Maggio 18, 2024

La Reggiana produce ma non capitalizza, il Cittadella punisce due volte: 0-2 al Giglio

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La Reggiana non riesce più a vincere in casa: 0-2 contro il Cittadella

I Granata controllano la gara per circa un’ora, costruendo più occasioni e detenendo il pallino del gioco, tuttavia vengono feriti nell’orgoglio dall’incornata di Pandolfi, complice un grave errore di Satalino. Più tardi sigla il bis Branca, con un sinistro ad incrociare che permette ai suoi compagni di archiviare la pratica. Nesta, nel finale, si gioca tutte le carte a sua disposizione, senza, però, riuscire a cambiare l’andamento della partita. Ennesima delusione casalinga per la banda dell’ex tecnico del Frosinone.

Tutte le notizie dei giorni antecedenti alla partita

La Reggiana ha comunicato ai propri tifosi le condizioni di Girma, uscito dolorante, a Venezia, durante il primo tempo. Per il talento svizzero si tratta di una lesione del menisco laterale del ginocchio sinistro, che l’ha costretto ad operarsi – intervento realizzato alla Casa di Cura Toniolo di Bologna, riuscito perfettamente, per fortuna – e lo terrà ai box per circa tre mesi.

Il trequartista svizzero presente allo stadio ma ovviamente indisponibile, foto: AC Reggiana

Con lui anche Varela, altro giocatore che non potrà partecipare a questo match, foto: AC Reggiana

I Granata sfidano il Cittadella con la speranza di ottenere un successo che li porterebbe a quota 43 punti, cifra che potrebbe valere la salvezza. I sostenitori dell’undici di Nesta, dunque, seguendo le indicazioni date nei giorni antecedenti alla partita dai gruppi del tifo organizzato, hanno voluto manifestare tutto il loro supporto alla squadra prima dell’incontro. Hanno, infatti, accompagnato il pullman degli atleti con canti e fumogeni mentre questo si dirigeva verso lo stadio, creando una splendida atmosfera.

I sostenitori granata accompagnano incitano i giocatori a bordo del pullman prima dell’inizio della gara, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

La conferenza stampa di Mister Alessandro Nesta

Il tecnico della Regia, come sempre, ha esordito parlando dell’infermeria:“Portanova sta bene, alla fine non ha avuto niente: è un po’ indurito, a Venezia è entrato un po’ a freddo. Natan Girma sapete che è così. Convoco Okwonkwo, Varela ancora no, Vergara c’è ancora un po’ di tempo”. Mentre, per quanto riguarda la porta:”Bardi ha tolto il tutore da pochissimo: adesso ci vuole un po’ di tempo, vediamo quante settimane. Abbiamo un mese e qualcosa in più, perciò vediamo se riusciamo a recuperarlo per le ultime due o tre gare, però ancora non è imminente il suo ritorno”. Successivamente ha descritto fedelmente l’avversario di questo match:”Una squadra che ha un’identità da anni, ha cambiato adesso un po’ il modulo per necessità, però non ha mai cambiato quello che è il DNA: un undici che pressa molto, dinamico, che ti porta tanti giocatori in area. E’ una rottura di scatole il Cittadella”. All’ex mister del Frosinone, inoltre, è stato chiesto di rispondere ad un suo possibile approdo al Monza, come erede di Palladino, il prossimo anno. Il mister, in sostanza, ha fatto capire come queste notizie non lo pungano più di tanto e, anzi, ha ringraziato la società:”Volo bassissimo: io penso alla Reggiana e a quello che mi ha dato. Sono stato a casa per due anni, questo club mi ha accolto, mi ha dato la possibilità di ripropormi, perciò adesso sono concentrato, poichè la Reggiana ha bisogno e si merita di essere in questa categoria Questo perchè, quest’anno, rimanere in Serie B permetterebbe a questo club di crescere e di mettere un mattone per l’anno prossimo e per gli anni futuri”. 

