Luglio 27, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Juventus, Arsenal e Sparta Praga, tre squadre con tre divise collegate

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Tutti conoscono la Juventus per via del suo fascino, dovuto ad una splendida storia calcistica ricca di titoli e a tanto altro, come i giocatori straordinari che hanno deciso di vestire i colori della squadra torinese. Ed è proprio di colori ed abbigliamento che si parla oggi, perchè la Juve indossa una maglietta con una storia fantastica. E’ un racconto che ha tanto anche di Inghilterra perchè sono coinvolte anche squadre importanti come Arsenal, Nottingham Forest e Notts County.

La Juventus, che tutti oggi associamo al bianco e al nero, vestiva inizialmente una maglia da gioco rosa, con una sorta di cravatta o papillon nero. Le divise erano di questo colore perchè, quando la Vecchia Signora era ancora giovane, i tessuti rosa erano i meno costosi sul mercato e la squadra di Torino stava vivendo dei momenti economici complicati. Il capitano era facilmente riconoscibile perchè portava un berretto.

Fotografia dei fondatori e, allo stesso tempo, giocatori della Juventus con la divisa rosa

Gordon Thomas Savage fu un personaggio storico per la Juventus e per la sua maglia, fu un grande commerciante di tessuti nella città della Mole e propose di cambiare le uniforme da gioco, così chiese al Nottingham Forest se fosse stato possibile realizzare un completo per la Juve, con il rosso come colore principale e il bianco a definire i contorni. Ci sono varie leggende su cosa sia successo, tuttavia Savage chiese proprio ad una fabbrica di tessuti di Nottingham di produrre le magliette, di cosa sia poi successo non si hanno certezze. C’è chi dice che il responsabile della produzione delle delle uniforme da gioco destinate a diventare della Juventus fosse un grande sostenitore del Notts County e che quindi avesse deciso di spedire a Torino magliette con il bianco e il nero come colori principali, proprio in onore dei Magpies, nonostante Savage gli avesse chiesto delle magliette dei Tricky Trees. C’è invece chi sostiene che Savage avesse spedito a Nottingham una divisa rosa come campione e che l’impiegato che si occupò della realizzazione della divisa, visto che era così scolorita, pensò fosse bianca e macchiata e, data la somiglianza con i colori del club di Nottingham, sponda però Notts County, decise di spedire in Italia delle divise bianco e nere. All’inizio i colori non furono molto apprezzati, ma, con il passare degli anni e con i trofei che cominciarono ad arrivare, tutti iniziarono ad affezionarsi anche anche a colori “tristi” come appunto il bianco ed il nero.

Tom Gordon Savage | Stelle juventine
Immagine di Gordon Thomas Savage
Una foto di squadra della Juventus ad inizio del XX secolo, poco dopo l’adozione del bianco e del nero.

La rivalità tra Nottingham Forest e Notts County è accesa e ha alle spalle tantissimi anni di storia. I Magpies possono vantare di essere nati prima, anche se i due club sono stati fondati solo a circa tre anni di differenza, visto che uno ha preso vita nel 1862 e uno nel 1865, tuttavia il Forest ha una bacheca che è stata riempita con grandissimi titoli, come le due storiche Coppe dei Campioni. Il rosso e il bianco dei Reds non finirono sulle maglie della squadra italiana e qui entra a fare parte di questa vicenda un altro club, un altro con inoltre una splendida storia calcistica: l’Arsenal, ai tempi Dial Square FC. Era il 1895, due anni dopo la squadra del nord di Londra sarebbe diventata un club professionista, e accadde un qualcosa che avrebbe segnato per sempre la storia dei Gunners: Fred Beardsley, Bill Parr e Charlie Bates diventarono dei giocatori dell’Arsenal e portarono con sè la loro storica divisa rossa. Il club, viste le difficoltà economiche, decise che iniziare ad utilizzare le divise portate proprio dei giocatori del Nottingham Forest fosse la cosa migliore da fare. Questo kit era di un rosso molto scuro, con delle maniche lunghe, il colletto e tre bottoni sul davanti. La divisa veniva indossata con dei pantaloncini bianchi che arrivavano al ginocchio e dei calzettoni molto pesanti di lana con cerchi blu e bianchi. Per il portiere nulla cambiava, se non per la maglietta, che era un maglione di lana color verde lavorato a mano. Questo completo fece poi la storia dei Gunners perchè fu il primo kit indossato dalla squadra nella sua prima stagione ad Highbury, quella del 1913-1914.

Arsenal 1913
La divisa dei Gunners di quegli anni, immagine presa dal sito ufficiale dell’Arsenal

Lo splendido ed altruista gesto di Fred Beardsley, Bill Parr e Charlie Bates nel fornire alla squadra le divise fece sì che tanti altri club prendessero spunto dall’Arsenal, come per esempio lo Sparta Praga, il cui presidente visitò Londra nel 1906. Dopo la sua storica visita e dopo aver visto il Woolwich Arsenal, tornò a casa, in Cecoslovacchia, e fu così ispirato dal completo della squadra del nord di Londra che chiese alla sua squadra di giocare con gli stessi colori. Ancora oggi, lo Sparta Praga veste una divisa di colore rosso scuro, non così diverso dal rosso ribes dell’Arsenal del 2005-2006.

