Novembre 3, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Una Reggiana incolore cade a Cosenza: i Lupi vincono 2-0

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La Reggiana cade in casa del Cosenza: le reti di Voca e Tutino stendono i Granata.

Pessima prestazione dell’undici di Nesta in casa dei Rossoblù. La squadra della Città del Tricolore, di fatto, non scende mai in campo: i padroni di casa dominano e stappano la partita con una rete di Voca, in seguito ad una dormita difensiva da parte della formazione ospite. Nella ripresa va a segno Tutino, depositando in rete a porta spalancata dopo la respinta di Bardi su calcio di rigore.

Tutte le notizie dei giorni prima della partita

Luca Cigarini ha vinto il premio come miglior giocatore in maglia granata del mese di ottobre, mettendo le mani su un trofeo messo in palio da uno sponsor della società.

Nella gara con il Lecco i Granata hanno ospitato l’Under 16 del Barnsley, squadra di calcio inglese che, nel corso della sua tournèe in Italia, ha disputato una gara amichevole contro la Reggiana. Nel pomeriggio, prima del fischio d’inizio della partita, il Vice Presidente Fico e Mr. Calum Shaun Selby si sono scambiati una maglietta dei due club.

La Reggiana si è poi unita nel dolore a tutto il mondo del calcio reggiano per commemorare la scomparsa di Celso Menozzi, dirigente del comitato FIGC-CRER che, con grande passione e impegno, ha fornito un contributo essenziale per lo sviluppo del nostro sport nel territorio di Reggio Emilia e dell’intera regione.

Passando all’infermeria, lesione di basso grado a livello del muscolo adduttore lungo destro per Sampirisi, sarà nuovamente a disposizione dopo la sosta. Lanini ha riportato un trauma da schiacciamento all’avampiede destro, non potrà giocare contro il Cosenza.

Splendida notizia in casa Reggiana: il giovanissimo talento Alessandro Bianco è stato convocato dal Tecnico Federale Carmine Nunziata per partecipare alle gare di qualificazione all’Europeo Under 21, gli impegni saranno giovedì 16/11 a Serravalle contro San Marino e martedì 21/11 a Cork contro l’Irlanda.

E’ una data da non dimenticare quella in cui si disputa Cosenza-Reggiana, ovvero l’11 novembre. Forse a qualcuno non farà venire in mente nulla, perchè ormai, purtroppo, se ne parla un po’ di meno, ma non scordiamo cos’è successo l’11 novembre 2007. Gabriele Sandri, tifoso laziale, in un autogrill vicino ad Arezzo, perse la vita dopo essere stato colpito al collo da un proiettile esploso da un agente della polizia. A distanza di 16 anni è ancora doveroso ricordare questa tragedia, seppur qualcuno stia continuando a far finta che non sia successo niente. Gli unici che continuano a ricordare questa data sono i sostenitori – ovviamente di qualsiasi squadra -, i quali non perdono l’occasione per manifestare la propria vicinanza a tutti i familiari e agli amici di un ragazzo ingiustamente ucciso. I tifosi, quelli che, nonostante negli anni lo sport abbia subito derive negative, ne portano avanti i valori ed i principi fondamentali.

La conferenza stampa di Mister Alessandro Nesta

Nesta è partito dall’infermeria: Sampirisi ha avuto una ricaduta e non sarà a disposizione. Ha poi parlato dell’ultima gara con il Lecco, parlando così della compagine lombarda:”Ha dato fastidio a tutte le squadre” spiegando che il recente pareggio interno non sia un risultato da buttare via. Il tecnico della Regia ha poi presentato la prossima partita:”Il Cosenza è una squadra forte”, ha affermato, dichiarando che il reparto offensivo di questa squadre sarà particolarmente difficile da contenere. L’ex mister del Frosinone ha, inoltre, parlato di Szyminski e del suo infortunio:”Niente di che, domani dovrebbe essere ha disposizione”, dunque la difesa dovrebbe essere la solita. Visto che si è discusso tanto dell’omogeneità dei giocatori a livello di preparazione, il campione del mondo del 2006 ha fatto un discorso a riguardo:”Sicuramente chi non si è più fermato è cresciuto tantissimo”. La trasferta in Calabria sarà una delle più impegnative di questo campionato, sia per via del dispendio energetico, che per via dell’atmosfera. L’allenatore dei Granata ha parlato di ciò:”Sappiamo che andiamo in un posto in cui ci salteranno addosso”.

