Ottobre 3, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Una Reggiana anonima cade al Rigamonti: il Lecco vince 1-0

16 min read

Una Reggiana irriconoscibile perde ancora, a segno Ionita per i padroni di casa

Secondo k.o. consecutivo per la banda di Nesta. Al Rigamonti, in un incontro che sarebbe potuto valere tre punti fondamentali, trionfa il Lecco di Malgrati. Il sigillo è dell’ex Cagliari, che purga una formazione che produce pochissime occasioni da gol nell’arco dei 90 minuti e colleziona una nuova sconfitta, che la obbliga a vincere venerdì prossimo contro il Cosenza.

Tutte le notizie dei giorni antecedenti prima della partita

Prima della partita contro il Cittadella – terminata, purtroppo, con una brutta sconfitta per 0-2 -, è stato assegnato, in un’iniziativa che coinvolge ogni mese uno degli sponsor del club, il premio di MVP del mese di marzo. A ricevere il trofeo è stato l’estremo difensore Giacomo Satalino, il quale ha ereditato il posto tra i pali di Bardi, alle prese con un brutto infortunio alla caviglia. Un premio sicuramente meritato, se pensiamo ai prodigi compiuti dal portiere di proprietà del Sassuolo – specialmente nel match di Catanzaro -. Diciamo, però, che questo riconoscimento non ha portato proprio tanta fortuna al classe 2001, poichè proprio nella gara contro l’undici di Gorini ha commesso un errore che gli è costato caro, ma che, comunque, non mette in discussione le sue qualità.

Rozzio e compagni hanno, in seguito alla cocente sconfitta dello scorso fine settimana, proseguito gli allenamenti al centro sportivo di Via Agosti, ai quali ha preso parte anche Vergara, che è stato a lungo alle prese con un infortunio. Ovviamente, nonostante abbia avuto modo di tornare a giocare con i compagni, dovrà passare ancora un po’ di tempo prima che possa tornare a calcare il prato dello Stadio Giglio.

Purtroppo, c’è anche una notizia davvero triste, ovvero la scomparsa di Costantino Borneo, giocatore che ha collezionato 24 presenze e messo a segno 6 reti con la maglia granata nella stagione 2004-2005. La società e i tifosi, giustamente, hanno manifestato la loro vicinanza alla famiglia.

La conferenza stampa di Mister Alessandro Nesta

In una conferenza stampa insolitamente sintetica, il tecnico della Regia ha affermato che Varela è ufficialmente guarito e, dunque, potrà prendere parte alla trasferta di Lecco. Successivamente, è tornato a parlare della quota salvezza, che, secondo lui, è aumentata. Infatti, precedentemente aveva dichiarato che forse 43 punti sarebbero bastati: adesso ritiene che la cifra da raggiungere debba essere 45. Pertanto, i Granata dovranno essere capaci di conquistare due successi nelle restanti gare, possibilmente prima del Tour de Force di maggio, che vedrà la banda dell’ex tecnico del Frosinone impegnata con Modena (che, tra l’altro, ha appena messo al timone della squadra un grande allenatore come Bisoli, esonerando Bianco), Sampdoria e Pavma. L’ex tecnico del Perugia era, inoltre, stato criticato per la sostituzione di Alessandro Bianco nell’incontro con il Cittadella. Ha spiegato che si tratta di un giocatore che ha bisogno di rifiatare ogni tanto, poichè i tanti minuti nelle gambe non gli permettono di essere sempre lucido. Peraltro, il campione del mondo temeva che potesse prendere un cartellino, dunque l’ha fatto accomodare in panchina.

Le formazioni

Lecco: 4-3-3 per i padroni di casa. Assente Lamanna, dunque nuova chance per Melgrati tra i pali, protetto da una retroguardia costituita da Lepore, Celjak, Bianconi e Caporale. A centrocampo Galli, Degli Innocenti e Ionita. Davanti tridente composto da Crociata, Novakovich e Buso, dunque Inglese non trova la maglia da titolare.

Reggiana: 3-4-2-1per gli ospiti. Satalino in porta, solita retroguardia con Sampirisi, Rozzio e Marcandalli. Sulle corsie laterali Fiamozzi e Pieragnolo, a centrocampo altra opportunità da titolare per Cigarini – tutt’ora squalificato Kabashi -, affiancato da Bianco. Sulla trequarti Portanova – stagione finita per Girma -, accanto a lui Melegoni. Davanti Gnodo.

