolineare l’ennesimo guizzo pazzesco di Portanova, al minuto 25: con un colpo di tacco, in un fazzoletto di spazio, è riuscito a scogliere la marcatore di Di Mariano con un tunnel di tacco. Da questo prodigio non scaturisce nulla, ma questo atleta ha una tecnica stupefacente. Al 27′ Rozzio abbatte, non andando troppo per il sottile, Di Mariano, spedito con gran foga verso la porta di Bardi. Il capitano della squadra della Città del Tricolore finisce sul taccuino dell’arbitro. Batte l’attaccante vittima della scorrettezza del giocatore della Reggiana, che colpisce il muro messo a difesa del bersaglio protetto da Bardi, la sfera schizza poi sulla testa di Kabashi, che rischia un goffo autogol. L’estremo difensore della Reggiana riesce ad evitare guai, fortunatamente. Circa alla mezz’ora Mateju trattiene Pieragnolo e lo fa cadere per blcoccare la sua avanzata, il direttore di gara ancora non capisce che sarebbe buona cosa cominciare ad ammonire anche i giocatori del Palermo, dunque niente cartellino, che sembrava sacrosanto. Ed è ancor più scandaloso perchè al minuto 31 sempre il 37 fa un’entrata piuttosto irruenta ai danni di Girma. Non può essersela scampata così, senza nemmeno un provvedimento disciplinare. Al 33′ Kabashi interviene fallosamente, sul binario di destra, su Di Mariano. È sempre il numero 10 ex Lecce a scodellare la sfera in area di rigore, Segre spedisce di testa verso la porta, ma Bardi blocca. Una manciata di giri di lancette più tardi tornano a farsi sentire le Aquile: il fantasista rosanero nominato più volte e designato per le battute dei calci da fermo realizza un nuovo traversone intrigante dalla bandierina. Cerca di sfruttarlo Lucioni, che indirizza verso lo specchio di testa, ma manda alto di poco. Al 40′ DAZN condivide un dato molto interessante inerente al possesso palla, caratteristica del gioco di Nesta che sta contraddistinguendo i Granata in questo momento: la Regia ha il pallino del gioco – 59% del possesso palla -, restante 41% per gli ospiti. Dopo 42 giri di orologio arriva un’ulteriore complicazione per i padroni di casa, che stavano già disputando un incontro molto complicato: Marcandalli viene espulso per un fallo su Segre, lanciato in porta. Il centrale della Città del Tricolore, nell’incrocio delle due corse, ha fatto perdere l’equilibrio all’avversario. Pesa tantissimo questa decisione per la formazione di Nesta, che adesso dovrà correre ai ripari e aggiungere un altro centrale alla difesa. Entra Romagna, esce Vergara. Purtroppo, però, il 19 mette i piedi sul rettangolo verde prima che gli venga consentito dall’arbitro, che quindi decide di dargli un giallo. Allora, potrai anche avere applicato il regolamento correttamente, anche se lo trovo fin troppo severo, perchè il gioco era fermo e lui è entrato per questa ragione. Anzichè scrivere il suo nome sul taccuino, digli di ripetere l’ingresso. No, niente da fare. Questo è da cartellino mentre i falli da terza categoria di Mateju no. Quando si dice “fare il protagonista”… Comunque la decisione del direttore di gara viene confermata dal VAR: rosso e punizione dal limite per gli ospiti. Bardi erige il muro a protezione della sua porta, Brunori cerca di coglierlo di sorpresa tirando sul suo palo, ma l’esperto portiere in maglia 22 non ci casca e blocca. Un attimo più tardi arriva la segnalazione del recupero: si proseguirà per altri 4 minuti. Era il minimo dopo tutto il tempo perso dal VAR. Bel primo tempo da parte della Reggiana, che ha cominciato ruggendo, imponendo il suo gioco e stringendo i denti. Peccato solo per il gol incassato, ma va anche riconosciuto il merito della squadra di Corini, che ha preparato uno schema efficace e anche spettacolare da vedere. Secondo me dobbiamo essere soddisfatti della partita che ha costruito l’undici di Nesta. Peccato per l’espulsione di Marcandalli perchè non ci voleva, tuttavia io credo che Rozzio possa tranquillamente dire la sua a Pavma, il problema è che ovviamente non c’è un rincalzo, visto che Duarte ha le valigie in mano.