Le formazioni

Cosenza: I padroni di casa si dispongono in campo seguendo un 4-2-3-1 che vede Micai in porta e Martino, Venturi, Meroni e D’Orazio a comporre la retroguardia. Più in avanti Calò e Praszelik, sulla trequarti Voca, nel reparto offensivo si vede un tridente con il grande ex Mazzocchi, Forte e Tutino.

Reggiana: Gli ospiti rispondono con il loro classico 4-3-1-2, capace di tramutarsi in 4-3-2-1 tramite gli spostamenti di Antiste. Bardi tra i pali, Szyminski, Rozzio, Marcandalli e Pieragnolo in difesa. A centrocampo la novità è Bianco in cabina di regia e non nel classico ruolo di mezz’ala. Il ragazzo scuola Fiorentina viene affiancato da Portanova e Crnigoj, mentre sulla trequarti agisce Girma. Le due punte sono Antiste e Gondo.

Il mister della Regia; foto: AC Reggiana

La partita

Trasferta brigosa per i Granata quest’oggi, impegnati sul terreno di gioco del Cosenza, formazione che non ha ambizioni particolarmente più pretenziose rispetto a quelle della Reggiana. La compagine calabrese, allenata da Caserta, ha avuto un avvio di stagione positivo, cadendo in Coppa Italia contro il Sassuolo soltanto ai calci di rigore. Questa prima grande prestazione di cui tanto si è parlato è stata seguita da un sonoro 3-0 rifilato all’Ascoli, nell’esordio in campionato, e da un pareggio per 1-1 con il Venezia. Sono poi maturate due sconfitte contro Modena e Brescia, due compagini che stanno dicendo la loro in questo campionato. Successivamente i Lupi hanno pareggiato con il Sudtirol e battuto, contro ogni aspettativa, il Palermo per 0-1. I Silani dopo hanno sfidato la Cremonese, perdendo 1-2, e battuto Pisa e Lecco per 1-2 e 3-0. Dopodichè si è disputata una gara a Marassi contro la Sampdoria che ha visto la compagine rossoblù venire sconfitta per 2-0. Sono infine maturati un pari contro lo Spezia e un 1-1 contro una FeralpiSalò che sta, pian piano, trovando la quadra. Dunque i ragazzi di Nesta hanno davanti un avversario più o meno del medesimo livello, che non perde, tuttavia, dal 22 ottobre. Sarà fondamentale non uscire sconfitta per la squadra della Città del Tricolore, che ha una chance per consolidare ulteriormente il proprio margine di punti che la separa dalla zona play-out.

