Luglio 27, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Brighton, un’altra stagione per continuare a volare alto – Dalla A alla Z, le storie di tutti i club europei più importanti

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Il Brighton & Hove Albion Football Club, meglio conosciuto come Brighton & Hove Albion, o semplicemente Brighton, è una delle venti squadre militanti in Premier League, nonché l’unica proveniente dalla contea del Sussex. Durante la loro storia, che parte dalla fondazione nel 1901 e si inoltra fino ad oggi, i Seagulls hanno vinto: un Community Shield (l’equivalente della nostra Supercoppa Italiana) nel 1910; un campionato di Third Division South (nel 1957-58), l’antica terza divisione inglese, a cui prendevano parte le squadre del sud dell’Inghilterra; due Football League One, la terza divisione inglese attuale (nel 2001-2002 e nel 2010-2011); due Football League Two, la quarta divisione (nel 1964-1965 e nel 2000-2001); e una Southern Football League, il campionato della lega semiprofessionistica a cui prendevano parte le squadre del sud dell’Inghilterra (agli albori della loro storia, nel 1909-1910). I biancoblù giocano al Falmer Stadium, impianto conosciuto, per motivi di sponsorizzazione col nome di AMEX Stadium e con una capienza di 30 750 posti. Con quella che sta per cominciare, sono guidati dal manager Graham Potter per la quarta stagione consecutiva.  

Falmer Stadium

Le origini

Brighton e Hove sono due città gemelle, riunite in una unica nella costa sud dell’Inghilterra. Fu Edgar Everest, un funzionario della Sussex Football Association, a portare il calcio professionistico nella zona: fondò proprio lui, infatti, il Brighton United nel 1897, ma il Club, ben presto fallì (l’esperienza dello United durò solo tre anni). E sulla scia nacque il Brighton & Hove Rangers, che però fallì nel 1901, solo un anno dopo. Rimaneva comunque la volontà di fornire alle due città un team di successo e allora, John Jackson, ex manager del Brighton United, venne chiamato a diventare l’elemento chiave per la fondazione di un terzo club: il Brighton & Hove United, che fu costituito come squadra semiprofessionistica il 24 giugno 1901 al Seven Stars, un pub in Ship Street. Il club poco dopo cambiò denominazione in Brighton & Hove Albion e, già nel 1903, vinse la Second Division della Southern League, guadagnandosi così la promozione nella massima serie locale. Sette anni dopo il debutto in First Division, l’Albion vinse anche il titolo della Southern League nel 1910, superando all’ultimo i rivali dello Swindon Town. In virtù della vittoria del campionato, l’Albion si giocò la FA Charity Shield (l’attuale Community Shield) contro i campioni della Football League, l’Aston Villa: grazie al successo per 1-0 a Stamford Bridge, i Seagulls sollevarono il loro primo titolo nazionale.

Il Brighton vincitore del Community Shield nel 1910

La storia recente

Nel 1985, l’Albion, che era appena stato retrocesso dopo quattro anni di prima divisione, andò vicinissimo al ritorno in First Division, ma ben presto, il sogno si trasformò in incubo. Due anni dopo, i Seagulls si ritrovarono in Terza divisione e soltanto grazie alla guida di Barry Lloyd tornarono sul secondo gradino della scala del calcio inglese. Nel 1991 ottennero un posto play-off per arrivare a giocare di nuovo in First Division: i biancoblu, però, persero la finale di Wembley per 3-1 contro il Notts County. L’anno seguente, in modo inaspettato, arrivò la retrocessione, e il club venne assalito da problemi finanziari, a causa di spese al di sopra delle proprie possibilità. Per sei volte l’Albion dovette respingere le istanze di liquidazione presso l’Alta Corte, e solo la vendita del portiere Mark Beeney nell’aprile 1993 evitò la chiusura del Club, siccome il compenso ricevuto fu trasferito all’Agenzia delle Entrate. Un’acquisizione da parte del consiglio di amministrazione nel 1993 diede un po’ di respiro, mentre il nuovo manager Liam Brady divenne ben presto una figura popolare nell’intero ambiente Seagulls. Per risollevarsi dalla crisi, il Club fece costruire un nuovo stadio, capace di portare più incassi, e chiese ai tifosi di contribuire per ottenere l’autorizzazione per la costruzione di magazzini al dettaglio sul sito di Goldstone (l’antico stadio del Club); in questo modo si sarebbe aumentato il potere di prestito del Club, rendendolo più stabile. Le cose peggiorarono ulteriormente quando i Seagulls abbandonarono la Second Division e furono costretti giocare nella terza divisione fino al 2001. Dopo anni travagliati, la svolta arrivò nel maggio 2009, quando il Club venne acquistato per 93 milioni di sterline dal giocatore di poker professionista, nonché grande tifoso dei Seagulls, Tony Bloom. Grazie ai suoi investimenti, tra cui il nuovissimo stadio costruito nel paesino di Falmer, l’AMEX Stadium, il Brighton riuscì a raggiungere la Premier League nel 2017 e, con dei buoni piazzamenti in campionato, finora è sempre riuscito ad ottenere la salvezza, oltre ad una  prestigiosa semifinale di FA Cup nel 2019.