Le formazioni

Reggiana: L’undici di casa si dispone in campo con un 3-4-2-1. Satalino tra i pali, protetto da Sampirisi, Rozzio e Marcandalli, classica retroguardia. Sulle fasce Fiamozzi e Pieragnolo, al centro altra chance per Cigarini – ancora squalificato Kabashi -, affiancato da Bianco. Sulla trequarti torna a spiccare il nome di Melegoni, accanto a lui Portanova, che agisce alle spalle di Gondo.

Cittadella: 3-4-1-2 per la compagine veneta, dunque uno schieramento molto simile, che, tra l’altro, Gorini ha adottato recentemente, abbandonando la difesa a 4. Kastrati in porta, davanti a lui Salvi, Pavan e Angeli. Tessiore e Carissoni sfrecciano sulle corsie laterali, in mezzo Branca e Amatucci. Davanti Vita, che supporta i due centravanti, Maistrello e Baldini.

I due mister poco prima dell’inizio della gara, foto: AC Reggiana

La partita

Una Reggiana reduce dallo straordinario successo del Penzo sfida il Cittadella con l’obiettivo di rompere un tabù: quello dei risultati interni. I Granata, infatti, sono terzultimi per punti conquistati all’interno delle mura amiche, un vuoto fortunatamente colmato dalle trasferte, dove abbiamo assistito ad una squadra decisamente più “corsara”, che ha strappato risultati preziosi. E’ uno scontro tra due formazioni che stanno vivendo due momenti esattamente opposti, basti pensare che la banda di Nesta non perde dal 17 febbraio, mentre la compagine veneta non ha mai trionfato nelle ultime 11 gare: 3 pari e 8 cadute, per un undici che non riesce a fare il carico di punti dal 13 gennaio. Gli ospiti distano, tra l’altro, soltanto un punto dalla banda di Rozzio e compagni, dopo aver trascorso buona parte della stagione nella zona alta della classifica. Parliamo pur sempre, infatti, di una compagine che dall’inizio di questa cadetteria al termine del 2023 ha perso soltanto in 4 occasioni, senza venire mai sconfitta da inizio novembre fino a metà del primo mese di quest’anno. All’andata, peraltro, era stato il Citta ad imporsi per 1-0.

Una descrizione più precisa dell’avversario della Regia, fatta in collaborazione con la pagina di Dodicesimo Granata

Il tecnico della Regia saluta i bambini prima dell’inizio del match, foto: AC Reggiana