Foto di squadra; foto: AC Reggiana

L’incontro comincia con il primo pallone che viene mosso dall’undici reduce da un pareggio per 1-1 con il Lecco. Si gioca sotto una fitta pioggia che cade insistentemente sul terreno di gioco. Al 4′ c’è la prima opportunità per i padroni di casa, dopo un’azione sviluppatasi sulla corsia di destra, interrotta da un tocco di Pieragnolo con il braccio, calcio di punizione per il Cosenza. Calcia D’Orazio, ma il suo tiro si infrange sulla barriera eretta da Bardi. Primo giro dalla bandierina qualche attimo più tardi per i padroni di casa, che però non riescono a rivelarsi pericolosi. La Regia si iscrive all’incontro al dodicesimo giro di lancette: Girma disegna un traversone interessante su calcio da fermo, arriva a colpire di testa Marcandalli, che non riesce però ad attribuire imprevedibilità alla traiettoria. Parata scolastica per Micai. E’ una partita tutt’altro che entusiasmante quella che stiamo vedendo. Le due squadre fanno possesso senza mai forzare la giocata e, soprattutto, senza aumentare mai l’intensità del fraseggio. Alle 14:16 ci sono notizie interessanti dagli altri campi: l’Ascoli, nostro prossimo avversario, è in svantaggio per 0-1 contro il Como, la Feralpi sta perdendo con il Bari – svantaggio di una sola rete – mentre Sudtirol e Pisa sono saldamente ancorate allo 0-0. Al quarto d’ora il laterale sinistro della compagine ospite riesce a guadagnare un giro dalla bandierina. Portanova realizza un traversone profondo all’altezza del secondo palo, laddove si trova Gondo, che però non riesce a spingere la sfera verso il bersaglio, libera la retroguardia cosentina, Bianco prova poi a mettere un nuovo pallone pericoloso all’interno della zona calda, ma il suo suggerimento è troppo profondo. Rinvio per la banda di Caserta. Al minuto 23 ci prova ancora la formazione di casa, con Praszelik che esplora il campo, poi cerca e trova, con un passaggio in profondità, Forte, che scappa alle spalle di un disattento Rozzio. Il 10 va al tiro verso la porta di sinistro, ma la sua conclusione rasoterra viene respinta da Bardi con i piedi, la sfera si impenna e diventa buona per Tutino, che offre a Voca, il quale sprigiona una conclusione prossima al suolo sul primo palo, che supera Bardi e vale l’1-0 avversario. Dormita incredibile della retroguardia granata! Prima il nostro capitano si è fatto sfuggire scioccamente l’avversario, poi non abbiamo saputo allontanare una palla cadente in prossimità del centro dell’area di rigore: c’erano Szyminski, Bianco e Crnigoj, l’ha presa comunque il 9 dell’undici calabrese. I Granata dormono! Inizio pessimo! Non siamo riusciti a renderci pericolosi una volta in 23 giri di orologio e alla prima loro azione elaborata siamo andati in confusione. Terrificante avvio di gara. Prolungato check da parte del VAR in seguito alla rete della banda di Caserta per un sospetto fuorigioco di Forte, ma è tutto buono e, dopo aver rivisto attentamente le immagini, la terna arbitrale conferma la scelta maturata sul terreno di gioco: gol valido. A 2 e mezzo circa dalla mezz’ora di partita Mazzocchi spende un cartellino per un fallo ai danni di Pieragnolo, che avrebbe trovato lo spazio necessario per una sgasata promettente. Ci prova qualche istante più tardi Portanova con una conclusione dalla destra dell’area di rigore che viene sporcata e termina tra le braccia dell’estremo difensore cosentino, che para senza difficoltà. E proprio l’ex Genoa finisce sulla lista dei cattivi poco dopo. Lo stesso vale per l’autore dell’1-0 qualche istante più tardi. Siamo completamente fuori dalla partita, comunque. Non abbiamo mai costruito i presupposti per rivelarci pericolosi tramite qualche azione nostra. Non siamo mai stati imprevedibili. Nemmeno una verticalizzazione, soltanto qualche raro tiro dalla distanza debole e innocuo. Veramente una delusione incredibile. Io, mettendo da parte la Ternana, poichè lì la squadra era stanchissima ed è una partita che dobbiamo semplicemente accartocciare, credo di aver visto una Reggiana così improduttiva