Luglio 27, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Dalla nascita ad una FA Cup indimenticabile – la storia del Charlton (parte 1)

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Il Charlton è una squadra inglese di cui si parla troppo poco. Ha una storia davvero interessante e bisognerebbe ricordare più spesso le imprese di questo Club straordinario, che ha attraversato dei momenti davvero splendidi. Abbiamo dunque deciso di aprire questa serie sugli Addicks con l’obiettivo di fare conoscere meglio a tutti l’importanza di questo team. Parleremo dei periodi più gloriosi e di quelli più complicati, cercando di trasmettere la bellezza e il fascino del Charlton.

La nascita e gli inizi

Tutto cominciò vicino al Tamigi, in East Street (oggi conosciuta come Eastmoor) che adesso si trova tra Woolwich Road e la barriera del celebre fiume della capitale. Il 9 giugno 1905, un gruppo di adolescenti che amava tirare calci al pallone proprio in quella strada decise di riunirsi per creare una squadra, che sarebbe diventata il Charlton Athletic.

La squadra del Charlton agli inizi

Il kit fu comprato in un negozio di tendaggi di Woolwich e vennero adottati il rosso e il bianco. La sede fu stabilita a circa mezzo miglio di distanza dal The Valley, sempre poco distante dal fiume della capitale, a Siemens Meadow, adiacente alla vecchia fabbrica fabbrica di telegrafi Siemens, che oggi è coperta da dei magazzini. La squadra aveva un’età media di circa 15 anni e mezzo e cercò avversari per potere disputare qualche partita. Jim McKenzie, di York Street, Charlton, era segretario del club e cominciò a pubblicare annunci sui giornali sperando di trovare degli avversari da sfidare in gare amichevoli. Dopo questa ricerca fu finalmente trovata una squadra che fosse disposta a giocare contro gli Addicks, ovvero il Silvertown Wesley United. Quest’ultimo dovette andare in trasferta per giocare questo tanto atteso incontro e fece un breve viaggio partendo dalla sponda nord del fiume il 22 novembre 1905. La prima partita documentata del club fu dominata e vinta 6-1, come riportò il Kentish Independent:

Silvertown were beaten and outclassed in every department.

“Il Silvertown è stato battuto e surclassato in ogni reparto”. Quella prima squadra del Charlton scese in campo con questo schieramento: King, Slicox, Thomas, Burns, Marshall, Sudds, Bonner, Crawford, Jarvis, Lines, Mills.

Gli Addicks giocarono la loro prima competizione di livello quando entrarono a fare parte della Lewisham League Division Three. Fu un successo clamoroso: su 18 partite giocate, la squadra ne vinse 17 e ne pareggiò soltanto una. Potremmo dire:“Invincibles”. Ovviamente, con risultati così straordinari, riuscirono a vincere il torneo. Durante quegli anni di inizi per il Club, il Charlton cambiò diversi campi: si trasferì dal Siemens Meadow a Woolwich Common, dove giocò per un periodo breve, poi passò a Pound Park, che si trovava appena fuori Charlton Lane, ed infine si spostò per giocare all’Angerstein Athletic Ground, appena fuori Horn Lane, vicino al tunnel di Blackwall. Tutti questi spostamenti non impedirono alla squadra di conquistare titoli, visto che mise le mani su 20 trofei nei primi 9 anni di calcio giovanile, potè inoltre festeggiare una storica promozione nella Lewisham League First Division, nel 1908, che vinse proprio l’anno successivo. Prima abbiamo parlato di Woolwich, dove vennero comprate anche le prime divise, questo nome dovrebbe farvi venire in mente un altro club della capitale molto importante. Sì, stiamo parlando dell’Arsenal, altra squadra di quel quartiere. I Gunners, che, ai tempi, avevano come nome proprio Woolwich Arsenal, erano vicini degli Addicks e abbandonarono Plumstead per trasferirsi ad Highbury nel 1913, nel nord della capitale. Il Charlton divenne così l’unica squadra di quella zona e questo aiutò il Club nella conquista di successi e nel progresso.