L’entrata in campo delle due squadre Foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Tutto pronto allo Stadio Giglio, si parte con il primo calcio alla sfera che viene dato dai ragazzi di Gorini. Dopo circa due minuti e mezzo dall’inizio della gara gli ospiti conquistano il primo tiro dalla bandierina: Rozzio tenta di proteggere un pallone che sembra destinato ad esaurirsi sul fondo, ma deve fare i conti con l’aggressività di Maistrello, il quale riesce a guadagnare il massimo da una circostanza simile, poichè l’ultimo tocco è proprio del capitano dell’undici di casa. Non riesce a rivelarsi pericolosa la formazione veneta dagli sviluppi di questo calcio da fermo, ne approfitta la Reggiana, che prova a ribaltare fronte. Bianco orchestra un interessante contropiede, poi offre a Portanova, che sfodera una conclusione velleitaria, che viene deviata. Secondo angolo della partita, stavolta a favore della compagine reduce dal successo maturato sul campo del Venezia. Battuta bassa sul primo palo, libera la retroguardia granata – anche questo club ha adottato questo colore sociale -, oggi in divisa gialla appariscente. Al 10′ è la ciurma di Nesta a subire un contropiede, invece. Conduce la sfera Salvi, che poi trasmette a Baldini sulla sinistra, il 92 prende la mira e scocca il tiro, Satalino risponde con una presa in due tempi. Ancora Citta dopo 13 giri di lancette. Pieragnolo si fa trovare pronto su uno spiovente proveniente da sinistra, su calcio punizione, e prolunga di testa, raccoglie Vita, che tenta di suggerire al centro, ma è ancora il numero 3 della squadra della Città del Tricolore a schermare e a concedere semplicemente una nuova chance su calcio d’angolo. Non conclude niente, però, la squadra attualmente 11° in graduatoria da questa dinamica. Al quarto d’ora i padroni di casa vanno ad un soffio dal vantaggio. Portanova serve Cigarini, che, con un passaggio di prima geniale, trova in profondità Melegoni, che si dirige verso il bersaglio, entrando in area di rigore. Davanti a sè ha soltanto Kastrati, ma la sua conclusione di destro termina alta sopra la traversa. Clamoroso errore del numero 72, che cestina una ghiottissima opportunità. Risposta immediata dei veneti: Baldini disegna un traversone invitante e trova nel cuore dell’area di rigore Maistrello, il quale aggancia poi calcia, colpendo la sagoma di Sampirisi, che mette in corner. Ma sale la bandierina dell’assistente: è fuorigioco. E pochi istanti più tardi è proprio l’appena nominato Baldini a finire sul taccuino del direttore di gara, per essersi aggrappato alla maglia di Portanova, il quale aveva un bel corridoio davanti a sè. Al 22′ il regista della Regia nato a Montecchio ed ex, tra le tante, Atalanta, cerca di premiare uno scatto di Pieragnolo sulla sinistra con un suggerimento interessante, in seguito ad un sofisticato scambio con Melegoni. Il suo passaggio viene, però, sbarrato dal tocco con un braccio di Salvi, che concede una chance alla formazione di casa. Abbozza un traversone panoramico il numero 8, ma la realizzazione pecca e non poco: sfera che si esaurisce sul fondo. Dopo 25 giri di lancette prova a mettere un pallone al centro Sampirisi, ma viene ostacolato da un avversario, il quale offre ai Granata l’opportunità di accendere, tramite questo angolo, una gara finora insipida, fatta eccezione per la chance avuta dall’ex Standard Liegi citata un po’ di righe fa. Servizio corto dalla bandierina, Cigarini invita ad andare al traversone il trequartista in casacca numero 90, mette momentaneamente fuori la retroguardia veneta, poi tenta di riproporre al centro il citato poco fa Sampirisi, senza ottenere gli esiti sperati. Al minuto 28 altra occasione per i ragazzi di Nesta: bella connessione tra Bianco e Gondo, con il secondo che restituisce al primo di tacco, l’ex Fiorentina ringrazia e continua a percorrere il corridoio centrale, poi torna ad offrire al centravanti ivoriano. Quest’ultimo tenta, allora, una conclusione di destro rasoterra, ad incrociare, che si spegne di poco sul fondo, dopo aver fatto tremare Kastrati. Altra grande occasione per Rozzio e compagni, finora più brillanti ma inconcludenti. Altra intrigante manovra offensiva dei Granata poco dopo lo scoccare del primo terzo di partita. Fiamozzi, largo sul binario di destra, converge per poi servire Portanova in area di rigore, quest’ultimo, con una giocata di fino, si gira e va al tiro-cross di piede debole, ma si intromette Salvi, che di testa spedisce sul fondo. Altra opportunità per la compagine che oggi gioca all’interno delle mura amiche, traiettoria stretta, compito agevole per l’attenta difesa ospite, che allontana il pericolo. Al 35′ tenta lo spunto Bianco, che prova ad accentrarsi, ma Giraudo lo ferma irregolarmente: punizione da posizione invitante per la Reggiana, che può scodellare un pallone nella zona calda dai dintorni del lato destro dell’area di rigore. Esecuzione di Melegoni, che cerca la testa di Marcandalli, buon anticipo di Pavan. Pochi istanti più tardi ci riprova il difensore granata in maglia 31, respinto. Dopo 37 giri di lancette si mette in luce Gondo, che, dopo un elegante serpentina, offre a Fiamozzi, il quale ricambia il favore, il numero 11 abbozza una conclusione… touchdown. Al minuto 41 altra giocata sontuosa del nominato qualche riga orsono Bianco, che recupera un pallone, poi si mette in proprio, sgusciando tra le maglie di Amatucci e Branca. Il secondo citato tenta persino di fermarlo strattonandolo, ma non riesce a sopprimere la sua avanzata e il direttore di gara dà il vantaggio. Continua a portare palla il giovanissimo ragazzo con il 42 sulla schiena, che poi cerca la conclusione di precisione, ma non trova il bersaglio. Fantastica azione personale, qui, del tuttofare della Regia, non conclusasi, però, purtroppo, nel migliore dei modi. Non viene, sorprendentemente, ammonito il capitano del Cittadella, reo di aver tentato di interrompere l’avanzata del centrocampista dell’undici di casa con una tirata di maglia. Pochi istanti più tardi il trequartista ex Standard Liegi conquista un calcio di punizione sulla trequarti, dopo essere stato tamponato dall’appena nominato Branca. E nemmeno qui arriva il cartellino. Calcia Cigarini, che, con un destro raffinato, scavalca la barriera e colpisce la traversa! Che brivido per il Cittadella! Si va a riposo dopo questa splendida pennellata del giocatore di esperienza della formazione guidata da Nesta, partita ancora bloccata sullo 0-0, ma amministrata meglio da Rozzio e compagni, che hanno prodotto di più, senza, tuttavia, riuscire a rompere l’equilibrio.