La ripresa comincia con il primo pallone che viene mosso dalla squadra di casa. Granata subito propositivi: bastano meno di venti secondi per ottenere il primo giro dalla bandierina, da cui però non scaturisce alcuna occasione. Al 54′ cerca di distendersi il Palermo. Gomes – calciatore del 2000 cresciuto tra le giovanili di PSG, Manchester City e PSV – serve Lund largo sul binario di sinistra, che lascia a Di Mariano. Quest’ultimo scova un corridoio percorribile con un filtrante dalla chirurgica precisione, con cui trova Brunori, che, solo davanti a Bardi, calcia male di mancino e non trova il bersaglio. Ma è obbligatorio elogiare l’autore del passaggio. Che giocatore è? Ha corsa, tecnica, visione di gioco, imprevedibilità ed esperienza. Inarrestabile. Al minuto 57 prolungata manovra offensiva dei palermitani. Passaggio intelligente di – ovviamente – quel fenomenale fantasista dalla bravura indiscussa dell’esterno d’attacco nato nel 1996, per il centravanti e capitano della compagine siciliana, che brucia Romagna con un dribbling secco per poi sprigionare una conclusione centrale priva di insidie. Bardi in due tempi blocca, rispondendo alla grande al sinistro privo di angolazione dell’avversario. Dopo 59 giri di lancette Lucioni prova una palla profonda, che giunge sui piedi di Lund, il quale aguzza lo sguardo e nota un taglio di un giocatore sontuoso come Di Mariano, che detta il passaggio, riceve e trova uno spunto interessante sulla sinistra. Successivamente realizza un traversone basso su cui si avventa Insigne, che manda alto sopra la traversa da posizione ravvicinata. A sua discolpa bisogna dire che non era semplice: la sfera non gli è arrivata perfettamente sui piedi, bensì un po’ più indietro, e gli è rimbalzata davanti un attimo prima del tiro a porta sguarnita. Svanisce in fumo un’interessante occasione da gol creata dalla compagine siciliana. Al 61′ Nesta rinuncia a due giocatori molto importanti all’interno del centrocampo, parliamo di Portanova e Girma. Entrano Lanini e Varela, con l’obiettivo di creare i presupposti per fare più male alla difesa siciliana. Un paio di minuti dopo lo scoccare dell’ora di gioco Pettinari innesca la corsa del subentrato – citato poco fa – ex Novara, il quale, con uno scatto fulmineo, realizza uno spettacolare assolo sulla corsia di sinistra, per poi servire l’altro attaccante che ha effettuato il suo ingresso pochissimo tempo fa. Il 7 della Regia innesca un duello particolarmente difficile da vincere con Lund, che lo accompagna sul fondo e mette in angolo in qualche modo. I padroni di casa cercano di rendere profitto dal tiro dalla bandierina appena guadagnato con Kabashi. Quest’ultimo disegna un traversone intrigante, Romagna prolunga sul secondo palo di testa, laddove si trova Eric Lanini, che, da due passi, deposita comodamente in rete tirando al volo. Il gol viene inizialmente annullato per fuorigioco, ma, in seguito ad una revisione del VAR, arriva la convalidazione, poichè si nota che Gomes – che si trovava nei paraggi della bandierina – teneva in gioco il centravanti granata: la Regia ha pareggiato i conti! Può tornare a festeggiare lo Stadio Giglio! Schema contro schema, angolo contro angolo: i Rosanero hanno punito nella prima metà con un’azione preparata in allenamento, la banda di Nesta ha fatto lo stesso – seppur con una dinamica diversa -, siglando la rete del pari! Gol meritato dopo tutto quello che ha mostrato la compagine della Città del Tricolore finora.

