Luglio 27, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Brentford, una rinascita importante e un futuro ancora tutto da scrivere –  Dalla A alla Z, le storie di tutti i club europei più importanti

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Il Brentford Football Club è una squadra della periferia ovest di Londra, nata nel 1889. Attualmente, milita in Premier League e, a partire dalla prossima stagione, sarà ai nastri di partenza del campionato più avvincente del mondo per il secondo anno di fila. A livello di palmarès, le Bees hanno conquistato: una volta il campionato di seconda divisione; un’altra quello della attuale League One; e per ben tre volte il titolo del quarto livello. Dopo aver giocato le proprie partite casalinghe a Griffin Park per oltre 100 anni, il Club si è trasferito nel 2020 nel nuovissimo Brentford Community Stadium, impianto capace di ospitare circa 17.000 tifosi e che le Bees condividono con il London Irish, la locale squadra di rugby. L’allenatore è Thomas Frank, che guida con grande successo il Club dal 2018, dopo un’esperienza da vice cominciata nel 2016 e, ancor prima, essere stato alla commissario tecnico delle nazionali giovanili della sua terra natia, la Danimarca.

Lo stadio del Brentford
Thomas Frank

Le origini

Tutto cominciò nel 1889, quando il Brentford fu fondato con l’obiettivo di svolgere
un’attività invernale per il club locale di canottaggio, chiamato “Canottieri Brentford”, (in
italiano). I primi anni, per questa squadra, non furono un granché: le Bees giocarono le
loro prime stagioni sempre nelle serie inferiori della English Football League e non
riuscirono mai a mettere le mani su un trofeo. Il nuovo secolo iniziò con il trasferimento a
Griffin Park, nel 1904, stadio che è stata la casa del Club fino al 2020.

Nel 1921, il Brentford fu uno dei membri fondatori della Third Division, in cui giocò a partire
dalla fine del secondo decennio del XX secolo e fino al 1930 e nella quale raccolse anche
la peggior sconfitta della propria storia (un umiliante 0-7 contro i gallesi dello Swansea, l’8
novembre 1924). Da ricordare è anche la stagione 1929-1930, nella quale accadde un
evento davvero irripetibile: le Bees non vennero mai sconfitte in casa e vinsero tutte e 21
le partite giocate nel proprio stadio ma, nonostante questo, non ottennero la promozione.
Alla fine, il Brentford riuscì a guadagnarsi la tanto agognata Second Division nel 1933 e
soltanto 2 anni dopo approdò in First Division, che concluse al quinto posto: la vetta più
alta mai raggiunta dalle Bees.

Immagine di Arsenal-Brentford, uno dei tanti derby di Londra, negli anni ’30
Altre fotografie di quegli anni

La storia recente

La storia recente rappresenta un po’ la rinascita di questo club. Infatti, nonostante non
siano stati eguagliati i risultati ottenuti negli anni ’30, il Brentford è tornato nella massima
divisione del calcio inglese dopo un lungo periodo lontano dal campionato più importante
del Paese. Per arrivare in Premier League, c’è stato bisogno di una grande scalata e di un
grande tecnico, che ha riportato al livello più alto le Bees dopo ben 74 anni di assenza
dalla massima serie (l’ultima apparizione era stata nella First Division 1947-48). Il XXI
secolo è cominciato con un 14° posto in Second Division ed una finale di Football League
Trophy persa. L’anno dopo, la squadra dell’ovest della capitale è arrivata undici posizioni
più in alto rispetto alla stagione precedente in campionato ed ha conquistato un 3° posto,
perdendo poi la finale dei play-off con lo Stoke City. Quello degli spareggi promozione,
infatti, si è trasformato in un vero e proprio incubo per il Club e i suoi tifosi: prima del glorioso pomeriggio di Wembley del giugno 2021 (ne parleremo tra poco), infatti, il
Brentford era stato sconfitto per ben dieci volte ai play-off, detenendo così il peggior record
in questa speciale classifica tra tutte le squadre professionistiche inglesi. Nel 2007, il
Club è arrivato 24° in League One ed è stato retrocesso in League Two, dove ha
militato per due anni ottenendo un 14° ed un 1° posto, che è valso il ritorno in League
One. Da qui in poi, i risultati in questa divisione saranno migliori dei precedenti, tanto che,
nel 2014, grazie al 2° piazzamento nella graduatoria, il Brentford si è meritato la
Championship. Nel 2020, la squadra dell’ovest di Londra è arrivata 3° e ha perso la finale
degli spareggi promozione contro il Fulham, come spesso gli è accaduto. Il 2021, invece, è
stato indimenticabile: un terzo posto in Championship, una League Cup persa soltanto in
semifinale contro il Tottenham e una storica promozione in Premier League ottenuta dopo
una vittoria per 2-0 contro lo Swansea in finale play-off a Wembley.

La scorsa stagione

La scorsa stagione del Brentford è stata davvero positiva. Le neopromosse
Bees, approdate nella massima divisione del calcio inglese con l’obiettivo di conquistarsi la
salvezza, si sono rivelate una delle scoperte del campionato. Grazie al lavoro straordinario
di Thomas Frank, i biancorossi sono riusciti ad ottenere addirittura un 13° posto e a
rendersi un avversario scomodo per tanti club importanti, come dimostrato dalla
vittoria per 2-0 contro l’Arsenal nella prima giornata di campionato o il 3-3 contro il
Liverpool e i successi contro Everton (sia in casa che fuori) e Chelsea (un magico 1-4 a
Stamford Bridge): niente male per essere una squadra arrivata con l’obiettivo di non
retrocedere.

Brentford-Arsenal

La stagione in corso

Anche se la Premier League non è ancora iniziata, possiamo dire che dal Brentford,
quest’anno, ci aspettiamo un campionato bello come l’ultimo. Intanto, in questi ultimi giorni,
le Bees hanno approcciato la stagione con: una vittoria per 2-0 contro il Boreham Wood,
un pareggio per 2-2 contro lo Strasburgo e una sconfitta per 2-1 contro i tedeschi dello
Stoccarda. Parlando di mercato, come nuovi acquisti sono arrivati Aaron Hickey dal
Bologna al prezzo di 16,5 milioni di sterline, Keane Lewis-Potter dall’Hull City, pagato ben
19 milioni e Thomas Strakosha, gratuitamente, dalla Lazio. A fare scalpore è stata anche
la partenza di Christian Eriksen che, dopo aver giocato per sei mesi col Club dopo il suo
famoso infortunio agli Europei, ha deciso di non rinnovare il contratto e firmare con il
Manchester United.

Immagine della vittoria contro il Boreham Wood

Lo sapevate che?

  • Il soprannome “Bees” è nato così: un certo J.H. Gittens, tifoso sfegatato del Club e
    studente del Borough Road College, andava sempre a vedere le partite della
    squadra con un amico. Questi, ad una partita, incitò la squadra gridando:”Buck up
    b’s” motto della scuola che frequentava. I giornalisti riportarono l’accaduto sui loro
    quotidiani, ma si sbagliarono e scrissero:”Buck up Bees”. Nacque così l’iconico
    appellativo; l’ape è poi diventata simbolo della squadra ed è stata inserita nel
    logo;
  • lo stadio delle Bees è così vicino a dei palazzi che si trovano dietro di esso che c’è
    che chi guarda le partite dal proprio balcone;
  • a Griffin Park, hanno giocato anche le giovanili del Chelsea dal 2007 al 2010.
Un tifoso guarda Brentford-West Ham seduto sul proprio divano in balcone

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