La seconda frazione di gioco comincia con il primo possesso che viene gestito dalla squadra che rappresenta la Città del Tricolore. Nessuna novità di formazione da ambedue le parti. Subito un buono spunto dei Granata, con un cross invitante di Fiamozzi, il quale trova Melegoni, che pizzica di testa, senza inquadrare la porta, però. Al 49′ Amatucci interrompe una sgattaiolata di Pieragnolo sul binario di sinistra con una scivolata in ritardo che gli costa la sanzione disciplinare. Poco più tardi la formazione di casa va nuovamente vicina al vantaggio, con un brillante suggerimento filtrante di Gondo, che trova Portanova, il quale supera Kastrati e, di sinistro, calcia verso la porta, non centrando, però, clamorosamente, lo specchio. Incredibile al Giglio. Altra opportunità colossale non sfruttata.

Il trequartista granata scarta Kastrati per poi sbagliare clamorosamente a porta sguarnita, foto: AC Reggiana

Al minuto 53 gli ospiti tentano di interrompere il monologo avversario e lo fanno con un traversone proveniente dall’out di destra, sporcato. A quel punto il nominato poco fa Amatucci tenta di prolungare di testa, tocca Marcandalli, ma diventa buona la sfera per Maistrello, il quale apparecchia la tavola per il sinistro probabilmente di Tessiore, che si infrange sul muro, ci prova poi di mancino Carissoni, offuscato in angolo. Spreca questa chance dalla bandierina il Citta. Dopo 10 minuti dall’inizio della ripresa arriva a colpire con il capo Maistrello, su invito di Vita, autore di un cross molto interessante. Il centravanti dell’undici veneto, però, non riesce nè ad iprimere forza, nè ad angolare più di tanto: intervento scolastico per Satalino. Si riaffaccia nella metà campo avversaria la Reggiana grazie ad un’occasione dalla bandierina: traiettoria panoramica uscente dal destro di Cigarini, che pesca Gondo sul secondo palo, il quale tenta di suggerire al centro, fatica a liberare la retroguardia ospite, allora Portanova tenta il tiro, quasi di punta, con il corpo all’indietro – diversamente non poteva fare – e regala un pallone ai supporters presenti in Curva Sud. A due minuti circa dallo scoccare dell’ora di gara resta per terra il regista del centrocampo della Regia, in seguito ad uno scontro aereo con Vita: punizione per i Granata, mattonella buona per realizzare un cross. Il playmaker in casacca numero 8 cerca la testa di Marcandalli all’altezza del legno più lontano, ma il numero 27 viene anticipato. Raccoglie Pieragnolo, che abbozza un nuovo traversone, prolunga di testa Pavan, ci prova allora al volo il nominato poche righe fa Portanova, respinto da Carissoni, sfera che poi diventa buona per il tentativo di Fiamozzi, ma anche la sua conclusione viene murata dal 16 della formazione avversaria. Pallone che schizza dalle parti del giocatore che si era occupato della battuta di questo calcio piazzato, il quale abbozza un nuovo cross e cerca la capoccia di Rozzio, il quale tocca di testa, ma non riesce a girare verso lo specchio. Doppio avvicendamento per l’undici veneto al 61′: Maistrello passa il testimone a Pandolfi, entra anche Cassano – che, in quest’estate, era stato accostato anche alla squadra di Nesta -, che rileva Baldini. Poco più tardi riesce a rendersi minacciosa la Reggiana persino sugli sviluppi di una rimessa laterale. Batte, infatti, Fiamozzi, che spedisce il pallone in area di rigore, Portanova lo lavora bene spalle alla porta, offrendolo a Gondo, il quale fa partire un tiro di mancino, che viene deviato e si esaurisce tra le braccia di Kastrati. Al minuto 65 è proprio il citato poche righe fa Pandolfi a girare verso la porta con un’incornata, dopo un traversone di Salvi. Satalino tenta di neutralizzare, ma combina un pasticcio, poichè il suo intervento si rivela tutt’altro che impeccabile e la sfera finisce in fondo al sacco. Ferita nell’orgoglio la formazione di casa, autrice, come già detto, di un’ottima prova, che avrebbe meritato di essere coronata prima con un sigillo. Il sigillo, però, lo realizza il Cittadella: ora i padroni di casa devono rincorrere e hanno meno di mezz’ora per rientrare in carreggiata.