La partita

La Reggiana approda a Lecco nella speranza di mettere il “penultimo mattone”, bastano, infatti, come anticipato, due vittorie per ottenere la certezza del mantenimento della categoria. Ghiotta chance, dunque, per i ragazzi di Nesta, per avvicinarsi significativamente all’obiettivo stabilito: trionfare oggi e venerdì contro il Cosenza – due avversari alla portata – potrebbe rappresentare il raggiungimento del traguardo. I lombardi sono attualmente ultimi in classifica e stanno cercando disperatamente di uscire dalla zona retrocessione. E’ un undici che non fa il pieno di punti dallo scorso 26 dicembre – giorno del successo per 2-1 ai danni del Sudtirol – e che, in questo campionato, ha totalizzato 30 reti, incassandone il doppio. Stagione parecchio travagliata, dunque, per questa formazione, che ha alternato ben 4 allenatori dall’inizio dell’annata: Foschi, Bonazzoli, Aglietti e Malgrati. Con l’appena citato Bonazzoli, questa compagine aveva anche iniziato ad intravedere la luce in fondo al tunnel, con un proficuo periodo che ha visto i Manzoniani superare Palermo e Pavma nel girone d’andata. Proprio in quel lasso di tempo, peraltro, è caduta la sfida con i Granata, terminata 1-1, con i padroni di casa che si sono portati in vantaggio nel primo tempo, per poi venire recuperati nella ripresa da un Lecco parecchio aggressivo. 3 pareggi e 10 sconfitte negli ultimi 13 match per i Blucelesti, che cercheranno quest’oggi di tamponare una grave emorragia.

Qui sotto una presentazione più precisa della partita, fatta in collaborazione con i ragazzi di Dodicesimo Granata

Prima del kick off viene osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime del disastro della centrale idroelettrica.

Il minuto di silenzio, foto: AC Reggiana

Si comincia con il primo possesso che viene gestito dalla Reggiana, sostenuta quest’oggi da più di 900 tifosi, i quali si fanno subito sentire. Il primo squillo è dei padroni di casa e si fa attendere meno di due minuti e mezzo. Buso si mette in proprio sulla corsia di sinistra, poi offre a Novakovich, che, con un sofisticato colpo di tacco, facendo passare la palla in mezzo alle gambe del povero Rozzio, valorizza uno splendido inserimento di Caporale. Quest’ultimo, da dentro l’area di rigore, va alla conclusione, ma calcia malissimo e spedisce sul fondo, con la sfera che termina abbondantemente distante dal bersaglio. Risponde la formazione ospite qualche giro di lancette più tardi, con un bel lancio di Cigarini, che pesca Melegoni sulla trequarti, il quale arpiona elegantemente, vede la porta e scocca il tiro, che termina, però, alto. Al 12′ ecco il primo cartellino di questo match: Ionita – ci troviamo nel cerchio di centrocampo – tenta di prendere in velocità Marcandalli, che non deve farsi saltare se non vuole che l’avversario vada a tu per tu con a Satalino, il giovane di proprietà del Genoa cerca di sbarrargli la strada, ma lo fa irregolarmente. Nuova azione pericolosa da parte dei Manzoniani al 14′, con un traversone profondo da sinistra ancora dell’ex Modena, che trova Crociata, spalle alla porta, all’altezza del secondo palo, il quale apparecchia la tavola per il sinistro mal calibrato di Lepore, che sorvola di qualche metro la traversa. Pessime notizie in casa Reggiana al minuto 19: problema fisico per il nominato qualche riga orsono Marcandalli, costretto ad abbondare il manto erboso. Nesta rispolvera Szyminski.