e autrice di una prestazione così scarsa soltanto a Como, nel primo tempo. E ci è andata bene che il Cosenza non è stato troppo pericoloso offensivamente, perchè sennò ci saremmo trovati in svantaggio di 2 o 3 reti, altro che 1-0. Tanto amaro in bocca: non puoi passare da una partita come quella di Genova a questa, anche perchè hai tutte le carte in tavola per mettere in mostra il gioco che sai produrre. Manca completamente il collante tra centrocampo e attacco: Bianco spero di vederlo soltanto nel ruolo di mezz’ala, d’ora in poi, Crnigoj non si è visto in proiezione offensiva, Gondo è completamente assente. A parte il nostro centravanti scuola Sassuolo, un po’ più combattivo degli altri, sono tutti ancora in spogliatoio. E questo dato viene confermato, almeno in parte, dalla statistica del possesso palla condivisa da DAZN ai telespettatori al minuto 38: l’undici di Caserta ha detenuto per il 54% del tempo il dominio della sfera. Al 39′ Pieragnolo trova uno spunto per vie centrali e taglia il campo, poi premia un inserimento con i tempi giusti di Antiste, che viene affiancato da D’Orazio, il quale, in maniera corretta, almeno secondo il direttore di gara, non gli permette di arrivare sul pallone, che viene raccolto da Micai. Poco più tardi è scaltro Portanova a sottrarre il pallone a un Venturi disattento, per poi addentrarsi in area di rigore e offrire a Girma, che calcia verso lo specchio. Il suo tiro viene però respinto dal capitano degli avversari, con la sfera che si impenna e diventa quasi buona per l’attaccante della Regia in maglia 28, che se la contende con l’estremo difensore avversario. Duro scontro tra i due, che andavano a caccia della stessa cosa, fallo in attacco. Molto dolorante il giocatore dell’undici di Nesta; entra in campo la barella, ma, alla fine, non è necessaria. Tampone in cotone per il portiere del Cosenza. Ci sarà tanto da recuperare in questo finale. Alle 14:47 la situazione su tutti i terreni di gioco è la seguente: il Como conduce per 0-1 sul campo dell’Ascoli, Bari ancora avanti contro la Feralpi e Pisa sopra di una rete sul Sudtirol. al 45′ Marcandalli entra duro su Forte, adesso anche il suo nome appare sulla lista del direttore di gara. Intanto vengono annunciati i minuti di recupero: si andrà avanti per 5 giri di lancette. Dopo meno di trenta secondi dall’inizio di questo extra time ci prova D’Orazio dalla distanza, che tenta la soluzione individuale, interviene Bardi, il quale blocca in due tempi e neutralizza la conclusione potente ma centrale dell’avversario. Al minuto 48 grande fiammata del Cosenza: l’11 della compagine di casa, andato alla conclusione poco prima, pesca Tutino con una palla profonda, valorizzando un grandissimo movimento del 9, che realizza un controllo altrettanto splendido. Entrato in area di rigore, invita ad andare al tiro in porta Forte, che calcia sul primo palo, senza però inquadrare lo specchio della porta. Grandissima azione da parte dei Silani, che per poco non hanno trovato il raddoppio. Non è di certo cambiato lo spartito: i Granata non sono ancora entrati in partita. Al quarantanovesimo del match ecco un episodio di cui si è discusso parecchio: Antiste lotta per un pallone in area di rigore con Tutino, che lo stende con un pestone, ma il direttore di gara dice che è fallo in attacco. Non sono per niente d’accordo, mi sembra anzi che sia il giocatore della squadra di Caserta a porre il proprio piede sopra quello del giocatore del Sassuolo. E’ rigore in ogni nazione del pianeta. Ma, ovviamente, l’arbitro viene chiamato dal VAR? No. Ma figuriamoci. L’inutilità di questo strumento è veramente incredibile. Io, però, dico la stessa cosa che ho detto con il Lecco in occasione del presunto rigore non datoci nel finale: puoi perdere o pareggiare tutte le partite, ma, se per 45 minuti non fai un tiro fatto come si deve in porta, non hai nemmeno il diritto di parlare di decisioni arbitrali. Dopo 50 minuti viene annunciata la conclusione di questa prima frazione di partita. Cosenza avanti 1-0, Reggiana impassibile.