Il gol di Lanini, foto: AC Reggiana

La gioia del centravanti granata, foto: AC Reggiana

I giocatori della Regia celebrano la rete che ristabilisce l’equilibrio, foto: AC Reggiana

Il maxi schermo, foto: AC Reggiana

Tutte le emozioni dei giocatori di Nesta racchiusi in un’immagine dal grande impatto, foto: AC Reggiana

Entusiasmo alle stelle, foto: AC Reggiana

La dedica dell’autore del gol a Vido, che ha rimediato un infortunio che potrebbe essere grave, foto: AC Reggiana

Al minuto 68 la Reggiana per poco non vede ridursi in frantumi quanto costruito fino a questo momento: Insigne, con un passaggio alto, a scavalcare la retroguardia avversaria, trova Di Mariano. Quest’ultimo, a due passi da Bardi, non riesce a dare forza al colpo di testa, forse addirittura non tocca nemmeno la sfera. Non si fa però superare la saracinesca della squadra di casa, che riesce a negare la rete dell’1-2 agli ospiti. Ma è veramente impressionante la disinvoltura con cui si trovano i giocatori del tridente d’attacco del Palermo, sembra si conoscano a memoria. Al 71′ solito guizzo dell’11 rosanero, che poi propone per Segre al limite dell’area, quest’ultimo fa scorrere il pallone, che diventa buono per Di Mariano. Esce disperatamente il portiere della squadra di casa, che viene scavalcato dall’elegante tocco sotto dell’ala palermitana. La palla diventa buona per il colpo di testa da posizione ravvicinata, a porta sguarnita, del citato poco fa Segre, che realizza la rete che attesta al Palermo la padronanza dell’incontro. Le aquile, vista anche la superiorità numerica, hanno la gara in pugno. Corini apporta un attimo dopo delle modifiche al suo undici: entrano Henderson – altro ex Serie A – ed Aurelio, fuori Vasic e Lund. A poco meno di 18 giri di orologio dal 90′ Henderson scippa la sfera a Pieragnolo, troppo pretenzioso in fase di uscita, e lo offre all’ex Empoli che ha messo i piedi sul rettangolo verde un attimo fa. Il 53, in contesa della palla con Bardi, autore di un’uscita bassa, vede la sua conclusione venire sbarrata, poi travolge il portiere avversario, che poi riserva delle parole non esattamente amichevoli nei confronti dell’avversario. Al 75′ Kabashi interrompe l’avanzata dell’incontenibile Di Mariano aggrappandosi alla maglia di quest’ultimo. Questa scorrettezza gli scosta un cartellino giallo. A 13 dal 90′ altra azione splendida della squadra siciliana. Henderson disegna un traversone profondo sul secondo palo, con Aurelio che arriva in corsa e calcia al volo nella speranza di centrare il bersaglio, ma calcia largo. Si riduce in polvere l’occasione che avrebbe permesso alle Aquile di chiudere l’incontro con il lucchetto. L’aveva deviata Libutti, fa quasi strano pensare che un giocatore così sportivo e leale non abbia ammesso di aver alterato la traiettoria (ovviamente non è una critica, bensì l’ennesima sottolineatura dell’atteggiamento fantastico che questo calciatore mantiene sia in campo che fuori). Al 79′ un temerario Di Mariano si fa prendere dall’euforia e sprigiona una conclusione dalla distanza, che termina alta sopra la traversa e non di poco. Al minuto 80 Pettinari e Pieragnolo, autori di due buone partite, di grande sacrificio, abbandonano il manto erboso del Giglio, Nesta getta nella mischia Fiamozzi e Nardi. A 5 dall’ora e mezzo di gioco Lanini viene pescato da un lancio profondo di Bardi, il 10 della Reggiana sgattaiola sulla sinistra, effettua una sterzata con cui si libera di Mateju e va al tiro sul secondo palo, che è potente ma privo di effetto. La sua conclusione si spegne sul fondo. Torna ad affacciarsi alla porta di Pigliacelli la formazione di Nesta, che sta accusando notevolmente lo svantaggio dell’uomo in meno. Poco più tardi DAZN espone le statistiche relative al possesso palla, drasticamente calato per la Reggiana, causa ovviamente l’inferiorità numerica: 50% per ambedue le compagini. All’ultimo giro di lancette prima della segnalazione del recupero i Granata cercano disperatamente la rete del pari con le ultime energie rimaste in corpo. Si rivede lo schema da cui era maturato il gol del pari precedentemente: traversone sul primo palo per la testa di Romagna, che indirizza la sfera all’altezza del secondo palo. Stavolta, però, non c’è nessuno che possa spingere in fondo al sacco dopo il tocco con il capo del centrale difensivo granata. La palla diventa giocabile per Varela, che scivola ma riesce a tenere il pallone tra i piedi, resistendo alle cariche degli avversari, poi apparecchia la tavola per il destro di Bianco, ma l’ultima speranza della Regia si trasforma in una amara illusione. Palla alta, anche se non di molto. Arriva l’annuncio del recupero: si proseguirà per altri cinque minuti, anche se, come vedremo, diventeranno 6. Corini si gioca la carta Stulac in questo finale, lascia il terreno di gioco Segre. Anche Brunori abbandona il campo, trova spazio Solieri. Nel bel mezzo dell’extra time i Granata si rivelano innocui sugli sviluppi di un calcio da fermo e i Rosaneri ne approfittano con la palla calciata lontano da Henderson, trova Valente. Possono sfondare a campo aperto gli ospiti. Si apre un varco sulla destra per Mateju, che viene servito e va al tiro, che calcia alto sopra la traversa. Altra chance enorme di segnare non capitalizzata. Al 95′ nuova chance in chiave offensiva per il Palermo, che manda al tiro il proprio numero 30, più fresco rispetto agli altri atleti presenti sul terreno di gioco, ma Bardi si supera con un eccellente intervento. L’azione però non è ancora morta: sempre il giocatore dei Rosanero andato a segno un attimo prima disegna un traversone perfetto, Solieri gira di testa e trafigge Bardi. Chiude i conti il Palermo. Risultato ingiusto, ma in B i dettagli contano e noi non abbiamo saputo coglierli, a differenza degli avversari. Dopo circa 96 minuti e 30 secondi l’arbitro decreta il termine di un incontro concitato, non rispecchiante quanto messo in mostra dal risultato.