L’infortunio del difensore di proprietà del Genoa, foto: AC Reggiana

Bisogna sperare che non sia niente di grave, perchè questo giocatore è di vitale importanza e in questo finale di campionato non può mancare. Per guardare anche il bicchiere mezzo pieno, avrebbe rischiato parecchio di venire espulso, poichè, comunque, stare 70 minuti con un cartellino così pesante sulle spalle, specialmente se devi stare attento a clienti come Crociata e Novakovich, è parecchio complicato. Dopo 21 giri di lancette Pieragnolo suggerisce al centro, ma è ben posizionato il 32 dell’undici di casa, che sporca in corner. Melegoni batte corto per Bianco, che restituisce, a quel punto l’ex Standard Liegi disegna una traiettoria panoramica, Melgrati respinge, concedendo al giocatore che precedentemente si era procurato il calcio da fermo l’opportunità di tirare da fuori, ma la sua frustata di mancino si spegne a lato, seppur di poco. Al 22′, in seguito ad un duello tra Rozzio e il centravanti dell’undici lombardo, la sfera schizza dalle parti del centrocampista granata nei giri della Nazionale Under 21, che se la contende con Degli Innocenti. Il secondo interviene in ritardo e vede il suo cognome finire sul taccuino del direttore di gara. Al minuto 24 l’arbitro interrompe il gioco, concedendo alle squadre un attimo per dissetarsi durante il cooling break. Prima metà e poco più di questo primo tempo in cui entrambe le squadre hanno creato qualche occasione, senza però andare a segno. Partita, comunque, tutt’altro che priva di emozioni e, soprattutto, equilibrata. Alla mezz’ora altra pregevole connessione tra Cigarini e il trequartista di proprietà del Genoa, con il primo che trova il secondo grazie ad un tocco morbido. Il 72 ammaestra la sfera e la scaraventa verso il bersaglio, ma il portiere avversario risponde alla grande e mette in angolo con un superlativo intervento. Un tiro piuttosto insidioso, che, se fosse stato maggiormente angolato, sarebbe potuto essere davvero letale. Al 36′ il Lecco riesce a strappare un giro dalla bandierina, con Caporale che tenta di sgusciare sulla sinistra per proporre al centro, ma trova l’opposizione di Portanova. Traversone intrigante, libera la retroguardia granata, che mette in fallo laterale. Nuova manovra offensiva dei ragazzi di Nesta al minuto 45, con Melegoni che si destreggia bene sulla corsia di sinistra, per poi offrire a Szyminski, il quale realizza un traversone tagliente basso. Gondo non riesce, però, a girare verso il bersaglio. Entriamo, intanto, nel recupero: 4 giri di lancette concessi dalla terna arbitrale. Nulla di particolarmente interessante accade in questo extra time: tutti negli spogliatoi con la partita ancora saldamente ancorata allo 0-0.

Via alla ripresa con il primo possesso che viene gestito dai padroni di casa. Una sola novità di formazione e riguarda gli ospiti: Portanova, all’intervallo, ha passato il testimone a Blanco. Sussulto del Lecco al 50′, con una traiettoria panoramica uscente dal destro di Lepore, largo sulla corsia di destra, che pesca all’altezza del secondo palo un compagno – dovrebbe trattarsi di Busio -, il quale prova ad indirizzare verso la porta di testa, ma non la trova. Protesta animatamente Novakovich, che chiede il calcio di rigore per una presunta spinta di Sampirisi, ma l’arbitro non viene richiamato dal VAR. Opportunità per i Granata al minuto 56 sugli sviluppi di una rimessa laterale, con Gondo che fa scorrere un pallone che diventa buono per il giocatore spagnolo subentrato. Quest’ultimo si insinua minacciosamente in area di rigore e tenta di restituire al centravanti in maglia numero 11, catapultatosi all’altezza del dischetto nel frattempo, ma Caporale si intromette ed evapora così una potenziale chance da rete. Pochi istanti più tardi Malgrati manda dentro Frigerio, fuori Galli. Ancora ospiti negli attimi successivi, con Degli Innocenti che si fa soffiare il pallone da Melegoni, tenta di recuperare il giocatore bluceleste, ma, involontariamente, serve Gondo, girato spalle alla porta. L’ex Cremonese prova la conclusione di mancino, che viene respinta, la sfera torna dalle parti dell’ex Standard Liegi, il quale scocca a sua volta una freccia, pure questa murata, ma attenzione a Blanco, che può dire l’ultima parola di sinistro, tuttavia spedisce alto sopra la traversa. Al 59′ si iscrive definitivamente a questa ripresa la formazione di casa con una bella iniziativa sul binario di destra. Il 32 trasmette al nominato poche righe fa Frigerio, il quale offre a Crociata, che suggerisce per il compagno in casacca numero 5, ma quest’ultimo viene fermato dall’intervento in netto ritardo di Cigarini: finisce così sulla lista dei cattivi il centrocampista con l’8 sulla schiena. Il Lecco tenta di sorprendere gli ospiti con uno schema su questo calcio di punizione: Lepore e Crociata sul punto di battuta, il secondo si allarga per ricevere, ma è una finta, perchè il terzino destro bluceleste coglie tutti di sorpresa e, anzichè servire il 21 o delineare un cross, trova il dimenticato Ionita, che parte dal secondo palo, per poi venire incontro al 32 e andare al tiro. La sua conclusione è rasoterra e, grazie anche ad una deviazione non lascia scampo a Satalino: Manzoniani avanti al Rigamonti. Da riconoscere i meriti dell’undici di casa in questa situazione, seppur rimanga l’errore in marcatura da parte dei Granata, che ora hanno mezz’ora per ristabilire la parità.