Non ho commenti da fare, perchè ho già detto tutto: non stiamo giocando. Io sapevo che sarebbe stato difficile andare a Cosenza e imporre il proprio gioco, ma farsi sottomettere così, non creando niente di niente, mi lascia l’amaro in bocca: noi non siamo questi. Primi tempi così indecenti solo a Como e a Terni.

La ripresa comincia con i Rossoblù che manovrano il primo possesso. I Granata danno qualche segno di vita nei primi giri di lancette di questa seconda metà, tant’è che conquistano un angolo al 49′. Girma disegna un traversone all’altezza del primo palo, Marcandalli colpisce di testa, cercando di spedire verso lo specchio, Mazzocchi interviene e lo ripaga con la stessa moneta, ovvero con un altro tocco con il capo, e la sfera schizza dalle parti di Bianco. Quest’ultimo però viene ostacolato dall’intervento a gamba tesa di Voca, che viene giudicato irregolare: tiro dal dischetto per la Regia, ma è una grande illusione. Dopo un interminabile check da parte del VAR viene annullato il penalty. E la cosa peggiore è che l’undici di Nesta, in seguito a questa decisione, cambia nuovamente identità, ritornando alla squadra improduttiva del primo tempo. La formazione ospite trascorre la fascia di minuti che va dal 50′ al 60′ senza creare nemmeno un’occasione realmente pericolosa, per poi subire un tiro di Mazzocchi due giri di lancette dopo lo scoccare dell’ora di partita, fortunatamente la conclusione di quest’ultimo si spegne sul fondo. Nel frattempo il tecnico dell’undici ospite sostituisce Crnigoj e Bianco con Kabashi e Cigarini. Non brillante come al solito il giocatore cresciuto in maglia viola, che si è trovato in un ruolo diverso a quello in cui gioca solitamente. Intanto Antiste vede un suo tiro venire murato da D’Orazio, dopo un bell’invito di Gondo. Al ventesimo giro di lancette di questa ripresa si riaffacciano i calabresi, con un traversone dalla bandierina, sfera prontamente allontanata dalla retroguardia granata. Ma non è finita perchè può dire l’ultima parola Praszelik con un tiro da fuori a giro sul secondo palo, che forse viene anche leggermente deviato. Intervento comodo per Bardi. A circa 20 giri di orologio dal minuto 90 il mister della squadra di casa getta nella mischia Marras, abbandona il terreno di gioco Mazzocchi. Al 71′ anche Cigarini si becca un cartellino giallo. Nesta, nel frattempo, si fruga tra le tasche e, a un certo punto, trova Varela e Fiamozzi, escono Girma e Szyminski. Io forse avrei messo dentro il numero 7 5 minuti prima. Alla fine dei conti, comunque, anche questi ultimi 45 minuti sono particolarmente noiosi. Il problema è che, se non sei capace di rendere una partita dai ritmi soporiferi una in cui ti imponi sull’avversario, perdi miserabilmente. Io sono estremamente deluso. E dico la verità: mi urta di più questa sconfitta rispetto a quella di Terni. Qualcuno si è fatto un migliaio di chilometri per vedere uno spettacolo del genere, mi dispiace vivamente per lui, anche se bisogna sempre onorare chi rappresenta Reggio in giro per l’Italia, ci mancherebbe. A meno di un quarto d’ora dal novantesimo giro di lancette l’arbitro estrae dal taschino un cartellino di colore giallo all’indirizzo di D’Orazio. Nel frattempo effettua il suo ingresso in campo Florenzi, esce il giocatore che ha siglato il vantaggio dell’undici di casa. Subito dopo la banda di Nesta tenta di costruire un’azione interessante, con una palla profonda del nostro terzino ex Empoli entrato da poco che diventa buona per Gondo, che la attacca. L’11 propone un cross invitante in area di rigore, Antiste pizzica appena, la sfera diventa buona per Pieragnolo, che calcia forte di mancino ad incrociare e firma la rete del pari. Ma anche questo viene annullato. Il nominato poco fa Gondo era in offside. All’80’ ci riprovano i Granata, con Cigarini che tocca per Kabashi, ma dosa male la forza e il passaggio si rivela un po’ troppo lungo. L’albanese viene falciato da Praszelik – verrà ammonito a fine azione -, ma si prosegue per la norma del vantaggio, Varela serve, infatti, Portanova con uno splendido passaggio sulla corsa, l’ex Genoa entra in area e va al tiro, impattando, però, molto male. Ma anche qui c’era la posizione irregolare. Al minuto 82 promettente ripartenza del Cosenza, con Florenzi che offre a Tutino, largo sulla sinistra, quest’ultimo restituisce al 34, che viene messo giù da Kabashi in area di rigore: tiro dal dischetto per i calabresi. Che disastro! Qui, a parer mio, c’è anche un errore del citato poco fa Fiamozzi. Non lo dico perchè mi piaccia mantenere l’insulsa moda di prendere in giro un professionista come quest’ultimo, però qui è andato a dare una mano a Rozzio, sfidato dal 9 rossoblù, scordandosi completamente che aveva un avversario alle spalle, il quale ha ricevuto e ha subito fallo. Diciamo che è rimasto a metà strada tra la marcatura e il raddoppio, senza compiere nessuna delle due cose, però. Posiziona il pallone su dischetto il nominato poco fa Tutino, il quale calcia alla sua sinistra e deve fare i conti con una grande risposta di Bardi, per poi depositare comodamente in rete il 2-0 a porta spalancata. Chiude con il lucchetto la partita l’undici di Caserta. Spazio per Melegoni nel finale, fuori Antiste. Dentro Zilli e Zuccon, abbandonano il manto erboso del San Vito Forte e Praszelik, per quanto riguarda i nostri avversari. All’87’ Portanova tira fuori dal cilindro una giocata complicatissima, calciando da posizione impossibile – ci troviamo sulla fascia destra, davvero distanti dal bersaglio – con il destro, cercando di scavalcare Micai con un tiro con palla a mezza altezza. Conclusione che termina larga di poco. Dopo un’ora e mezzo la lavagnetta luminosa indica che si proseguirà per 6 giri di lancette. Al minuto 91 ci prova Gondo dalla distanza. Praticamente un passaggio al portiere. Nient’altro da riportare per quanto riguarda questo extra-time esattamente identico al resto della partita. Tutti negli spogliatoi: la Reggiana perde a Cosenza senza neppure giocare.