Continua a presidiare la porta avversaria la compagine ospite, che conquista un giro dalla bandierina all’alba del 68′. Cross all’altezza del primo palo, innocuo per l’attenta retroguardia avversaria, che allontana. Si gioca due carte per questo finale Nesta: fuori Melegoni, autore di una brutta partita, che lo ha visto, tra l’altro, divorarsi un gol che avrebbe completamente cambiato l’andamento del match, dentro Pettinari; spazio anche per l’esplosività di Blanco, che rileva il “quasi omonimo” Bianco. Al minuto 71 Cassano finisce sulla lista dei cattivi per una scivolata in ritardo su Pieragnolo. Poco più tardi è il solito Cigarini a dipingere una traiettoria splendida, con cui trova il centravanti in casacca numero 23, che ha appena effettuato il suo ingresso in campo all’altezza del secondo palo. L’ex Benevento suggerisce poi al centro di testa per Rozzio e, da un duello aereo tra questo e un avversario, scaturisce un pallone buono per la coraggiosa conclusione in acrobazia di Portanova, che termina distante dallo specchio. A 15 e poco più dalla segnalazione del recupero Fiamozzi fa partire un traversone intrigante dall’out di destra, cercando ancora l’ex Genoa sul primo palo, ma il 90 manca l’appuntamento con il pallone. Dopo 76 giri di lancette il tecnico della compagine ospite manda in campo Frare, esce Tessiore. Pochi istanti più tardi l’arbitro estrae un cartellino: è all’indirizzo del tecnico Gorini, colpevole di aver protestato troppo platealmente. Qualche attimo in seguito Marcandalli perde un pallone sanguinosissimo, che permette agli ospiti di partire in contropiede. Viene trovato Vita, che offre a Pandolfi, il quale trasmette a Branca, che, con un tagliente mancino ad incrociare, trova l’angolo alla sinistra di Satalino e firma il raddoppio ospite. Consolida così il vantaggio il Cittadella, ammazzando la partita.

