Dicembre 9, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

Manchester City 1-0 Inter, la banda di Guardiola alza al cielo di Istanbul la Champions grazie ad un gran gol di Rodri

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Dopo Roma e Fiorentina cade anche l’Inter. Disastroso finale di stagione per il calcio italiano. I ragazzi di Guardiola sbancano Istanbul grazie ad un gol meraviglioso di Rodri. I Nerazzurri tornano a casa a mani vuote, ma con la consapevolezza di aver dato tutto e di aver giocato con il cuore, con l’onore e con tutto ciò che avevano. La coppa dalle grandi orecchie vola a Manchester.

Le formazioni

Manchester City: È uno scontro tra difese a 3, con una piccola differenza, ovvero l’elevato numero di centrocampisti che Guardiola dispone nel cuore del campo. La retroguardia é composta da Aké, Ruben Dias e Akanji. Rodri e Stones si posizionano davanti alla retroguardia. Il tecnico spagnolo combina un’altra delle sue mosse tatticamente imprevedibili e, come vedremo, geniali: schierare in un ruolo più avanzato un calciatore che ha spesso ricoperto il ruolo di centrale all’interno della difesa. Peraltro é ancor più affascinante questa scelta del mister ex Barcellona poiché il giocatore inglese sarà spesso chiamato a posizionarsi sulla linea dei centrali, costruendo, in fase di non possesso, assieme ai compagni di reparto, una linea a 4. Più avanzati ci sono Grealish e Bernardo Silva, che agiscono sulle corsie laterali, con Gundogan e De Bruyne al centro. L’unico riferimento offensivo é Haaland.

Inter: Inzaghi risponde con un modulo simile, vale a dire il suo classico 3-5-2. Tra i pali Onana, la difesa é costituita da Bastoni, Acerbi e Darmian. Gli esterni a tutta fascia sono Dimarco e Dumfries, con Calhanoglu, Brozovic e Barella che si posizionano all’interno del campo. Le due punte sono Lautaro Martinez e Dzeko.

La partita

La gara prende il via e, sin da subito, si assiste alla messa in scena di un copione che ci si poteva aspettare nei giorni precedenti all’incontro. Infatti é il Manchester City a fare la partita, con l’Inter costretta a rimanere dietro la linea della palla e a prestare attenzione a serrare tutti gli spazi ad una compagine che vanta qualità offensive niente male. Il primo squillo é dei Citizens. Siamo al minuto 5 e la formazione inglese amministra il pallone con una sicurezza impressionante, realizzando un giro palla che i Nerazzurri, raccolti nella propria metà campo, faticano ad interrompere. Rodri pesca Bernardo Silva largo sulla destra con un brillante passaggio di sinistro. L’esterno destro in maglia numero 20 cerca di insinuarsi in area di rigore con un’azione personale interessante, Dimarco prova a contenerlo. Il portoghese si sposta successivamente la sfera sul mancino e abbozza una conclusione a rientrare sul palo lontano, che si spegne sul fondo dopo aver quasi accarezzato l’incrocio dei pali. Il primo tempo assumerà l’identità attribuitagli dalla banda di Guardiola per la sua intera durata, con l’undici inglese che non ha intenzione di aumentare l’intensità del fraseggio. È un possesso che serve a controllare semplicemente la gara, poiché il Manchester City manifesta una sicurezza importante nella circolazione del pallone, che costringe la formazione di Inzaghi a compattarsi e a fare abbassare gli esterni per costruire una linea difensiva a 5. La compagine nerazzurra riesce tuttavia a trovare alcuni meccanismi offensivi interessanti, seppur la retroguardia avversaria sia piuttosto attenta. Dagli sforzi dell’undici italiano scaturisce un calcio d’angolo, al minuto 14, i cui sviluppi, però, non premiano l’Inter. La sfida non regala emozioni particolari, ma forse questo é proprio quello che vuole Guardiola. Insomma, il suo piano partita sembra si stia rivelando “vincente” (anche se il risultato é bloccato) perché alla fine si vede come questa squadra cerchi di “stressare” l’Inter obbligandola a rintanarsi nella sua metà campo. Diciamo che sembra un po’ che la formazione britannica sia consapevole che, prima o poi, troverà la rete che romperà l’equilibrio e allora si “accontenta” di fare un calcio non entusiasmante, ma sufficiente per decimare le energie dei giocatori dell’Inter, che devono correre tantissimo per contenere gli esterni e per ricompattarsi. Tra l’altro, a proposito di Pep, é davvero affascinante la disposizione in campo dei suoi calciatori. Quella che forse colpisce un po’ di più é quella di Stones. Infatti l’abbiamo visto spesso ricoprire il ruolo di difensore centrale, ma il tecnico l’ha reinventato in un ruolo (e non é di certo la prima volta che lo fa, una delle cose più strabilianti di questo mister é proprio questa: costruire calciatori capaci di giocare in molteplici zone del campo) differente. Quando la sua squadra manovra da dietro, figura sulla linea dei centrocampisti. Invece, quando il possesso é nerazzurro, si abbassa nel ruolo di terzino destro, formando una linea a 4.