Commento e opinioni personali

Pessima prestazione. Abbiamo iniziato la partita giocando sottotono e l’abbiamo portata a termine nella stessa maniera. Io, con tutto il rispetto per il Cosenza, che è una realtà che dice la sua in B da tanti anni e che dispone di diversi calciatori talentuosi, non credo che siamo così inferiori a questa squadra. Trovo che non sia normale fare una prova simile, restando negli spogliatoi. Ci hanno cancellati dalla partita. Hanno amministrato la gara dal primo all’ultimo istante, addirittura preservando le energie, perchè hanno giocato ad un’intensità piuttosto bassa. E noi abbiamo fatto soltanto 5 minuti come si deve, ad inizio ripresa, con un rigore che ci era stato inizialmente concesso e poi annullato. Dopo che il VAR ci ha tolto il penalty è finita la partita: siamo tornati quelli del primo tempo. E, di conseguenza, abbiamo preso il bis. E’ umiliante tutto ciò. E mi fa arrabbiare leggere che abbiamo perso visto che non ci hanno dato un rigore. Continuiamo ad attaccarci agli arbitri. Ma come fai ad attribuire la ragione della sconfitta al direttore di gara dopo che per 90 minuti non hai mai praticamente calciato alzando il pallone da terra? Non hai prodotto niente, non hai giocato e dopo il gol non hai reagito. Continuiamo a parlare di questo, perchè se Girma avesse segnato con il Lecco e oggi avessimo avuto un approccio alla partita da squadra di Serie B avremmo portato a casa almeno 4 punti – 3 dalla penultima gara e 1 da questa contro i Rossoblù – in 2 partite, non 1 solo. Davanti c’è il deserto. Tralasciando Antiste che è l’unico che crea qualcosa, io capisco tutti i discorsi del tipo “Ci vuole una punta fisica affiancata da una che crei azioni individualmente”, ma Gondo non è in grado di fare qualcosa in più del classico “compitino”, vale a dire scaricare giocando spalle alla porta e andare in area? A me va bene giocare con due punte che abbiamo caratteristiche complementari, ma se significa che il centravanti di stazza sia praticamente una figura a intermittenza non lo trovo sensato. Non ho mai visto un centravanti, fisico o no, che in 90 minuti, salvo l’azione del gol annullato a Pieragnolo, non punti l’uomo e vada al tiro.