L’esordio al Valley

Finita la Prima Guerra Mondiale, gli Addicks trovarono finalmente casa e si trasferirono in quello che presto sarebbe stato conosciuto come The Valley. L’area, ai tempi, veniva descritta dagli abitanti del posto come “the swamps” ovvero “le paludi” ed era una cava di sabbia e gesso abbandonata. Sebbene formasse una sorta di catino naturale, non c’era lo spazio per un campo da calcio. Ci fu bisogno dell’aiuto di una squadra di volontari che scavarono con le loro pale quello che sarebbe poi diventato il campo del Valley. Inoltre, tra tutti quelli che diedero il loro contributo per la realizzazione di quello scavo, c’era il nonno di una futura leggenda degli Addicks: Brian Kinsey, che conquisterà oltre 350 presenze con il Club. Il 13 settembre 1919, si disputò la prima partita in quello stadio ed il manto erboso fu preparato bene ed in tempo per quell’incontro. Il terreno di gioco consisteva essenzialmente in un campo recintato e, quel giorno, la squadra “A” del Charlton sconfisse il Summerstown per 2-0 nella South Suburban League. Il miglior modo di inaugurare la nuova casa del Club. La prima squadra, invece, si guadagnò l’elezione alla Kent League e disputò il suo primo incontro nel mese di ottobre.

Lo scavo per il The Valley

Il passaggio al professionismo

Il Charlton fece richiesta di adesione alla Isthmian League, ma venne rifiutata. Tuttavia, si rivelò una sorta di scherzo del destino, visto che gli Addicks effettuarono il loro passaggio al professionismo nel giugno del 1920. Ci fu una riunione al pub Antigallican, in fondo a Charlton Church Lane e da una parte c’era chi voleva che il Club diventasse la squadra dilettantistica più importante del Paese, mentre dall’atra chi voleva il passaggio al professionismo. Alla fine, la mozione fu approvata e il Charlton entrò nella Southern League. Appena un anno dopo questo evento, gli Addicks vennero eletti nella Football League Division Three – South, il tecnico della squadra era Walter Raynor, ex Tottenham. Il primo incontro da senior fu disputato il 27 agosto 1921 e si concluse con una vittoria per 1-0 contro l’Exeter City. Inoltre, in quella partita, si vide il The Valley pieno, dato che 13.000 persone assistettero a quel match vinto dal Charlton grazie alla rete decisiva firmata da Tommy Dowling. Parlando sempre della casa della squadra, bisogna aggiungere che venne effettuata la costruzione della prima tribuna principale dello stadio, sotto forma della vecchia e caratteristica West Stand, il tutto costò all’incirca 20.000 sterline.

Una storica FA Cup

Gli Addicks militavano in Third Division, tuttavia, presto, la gente iniziò a definire la squadra come “giant killers” durante l’edizione della FA Cup del 1923. I risultati in quella competizione furono infatti sorprendenti: il Charlton sconfisse 1-2 il Manchester City il 13 gennaio, per poi trovare un altro successo battendo il Preston North End per 2-0 il 3 febbraio, ma non finì qui. Circa 20 giorni dopo, La formazione londinese riuscì a superare in casa con un 1-0 il West Bromwich, era il 24 febbraio ed erano presenti 31.489 spettatori al The Valley. Quel successo fu storico perchè portò la squadra ad essere la prima della Third Division ad arrivare tra i primi otto posti. Lo splendido cammino degli Addicks fu interrotto il 10 marzo, quando arrivò la sconfitta per 0-1 contro il Bolton, che disputò quell’incontro in trasferta davanti a 41.023 spettatori, cifra record per l’impianto del Club rosso e bianco. Eliminati al quarto turno e dalla squadra che poi vincerà quel titolo battendo 2-0 in finale il West Ham, davvero niente male per il Charlton. Purtroppo, l’interruzione di quel viaggio in quello storico torneo fu dolorosa dopo le molte ed indimenticabili vittorie ottenute, ma gli Addicks abbandonarono la competizione dopo aver stupito tutta l’Inghilterra ed essersi guadagnati una consapevolezza importante, ovvero quella di essere una squadra capace di mettere in difficoltà chiunque.

L’addio e il ritorno al Valley

Dopo quella storica impresa in FA Cup, i numeri di tifosi che andavano allo stadio calarono, il Club visse un momento complicato per via dei problemi finanziari, così optò per un trasferimento dal Valley al Mountsfield Park di Catford. Questo evento portò il Charlton a fondersi con il Catford Southend, con la squadra che cambiò i colori a strisce blu scuro e chiaro. Dopo 6 mesi, però, questo esperimento fallì e gli Addicks tornarono nel SE7, nella loro sede, nella loro casa.

Una curiosità

Per concludere, parliamo di qualcosa che c’entra con questa squadra ma che non è un evento storico, ovvero il soprannome “The Addicks. Si dice che derivi da “Haddocks” che è un locale di fish and chips tra i più celebri della zona del Club. Dunque è davvero incredibile come sia nato, specialmente se pensiamo che i giocatori del Charlton vengono chiamati così ancora oggi.

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