I Granata rammaricati dopo la partita, tuttavia va riconosciutogli il fatto che hanno combattuto senza mai mollare, foto: AC Reggiana

Opinioni personali e commento

In Serie B devi essere capace di non trascurare nemmeno una sfumatura. Purtroppo non siamo stati capaci di fare ciò e abbiamo rovinato una partita fantastica con un’espulsione che ci costa tanto, anche in vista del derby con gli strisciati del Pavma. Se avessimo giocato in undici contro undici avremmo potuto pareggiare; purtroppo, però, quel rosso ha rovinato tutto, ha smantellato tutto ciò che di buono che stavamo facendo. I dati proposti da DAZN evidenziano tanti aspetti interessanti. Innanzitutto, per la prima volta, il possesso palla sorride al Palermo; noi avevamo avuto il pallino del gioco nella prima metà, ma, a causa sempre del cartellino rimediato dal nostro centrale, l’abbiamo perso pian piano: 23:27 minuti per noi, 26:03 per gli ospiti. Poi, sicuramente, va anche riconosciuta la bravura del Palermo in fase offensiva. Io non penso di aver mai visto un giocatore con le qualità di Di Mariano tra Serie C e B. Ha fatto una partita immensa! Quindi, sicuramente, contenere quel tridente non era facile. Parlando dei tiri – 9 nostri contro i 14 rosanero -, io ancora non mi capacito di come riusciamo a tirare soltanto due volte nello specchio in 90 minuti. La punta sta finalmente arrivando, speriamo che adesso qualcuno segni, perchè meno del 20% delle nostre conclusioni finisce nello specchio, mentre oltre il 50% di quelle siciliane sono finite all’interno del bersaglio. Quindi, sicuramente, bisogna ancora crescere, ma va anche lodata la capacità dei Granata di non sfigurare davanti ad una squadra che lotta per il ritorno nella massima categoria. Abbiamo tenuto botta per tutta la partita, peccato aver alzato bandiera bianca alla fine. Il gioco, comunque, è divertente e le occasioni le costruiamo ma fatichiamo ad essere concreti. A Cittadella abbiamo giocato sottotono, a Como abbiamo fatto una partita di 35 minuti, col Palermo abbiamo fatto bene per quasi tutto il tempo, ma ci siamo rovinati da soli. La Reggiana sta crescendo incontro dopo incontro, sviluppando man mano concetti di gioco intriganti e funzionali alle esigenze di Nesta. Ora testa al derby.