Il gol del vantaggio del Lecco, foto: AC Reggiana

Corre ai ripari mister Nesta al minuto 64: Reinhart rileva l’ex playmaker dell’Atalanta, mentre Okwonkwo prende il posto di Gondo. Continua a presidiare la porta avversaria l’undici di casa, con Novakovich che sprigiona un tiro dal lato destro dell’area, smorzato da Szyminski, altro giro dalla bandierina per i lombardi, che, tuttavia, non riescono a trarre beneficio da questa situazione. Prova a creare un’occasione al 70′ la formazione ospite, con un traversone di Melegoni respinto, prova poi Degli Innocenti ad uscire con stile, superando l’argentino sceso in campo circa 6 giri lancette orsono e Szyminski, per poi venire steso irregolarmente da Bianco, che viene ammonito. Ed era diffidato, dunque salterà il match con il Cosenza. E, forse, è un bene che salti la prossima gara, perchè se fosse andato avanti con questo peso e avesse speso l’ultimo giallo più avanti, avrebbe rischiato di saltare partite importantissime come quella di Palermo, o, peggio ancora, il derby. Poco più tardi l’arbitro sospende il match, come fatto nel primo tempo: cooling break. Si gioca la carta Pettinari, per questo finale, il tecnico della compagine che rappresenta la Città del Tricolore: giunge al termine la partita anonima di Fiamozzi. Al minuto 77 cambio in casa Lecco: abbandona il terreno di gioco Lepore, per lasciare spazio a un calciatore che i sostenitori della Regia conoscono bene, ovvero Davide Guglielmotti. Un atleta che, tralasciando le ottime prestazioni fornite – nell’anno della promozione è stato cruciale -, verrà sempre ricordato, prima di tutto, per la splendida persona che si è dimostrata a Reggio Emilia. All’81’ gli ospiti vanno ad un passo dal sigillo del pari: Melegoni fa partire un traversone profondo, con cui cerca il centravanti in maglia numero 23 sceso in campo pochi minuti fa. L’ex Ternana prova ad arrivare sulla sfera allungandosi, ma non riesce a centrare lo specchio e manda alto, brivido per i padroni di casa. Intanto Malgrati manda dentro l’ex bagolo Inglese, si accomoda in panchina Novakovich, un giocatore che mi sarebbe tanto piaciuto vedere indossare la maglia granata (era uno dei nomi caldi di Goretti, purtroppo, però, la trattativa è sfumata). Spazio anche per Lunetta altro ex -, si accomoda in panchina Degli Innocenti. Pochi istanti in seguito si mette in proprio il 42 della squadra ospite, che percorre tutto il corridoio centrale, realizzando una lodevole serpentina, per poi venire messo giù in area di rigore da Caporale: tutto buono – scelta condivisibile – per il direttore di gara. Nuovo giro dalla bandierina a favore dei Manzoniani a meno di 8 giri di lancette dalla segnalazione del recupero. Traiettoria profonda, si fa trovare pronto Pieragnolo, che prolunga di testa, liberando la zona calda. All’85’ il grande ex Guglielmotti, nominato poche righe fa, commette fallo nel tentativo di contenere il laterale di proprietà del Sassuolo appena nominato: punizione per gli ospiti da posizione adatta per scodellare un pallone ina rea di rigore. Batte Melegoni, che fa qualcosa di orribile: il suo cross è fin troppo profondo e fuori portata, gol della NASA. Ci prova il Lecco poco più tardi con il traversone basso dalla destra del 45 sceso in campo in questa ripresa, manca, però, l’appuntamento con il pallone Buso, si dissolve così una potenziale occasione. Da segnalare, comunque, il fatto che la Reggiana, in questo secondo tempo, sia tornata alla difesa a 4, purtroppo, però, le occasioni create sono state poche. Al minuto 89 si allunga la lista dei cattivi: il nuovo cognome è quello di Szyminski, reo di aver protestato eccessivamente. Sono 6 i giri di lancette da recuperare, che si aprono con le assegnazioni di due cartellini gialli: uno per Ionita ed uno per il tecnico della formazione lombarda. Rozzio centravanti aggiunto in questo finale: al 93′ tenta di approfittare di un traversone proveniente dal lato destro colpendo di testa, ma non inquadrando il bersaglio. Penultimo sussulto della partita da parte degli ospiti al 95′ con una conclusione da fuori di Reinhart, in seguito ad una respinta su un cross su calcio piazzato, purtroppo mal calibrata. Ultima preghiera per i Granata a recupero già scaduto: rimessa profonda di Pieragnolo, colpisce di testa Rozzio, senza imprimere potenza: cattura la sfera Melgrati e terminano così le speranze di riagguantare il pari della compagine proveniente dallo Stadio Giglio. Triplice fischio: seconda sconfitta consecutiva per i ragazzi di Nesta, che ora sono obbligati a vincere con il Cosenza.