Maglie Sparta Praga 2021-2022, il ritorno di Adidas!

Quando si parla di Arsenal, si parla molto spesso di straordinari allenatori che hanno rivoluzionato il calcio e scritto importantissime pagine della storia dei Gunners. Uno di questi straordinari tecnici fu Herbert Chapman (su cui è uscito un articolo tempo fa) che arrivò da Huddersfield e vinse, proprio contro il suo ex club, una FA Cup. Rivoluzionò il calcio sul piano tattico, cambiando completamente il modo di giocare, e vide clamorosamente il futuro, con straordinarie invenzioni. Fu incredibile il suo lavoro perchè mostrò anche l’importanza dell’equilibrio tra i reparti nel gioco e fu in grado di trovare uno schieramento perfetto che lo portò a vincere vari titoli; una leggenda. Herbert scrisse la storia della squadra del quartiere di Woolwich anche nell’ambito delle maglie da gioco.

The great innovator, così soprannominato dai tifosi, che lo amavano e lo amano per via di tutto quello di straordinario che ha fatto, ha cambiato qualcosa anche nelle divise, aggiungendo le maniche bianche alle magliette, regalandoci la divisa dell’Arsenal che noi oggi conosciamo. Ci sono tanti aneddoti sulla storia della maglia e vari racconti che parlano di cosa o chi abbia ispirato Herbert Chapman ad aggiungere le maniche bianche alla divisa dei Gunners. La versione ufficiale dice che lo storico allenatore, vincitore della FA Cup nel 1930, abbia notato qualcuno al campo indossare una camicia senza maniche rossa sopra un’altra bianca, oppure avrebbe potuto giocare a golf con il famoso cartonista del giorno Tom Western che indossava qualcosa di simile. In ogni caso, il “look” ispirò il mister a creare una divisa che contenesse il rosso, accompagnato da maniche bianche, stesso colore del colletto. Nella maglia era ovviamente presente anche lo stemma del club, che era posizionato sul lato sinistro.

Arsenal 1930
Fotografia della squadra dopo la vittoria della FA Cup nel 1930. Chapman a sinistra, si riconosce inoltre il logo sulle divise.
File:Arsenal Crest 1930.svg - Wikipedia
Logo dell’Arsenal del 1930

Gli anni ’50 furono un periodo molto importante per la maglia dei Gunners, visto che venne sviluppato un secondo kit che potesse combattere con uno scontro di colori con squadre di casa avversarie che giocavano con completi simili. Così, nel 1960, il Club passò dalla divisa in stile rugby intrecciata ad una nuova di cotone, che venne lavorata proprio intorno al 1960. La famosa grafica canonica del club apparve per la prima volta ad inizio anni ’70 ed è una maglia storica perchè è quella con cui l’Arsenal si aggiudicò quella storica double, vincendo sia il campionato sia la FA Cup nella stagione 1970-1971. I Gunners riuscirono a vincere il campionato realizzando un totale di 65 punti in 42 partite e vinse la FA Cup battendo il Liverpool per 2-1 in finale; Arsenal allenato da un certo Bertie Mee…

Verso la fine degli anni ’70, sulla maglia si iniziò anche a leggere il nome dell’azienda produttrice delle divise, ovvero “Umbro”. Nel 1982, “JVC” divenne il primo sponsor di maglia del Club, che lasciò a sua volta il posto a “SEGA” nel 1999. Tre anni dopo, “O2” sostituì la società di giochi e, nella stagione 2006-2007, arrivò Fly Emirates.

La stagione in cui Thierry Henry diventò l'attaccante del futuro
Fotografia di Henry, maglia con “O2” come sponsor
Maglia Retro Arsenal - Autografata da Bergkamp - CharityStars
Fotografia di Dennis Bergkamp, maglia con “JVC” come sponsor
Andrey Arshavin - Profilo giocatore | Transfermarkt
Fotografia di Arshavin, “Fly Emirates” come sponsor.

Per commemorare l’ultima stagione ad Highbury, stadio che fece da casa per i Gunners a partire dal 1913, l’Arsenal indossò una speciale divisa rossa. Progettata per onorare il colore delle magliette del Club per la prima stagione nel vecchio stadio, era decorata con scritte di colore oro e accompagnata da pantaloncini bianchi e calzettoni rossi.

Seconda maglia Arsenal 2020-2021 con il marmo di Highbury
Henry vicino alla statua di Herbert Chapman

Per la prima stagione all’Emirates Stadium, 2006-2007, l’Arsenal ricominciò ad usare il bianco e il rosso. Nel 2007-2008, celebrò lo spirito pionieristico di Chapman con una divisa da trasferta, che abbracciava un design che evidenziava la straordinaria capacità dell’allenatore nell’influenzare il gioco, con un ritorno alle magliette bianche indossate a vari intervalli nel corso della storia dei Gunners. Le divise bianche riscossero un grande successo e divennero presto popolari, ma il Club tornò al giallo e al blu (sulle divise da trasferta)nella stagione 2008-2009, con un completo basato sulla maglia “Anfield ’89” per celebrare il 20° anniversario della vittoria del titolo in Merseyside.

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