Tre cambi per la Reggiana all’82’: altri minuti nelle gambe per Okwonkwo, Pajac e Reinhart, escono Fiamozzi, Pieragnolo e Cigarini. Magrassi e Carriero sono le contromisure del tecnico dell’undici veneto, si accomodano in panchina il citato qualche riga orsono Vita e Amatucci. Pochi attimi più tardi è proprio l’appena nominato Pajac a tentare di suggerire in area, ma il suo cross viene sporcato in corner, calcio da fermo che si conclude con un nulla di fatto. A circa 5 giri di lancette e mezzo dall’annuncio del recupero Portanova sprigiona una conclusione al volo complicatissima dalla lunga distanza, palla abbondantemente larga. Buon impatto sulla gara dell’esterno sinistro ex Brescia della Regia, che tratteggia un traversone invitante per la conclusione di Pettinari al volo, purtroppo mal eseguita, ma che basta per guadagnare un nuovo tiro dalla bandierina, poichè c’è stato un tocco di Angeli. Batte ancora il croato, flipper in area di rigore, poi ci prova il centravanti in prestito dal Bologna, ma il tiro è rivedibile – ora manca anche qualità negli ultimi metri -. Raccoglie la punta cresciuta nel settore giovanile della Roma, che, in qualche modo, sfonda sulla sinistra, poi offre a Blanco, il quale prova a scaraventare la sfera verso la porta, ma manda alto. I padroni di casa hanno piantato le tende nella metà campo avversaria adesso, ma non riescono a ferire. Si entra nel finale: extra time di 5 minuti, che presto diventano 6. Al giro di lancette numero 92 Reinhart dipinge una traiettoria splendida, con cui trova la testa di Rozzio, che indirizza verso la porta, ma deve fare i conti con un miracolo di Kastrati, il quale nega una rete che avrebbe riacceso le speranze del pubblico di casa. Intervento sensazionale. La Reggiana rischia di incassare il terzo gol, però, poco più tardi, facendosi trovare vulnerabile dietro, poichè sbilanciata: viene pescato Cassano, che si dirige minacciosamente verso la porta, poi, fortunatamente, spedisce alto. Termina nel peggiore dei modi questa gara, con il Cittadella che riesce a sfiorare anche il tris grazie ad un destro a rientrare di Magrassi, messo in corner da un super intervento di Satalino. Nient’altro di avvincente accade in questo finale. Cala il sipario al Giglio: amara sconfitta per 0-2 per la banda di Nesta.

Commento e opinioni personali

Una sconfitta che, paradossalmente, può fare bene, perchè ci fa capire quanto sia importante rimanere con i piedi per terra: non puoi pensare ai play-off ancor prima di esserti salvato, seppur manchi poco (critica rivolta ai tifosi, non alla squadra: Nesta stesso ha sempre escluso quest’ipotesi, pensando solo ed esclusivamente al mantenimento della categoria). Proprio nel paragrafo del commento sulla gara di Venezia avevo scritto che era giusto godersi al massimo la vittoria, però senza dimenticarsi il fatto che le partite come questa con il Cittadella sono dietro l’angolo. E, quindi, tifare la Regia vuol dire anche questo: esultare e rimanere delusi ciclicamente, senza, però, dare troppo peso a certe sconfitte. Mi pento solo di aver cancellato questa parte in quell’articolo. Comunque, parlando più nello specifico della gara, è davvero un peccato non essere riusciti a vincere, poichè, per almeno un’ora di gara, abbiamo dominato. Abbiamo creato tanto, ma non siamo riusciti a segnare, ovviamente ciò ci ha penalizzati. Quel gol che si è divorato Melegoni ha un peso importante, chiaramente, ma non è stato l’unica chance sciupata, basti pensare a quella avuta da Portanova. La cosa più brutta, però, secondo me, è che, una volta incassato il gol, abbiamo completamente smesso di giocare. E’ bastato un sigillo avversario per porre i remi in barca e smettere di creare occasioni. Nel finale è mancata tanta qualità negli ultimi metri e, a dire il vero, avrei voluto vedere una squadra anche più aggressiva nel finale, più determinata. Purtroppo, questi tanti punti persi in casa mi danno l’impressione di derivare da un problema psicologico. Anche la partita di oggi è stata decisa, per buona parte, da questo aspetto, come anticipato: rete incassata e ci siamo ritirati. Una squadra che detiene il 52% del possesso e calcia 26 volte non può perdere 0-2 contro una formazione con una media di un tiro ogni 10 giri di lancette.

Satalino 5: Clamoroso errore in occasione della rete del Cittadella, si era già dimostrato titubante in un paio di occasioni, inoltre. Nel finale evita lo 0-3 con un grande riflesso.

L’estremo difensore della Regia, foto: AC Reggiana

Sampirisi 6: Solita partita senza strafalcioni. Buona guardia, si rende utile qualche volta anche in chiave offensiva, dando supporto in fase di possesso.