Commento e opinioni personali

Veramente un disastro. Mi dà molto fastidio non il risultato in sè, bensì la prestazione della squadra, che ha creato veramente poco e giocato a ritmi piuttosto bassi. Il gol preso, fatta eccezione per una marcatura che poteva essere più rigida, è sicuramente merito loro, però la reazione praticamente non c’è stata. Una squadra così poco produttiva offensivamente si è vista soltanto con il Cosenza e con la Ternana. Ed è un peccato perchè fare almeno 6 punti da queste tre partite con Cittadella, Lecco e quella di venerdì prossimo sarebbe stato fondamentale e ci avrebbe permesso di affrontare le ultime partite con un po’ di preoccupazione in meno. E, invece, due gare che si sarebbero potute vincere (magari in quella con il Cittadella ci si sarebbe potuti anche accontentare di un pareggio, per poi trionfare nella sfida della prossima settimana) ci hanno portato a mettere in dubbio tante cose: innanzitutto, i play-off sono ufficialmente sfumati, ma ci può stare, il problema è che adesso non hai nemmeno la certezza di salvarti, perchè l’ultima partita “alla portata” è la prossima, poi tutte le altre sono parecchio complicate. Palermo, Modena, Doria e Pavma. Queste sono le ultime e da qui devi portare a casa almeno un successo, qualora dovessi riuscire a battere il Cosenza, altrimenti i trionfi da conquistare diventerebbero due. Sono tanti calcoli e improvvisazioni buttati lì, però adesso non abbiamo più un margine così ampio come prima e il calendario è complicato. E, detto sinceramente, almeno un derby vorrei portarlo a casa, ma una squadra che gioca con così poca cattiveria sportiva in 10 minuti va sotto con quelle fprmazioni. Comunque, parlando più nello specifico di questa gara, non è possibile fare 13 tiri beccando solo due volte la porta: loro sono andati a segno con circa la metà. Inoltre, non penso che siamo mai riusciti, fatta eccezione con Blanco una volta e con Bianco – che non è andato chissà quanto lontano – ad entrare in area palla a terra. Tra l’altro solo due calci d’angolo conquistati, a dimostrazione del fatto che oggi anche gli esterni abbiano spinto poco. Delusione totale.

Satalino 6: Inoperoso, non può nulla sul gol subito. Quelle poche volte in cui viene chiamato in causa risponde presente.

L’estremo difensore di proprietà del Sassuolo con la sfera tra i piedi, foto: AC Reggiana

Sampirisi 5,5: Spinge platealmente Novakovich in area di rigore, ma l’arbitro non assegna il penalty. Mostra meno sicurezza in fase difensiva rispetto al solito.

Il braccetto di destra della retroguardia granata svetta di testa, foto: AC Reggiana

Rozzio 6: Duello complicato con il centravanti statunitense del Lecco, tutto sommato se la cava. Nel finale funge da centravanti aggiunto e si fa sentire con qualche colpo di testa, purtroppo, però, innocuo.