Riguardo l’analisi giocatore per giocatore, non rimprovero quasi nulla a Bardi, autore di una grande partita. Non sono in grado di giudicare un portiere sotto tutti gli aspetti perchè non ho mai giocato tra i pali, però penso abbia sbagliato un paio di rinvii clamorosamente e, forse, sul secondo gol, sarebbe potuto uscire più tempestivamente per coprire la porta; mi ha dato l’impressione di essere rimasto a metà strada. Tuttavia ha fatto tanti altri interventi positivi ed importanti. Ottima gara di Libu, che ritrova meritatamente la maglia da titolare e fa capire che si può contare ancora tantissimo su di lui. Testa, tecnica e un grandissimo impegno sono gli ingredienti perfetti per una partita niente male. Un po’ in affanno Rozzio, che aveva un cliente non facile come Brunori, ma non è facile fare bene dopo un periodo in cui non si ha ottenuto la maglia da titolare. Comunque ha sfiorato il gol su un calcio d’angolo e ha fatto una serie di interventi molto importanti. Marcandalli ha fatto bene in quella parte di incontro che ha disputato, ma quel rosso pesa troppo. Pieragnolo conferma l’opinione che mi sono fatto di lui: è un treno in fase di spinta, fatica un pochino quando bisogna difendere, tuttavia ha realizzato un’altra grande partita. Kabashi è stato ordinato, ha smistato bene diversi palloni. Straordinaria partita di Portanova. Elegante, raffinato, incontenibile, brillante. Ha una tecnica pazzesca! Ha eseguito un bel po’ di giocate nello stretto davvero apprezzabili. Bianco ha eccellenti doti in fase di impostazione, che, in assenza di Cigarini, sono emerse ancor di più. Tanta classe anche per Vergara, ma la sua partita è stata compromessa dal rosso del 27, che lo ha portato al cambio. Buona prova anche di Girma, che ci ha messo, come suo solito, fisico e tecnica e si è fatto valere. Pettinari ha dato tutto quello che aveva, ma non è bastato per trovare il gol. Bel lavoro di sponda, per lui. Romagna ha detto la sua dal momento dell’ingresso in campo, rendendosi autore di una bella partita. Eccellente prestazione di Lanini, che è entrato e ha seminato il panico, prima offrendo a Varela un’occasione interessante – peccato per la chiusura di Lund – e poi siglando la rete del momentaneo pareggio. Il numero 7 di cui abbiamo appena parlato ha corso tantissimo, ma non riesce ancora ad incidere con il gol, speriamo possa sbloccarsi. Bravi anche Fiamozzi e Nardi nel finale di incontro, giocando bene lo spezzone di partita a loro disposizione.

Le pagelle

Bardi 6

Libutti 6,5

La bandiera granata che ha collezionato oltre 100 presenze con la maglia della Reggiana, foto: AC Reggiana

Rozzio 6

Marcandalli 5

Pieragnolo 6

Il terzino sinistro granata con il pallone tra i piedi, foto: AC Reggiana

Portanova 6,5

Il 90 della squadra di casa con la sfera tra i piedi, foto: AC Reggiana

Kabashi 6

Il regista albanese della Regia, foto: AC Reggiana

Bianco 6,5

Il centrocampista della Regia in possesso della sfera, foto: AC Reggiana

Vergara 6

Vergara, nella sua prima partita da titolare in questa Serie B, ,foto: AC Reggiana

Girma 6

Girma tenta di scavalcare Pigliacelli, foto: AC Reggiana

Pettinari 6

Pettinari cerca di gestire il pallone, foto: AC Reggiana

Romagna 6

Il 19 della Reggiana in un’altra prestazione degna di nota, foto: AC Reggiana

Lanini 6,5

Varela 6

Nesta 6,5

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