Il braccetto di destra della difesa della Regia, foto: AC Reggiana

Rozzio 5,5: In occasione del primo gol, forse, avrebbe potuto arginare meglio Pandolfi. Nel finale va a riempire l’area avversaria, ma senza mai creare pericoli.

Marcandalli 5,5: Perde un pallone sanguinoso nel finale, da cui nasce il contropiede che porta al bis veneto. Diverse chiusure importanti, tuttavia, anche su giocatori freschi come Cassano.

L’imponente difensore granata, foto: AC Reggiana

Fiamozzi 6: Gioca diligentemente, senza mai farsi saltare e facendosi vedere quando i suoi compagni gestiscono la sfera.

L’ex Empoli esegue un passaggio, foto: AC Reggiana

Pieragnolo 6: Un pizzico meno vivace del solito sul lato sinistro, gioca, comunque, una buona partita, dandosi da fare su quella corsia.

L’esterno sinistro in prestito dal Sassuolo lotta con Amatucci sulla fascia, foto: AC Reggiana

Cigarini 6,5: Manda in porta Melegoni con un passaggio straordinario, colpisce una traversa su punizione e alimenta quasi tutte le azioni offensive granata con dei passaggi intelligenti e precisi.

Il regista dei Granata, foto: AC Reggiana

Bianco 6,5: Nel primo tempo sfiora una rete spettacolare dopo un guizzo ammirevole. Straripante, le sue giocate individuali rappresentano spesso un’insidia per gli avversari.

Carissoni costretto a fermare con le cattive il giovanissimo ragazzo di proprietà della Fiorentina, foto: AC Reggiana

Portanova 5,5: Piuttosto attivo, risulta produttivo negli ultimi metri. Si mangia un gol già fatto dopo aver saltato Kastrati, defilandosi troppo. Cerca qualche giocata complicata di troppo, come la rovesciata o il tiro al volo dalla lunga distanza.

Il numero 90 della Regia si coordina per un tiro al volo, foto: AC Reggiana

Melegoni 5: Spreca clamorosamente un’occasione mastodontica, su invito brillante di Cigarini. La qualità non gli manca, ma fa fatica a rivelarsi pericoloso. Perde qualche pallone ingenuamente.

Il trequartista di proprietà del Genoa, un errore che non dimenticherà, foto: AC Reggiana

Gondo 6: Lega bene con Bianco nel primo tempo, in un’azione che lo vede andare al tiro ad incrociare, offre pure a Portanova l’occasione di stappare la partita citata poco fa, non colta dal 90. Nel secondo tempo più ombre che luci.

L’ex centravanti della Cremo, aggredito da Branca, foto: AC Reggiana

Blanco 5,5: Finalmente gli viene concesso un po’ di spazio, ma non riesce a creare pericoli. Manda alto su invito di Pettinari nel finale, non sfruttando una grande chance.

Lo spagnolo arrivato dal Como, foto: AC Reggiana

Pettinari 5,5: Buona sponda di testa per Portanova, manda alla conclusione l’attaccante spagnolo appena citato, ma, per il resto, non si vede mai.

L’attaccante schierato da Nesta nella ripresa, foto: AC Reggiana

Pajac s.v.

L’ex laterale sinistro del Genoa, foto: AC Reggiana

Rehinart s.v.

Il centrocampista argentino, foto: AC Reggiana

Okwonkwo s.v.

L’attaccante della Regia di proprietà del Bologna, foto: AC Reggiana

Nesta 6: L’assenza di Girma fa perdere tanta imprevedibilità negli ultimi metri, lui disegna la formazione con Portanova titolare e conferma un inconcludente Melegoni, che forse sarebbe stato meglio far accomodare in panchina. I giocatori che manda dentro, eccetto un Pettinari ancora fuori forma e un Blanco che disputa una buona gara ma si rivela poco concreto, si danno da fare e contribuiscono alla causa, senza, però, cambiare la partita. Si gioca tutte le carte a sua disposizione, senza, tuttavia, ottenere grandi risultati. La squadra amministra il gioco per 60 minuti, ma crolla nel finale, regalando al pubblico l’ennesima disfatta casalinga. Sarà compito suo capire perchè questa Reggiana ha due volti: uno in casa e uno in trasferta.

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