Il capitano dei Granata protagonista di un duello aereo con Melgrati, che esce e smanaccia, foto: AC Reggiana

Marcandalli s.v.: Si procura un infortunio all’alba del match, dopo essere stato ammonito in seguito ad un duello nel cerchio di centrocampo con la punta avversaria. Troppo poco per dargli un voto.

Fiamozzi 5: Si fa vedere pochissimo in chiave offensiva, fatica a tratti anche nel contenere gli avversari. Poca personalità.

Il laterale desto ex Empoli, foto: AC Reggiana

Cigarini 5,5: Tocco raffinato, buona impostazione. All’inizio lega bene con Melegoni, poi cala fino a ricevere un cartellino nella ripresa.

Il regista della formazione di Nesta in fase di impostazione, foto: AC Reggiana

Bianco 6: Il più vivace della squadra, cerca di mettersi in mostra più volte con le sue classiche serpentine, senza però combinare molto. Prende un cartellino che gli costa la squalifica.

Il ragazzo in prestito dalla Fiorentina che salterà il prossimo match, foto: AC Reggiana

Pieragnolo 5,5: Molto meno attivo sul binario di sinistra rispetto al solito, fa tutto sommato una buona guardia, ma non riesce a rivelarsi il solito punto di riferimento su quella fascia, realizzando pochissimi traversoni e sfondando davvero raramente.

L’esterno sinistro di proprietà del Sassuolo prova una sgasata sul binario di sinistra, foto: AC Reggiana

Portanova 5: Mai entrato in partita. Tocca pochi palloni senza creare problemi. Giustamente Nesta lo sostituisce all’intervallo.

Il trequartista della Regia in una delle sue poche fiammate, foto: AC Reggiana

Melegoni 5,5: Nel primo tempo scalda i guantoni di Melgrati con una conclusione tagliente fa fuori. Nella ripresa sparisce totalmente, batte in maniera pessima una punizione. La qualità non gli manca, ma negli ultimi metri non è mai decisivo.

Il trequartista granata tenta un guizzo, foto: AC Reggiana

Gondo 5: Trasparente: lega poco con i compagni anche spalle alla porta – quello che dovrebbe essere il suo pane -, mai pericoloso in tutta la gara.

L’attaccante ivoriano, foto: AC Reggiana

Blanco 5,5: Molto dinamico, crea scompiglio sul suo lato, dando, a parer mio, anche un bel segnale a Nesta. Sicuramente il più pericoloso in campo per gli ospiti, ma è poco concreto.

L’ex Como si mette in proprio ed entra in area di rigore, foto: AC Reggiana

Okwonkwo 5: Entra per cercare di ristabilire l’equilibrio, ma la sua gara incolore è la dimostrazione che il reparto offensivo della Regia abbia tante lacune.

L’ex centravanti del Bologna, foto: AC Reggiana

Pettinari 5: Ha un’occasione su cross di Melegoni, ma non riesce a coglierla. Per il resto, come gli altri centravanti, non crea nemmeno una minaccia.

La punta maturata nel settore giovanile della Roma, foto: AC Reggiana

Reinhart 5,5: Prova un tiro dalla distanza senza ottenere gli esiti sperati. Nuova linfa all’interno del gioco di Nesta, ma con lui in campo poco cambia.

Una cavalcata del giovane argentino, foto: AC Reggiana

Szyminski 5,5: In fase di possesso mi dà quasi l’idea di essere un centrocampista, in difesa scricchiola un po’. Prende un cartellino sciocco nel finale.

Il difensore polacco in una posizione più avanzata rispetto a quella in cui agisce solitamente, foto: AC Reggiana

Nesta 5,5: Nella ripesa sperimenta il ritorno alla difesa a 4, appurando che è un modulo che non gli garantisce la solita spinta sulle corsie laterali. I suoi cambi non riescono ad essere più di tanto impattanti, anche se va detto che tanti dei giocatori che ha spesso in panchina sono spesso dei punti di domanda. In questa gara ha mandato dentro Okwonkwo – ancora non al top della forma -, così come Pettinari. Una sostituzione è costretto a farla, mentre, per quanto riguarda Reinhart e Blanco, sono stati due buone mosse, ma poco incisive. Tocca a lui, ora, dare una svegliata a questa irriconoscibile Reggiana per consentirle di conquistare questa meritata salvezza.

Il tecnico della Regia, foto: AC Reggiana

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