Detto questo, passiamo alle valutazioni di ogni giocatore. Bardi migliore in campo: para un rigore e compie altre grandi parate, avrebbe meritato il clean sheet. Szyminski ha faticato tantissimo in fase difensiva: Forte faceva quello che gli pareva. E non ha spinto per niente. Rozzio conferisce la solita solidità alla difesa, ma si è perso l’attaccante nell’azione del vantaggio del Cosenza. Per il resto buona partita. Abbastanza bene Marcandalli, che ha coperto correttamente in fase difensiva, non di certo la sua miglior prova finora, però. Forse poteva, inoltre, fare qualcosa in più sulla rete del vantaggio dei Lupi. Tanta corsa per Pieragnolo, che, in fase di spinta è sempre decisivo. Trova anche la rete, che però gli viene annullata. Bianco non brilla come playmaker, Nesta gli affida una mansione un po’ diversa e lui non riesce a svolgerla nel migliore dei modi, poichè non gli è concesso prendere iniziativa con il pallone tra i piedi, non potendosi permettere, magari, il dribbling o la giocata elegante, che sono due cose che fanno parte del suo bagaglio tecnico. Io, sinceramente, mi aspetto qualcosa di più da Crnigoj. Sicuramente è forte, ma, a parer mio, deve metterci più personalità. Non ha mai tirato, credo. La qualità c’è, ma non ha mai illuminato. Portanova, invece, non mi è dispiaciuto: è stato quello che ci ha provato più insistentemente, senza lasciare il segno, però. Girma deve fungere tra collante e centrocampo e attacco e oggi non ci è riuscito, prova priva di sostanza per lui. Io di Gondo ho già parlato. Non voglio criticare ferocemente nessuno, però andare avanti con il discorso che c’è una punta che corre e l’altra che protegge spalle alla porta non può nascondere il fatto che oggi – ripeto: salvo quella sul gol di Pieragnolo – non abbia saltato una volta l’uomo, andando poi al tiro. Mi dà l’idea di avere davvero poca inventiva. Un po’ meglio Antiste, che si è proposto diverse volte, senza però riuscire mai ad incidere. Per quanto riguarda i cambi, Fiamozzi si è perso l’uomo nell’azione che ha portato al rigore in favore degli avversari. Cigarini doveva mettere un po’ di ordine e trovare le punte, ma non ce l’ha fatta. Malissimo Kabashi, che ha pure causato il rigore. Buon impatto di Varela, sempre utile con la sua vivacità. Offre un pallone interessante a Portanova, che però non sfrutta l’opportunità, tuttavia era fuorigioco. Nesta oggi ha sbagliato, come già detto, a cambiare posizione a Bianco, cuore di questa squadra. I cambi non hanno effetto, ma su questo non gli si può dire niente: non abbiamo una sostituzione che possa realmente cambiare la partita. Forse avrei provato a mettere Nardi.

Comunque il Pavma ha perso con il Lecco quindi la giornata è un po’ più allegra.

Bardi 6,5

Ennesima prestazione fenomenale del nostro portiere; foto: AC Reggiana

Szyminski 5

Prova non brillante del nostro terzino destro; foto: AC Reggiana

Marcandalli 5,5

Il centrale difensivo di proprietà del Genoa che piace al Milan, foto: AC Reggiana

Rozzio 6

Il capitano della Regia; foto: AC Reggiana

Pieragnolo 6

Il laterale sinistro in maglia numero 3; foto: AC Reggiana

Crnigoj 5

Oggi delude anche l’ex Venezia; foto: AC Reggiana

Bianco 5,5

Il giovane fenomeno della Regia in possesso della sfera; foto: AC Reggiana

Portanova 6

Il giocatore più pericoloso della compagine ospite; foto: AC Reggiana

Girma 5

Deludente prova del trequartista granata; foto: AC Reggiana

Gondo 5

Il centravanti della Reggiana; foto: AC Reggiana

Antiste 5,5

Il centravanti dei Granata; foto: AC Reggiana

Fiamozzi 5,5

L’ex giocatore dell’Empoli svetta di testa; foto: AC Reggiana

Cigarini 5,5

Il playmaker della Regia; foto: AC Reggiana

Kabashi 5

Dura entrata di Praszelik ai danni dell’albanese; foto: AC Reggiana

Varela 6

Melegoni s.v.

Nesta 5

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