La semifinale di FA Cup del 2019 contro il Manchester City

La scorsa stagione

La scorsa stagione del Brighton è stata sicuramente positiva. Un 9° posto davvero importante e che dà fiducia a questa squadra anche per la prossima annata. Un campionato terminato a 5 punti di distanza dall’Europa, toccata con mano per più di un singolo tratto della stagione. I Seagulls si sono dimostrati degli avversari scomodi anche per le grandi squadre, come confermano il 4-0 sul Manchester United, lo 0-1 sul Tottenham, l’1-2 sull’Arsenal, l’1-1 con il Chelsea, il 2-2 con il Liverpool e il 2-1 con il Leicester. Inoltre, come dimostrato anche dal modus operandi delle altre società acquistate dallo stesso Bloom, il Club ha una rosa molto giovane: infatti, l’età media, calcolata non solo con i titolari, ma con tutti i e 31 i calciatori, è di 24,9 anni. Proprio alcuni di questi giovani sono stati strumentali nella buona riuscita della scorsa stagione, basti pensare a ragazzi come Neal Maupay, Moses Caicedo o Alexis MacAllister, capaci di dare una vera e propria marcia in più ai propri compagni.

Brighton, scorsa stagione

La stagione in corso

Il Brighton ha già giocato due partite amichevoli, una contro l’Union Saint-Gilloise, squadra belga di proprietà del presidente dei Seagulls, ed una contro l’Estoril Praia, formazione portoghese. La prima è finita 0-0, mentre la seconda si è conclusa con una vittoria per 1-4 in trasferta. L’Albion, inoltre, è molto attivo sul mercato, sia sul piano delle cessioni che su quello degli acquisti. Il Club, come idea per questa sessione estiva (e probabilmente anche per le prossime) ha quella di acquistare giocatori giovani e di lasciare partire i propri top player quando chiedono la cessione per trasferirsi in squadre che lottano per obiettivi migliori. La plusvalenza più importante è stata quella di Bissouma al Tottenham, per circa 30 milioni di sterline. In questi giorni, poi, si sta parlando tanto anche di Cucurella al Manchester City. Gli acquisti confermano quello che abbiamo detto prima, visto che il giocatore più vecchio acquistato ha 20 anni. Il club ha investito circa 11,5 milioni di euro su Juan Enciso, diciottenne paraguayano, e altri 8 su Adingra, ala sinistra ivoriana classe 2002, che si è poi trasferito in prestito per crescere all’Union Saint-Gilloise.

Enciso

Lo sapevate che?

  • Il soprannome the Seagulls è nato così: Brighton è una città che si affaccia sul mare e, per questo, si è cominciato a chiamare i giocatori allo stesso modo degli uccelli che spesso si vedono lungo la costa, i “gabbiani”, appunto;
  •  Liam Brady, ex allenatore del Brighton, è sceso in campo per oltre 230 volte con l’Arsenal ed è considerata una leggenda dei Gunners;
  • i giocatori del Brighton, dal 2011 al 2016, hanno collezionato in totale 23 cartellini rossi, due in più addirittura del Millwall, squadra famosa per la sua tradizione di gioco duro.
Foto vecchia di Brighton
Liam Brady

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