Immagine della partita: Mediaset

(https://www.sportmediaset.mediaset.it/video/calcio/championsleague/manchester-city-inter-partita-integrale_65883745-202302k.shtml)

Immagine della partita: Mediaset

Ma questo, alla fine, é soltanto un dettaglio all’interno dell’immensa e geniale tattica dell’ex Barcellona. È infatti ancor più affascinante lo schieramento dei suoi interpreti durante la fase offensiva. Gli undici si posizionano in campo dando vita ad un 3-2-2-3, modulo assolutamente insolito agli occhi di chi guarda il calcio moderno. Questa formazione la adoperò per primo Herbert Chapman, tecnico dell’Arsenal durante gli anni ’20-’30. Il fenomenale mister dei Citizens ripropone questo assetto a distanza di quasi un secolo e la collocazione sul terreno di gioco dei suoi calciatori gli permette di girare la palla con una grande tranquillità. Questo 3-2-2-3 fa sì che si crei una sorta di “W” tra i difensori e i centrocampisti più vicini alla retroguardia ed una “M” tra i calciatori più avanzati e la punta. La posizione di ogni singolo centrocampista fa sì che si crei una sorta di quadrato all’interno del campo. Questo sistema é il cosiddetto Chapman System (proprio perché lo inventò questo mister dei Gunners) o W-M.

Immagine della partita: Mediaset (questa grafica é del secondo tempo, ma l’assetto era lo stesso nel primo)

Immagine della partita: Mediaset

Il Chapman System

Un nostro vecchio articolo sullo storico allenatore dell’Arsenal

Dopo questa parentesi tattica, torniamo al racconto della sfida. Al 27′ nuova minaccia per la porta di Onana. Rodri trova un corridoio interessante e offre il pallone a Gundogan, quest’ultimo trova De Bruyne, che vede il taglio fulmineo di Haaland, che proietta così il passaggio del 17 belga. Il norvegese riceve e, dalla sinistra dell’area, sferra un affilato mancino, con cui tenta di superare Onana, il quale é, però, attento e risponde alla conclusione sul primo palo dell’avversario con un intervento efficace. Al minuto 36 lascia il terreno di gioco, a causa di un infortunio, si spera poco grave, Kevin De Bruyne, che lascia spazio a Foden. Che peccato. Un giocatore stupefacente che però, come nel 2021 (in quell’occasione i Citizens vennero sconfitti dal Chelsea grazie ad un sigillo di Havertz) viene beffato dalla sfortuna. Al 45′, in seguito ad una prima fase di incontro in cui il City ha tenuto il controllo della sfida, senza mai aumentare realmente i ritmi e senza costruire un grosso numero di occasioni, arriva la segnalazione del recupero: 2 minuti. Durante questo extra time gli inglesi riescono a costruire una nuova opportunità da gol: solita incursione di Bernardo Silva sulla destra, che poi invita, con un passaggio, Akanji al tiro. Quest’ultimo non riesce ad inquadrare lo specchio della porta, però. Il tramonto della prima metà di gara arriva al 47′. A Istanbul vige l’equilibrio. Non si può recriminare niente, a quest’Inter. I Nerazzurri stanno infatti combattendo con tutto ciò che hanno contro una macchina da guerra, progettata per vincere la Champions. È piuttosto ispirato Dimarco, che sta dando tanto su quella corsia. E del resto l’undici di Inzaghi non ha spesso la possibilità di giocare con i centrocampisti, se non quando questi si propongono vicino agli esterni. Questo perché, ovviamente, Guardiola ha concentrato la maggior parte delle sue forze nel cuore del campo e i registi dell’undici milanese sono circondati, anzi ingabbiati dai calciatori del tecnico spagnolo. Tuttavia, nonostante la grande padronanza del gioco del City, l’Inter si sta comportando molto bene e sta facendo la partita che sapeva di dover fare.

La ripresa prende il via con il primo possesso che viene governato dagli Inglesi. In seguito ad una fase di avvio che vede nuovamente la banda di Guardiola padroneggiare il gioco, tenendo ancora bassa l’intensità, Inzaghi getta nella mischia Lukaku, con la speranza di rendere più efficiente la sua artiglieria, esce Dzeko, siamo al 56′. Il bosniaco stava accusando peraltro un problema fisico. Qualche istante più tardi i Nerazzurri hanno una mastodontica opportunità per stappare una sfida piuttosto serrata. I Citizens si feriscono con le loro stesse mani. In fase di costruzione dalle retrovie, Bernardo Silva gioca il pallone all’indietro per Akanji, quest’ultimo decide di lasciare scorrere il pallone, senza interrompere la sua corsa con il controllo. Forse pensava sarebbe uscito Ederson, tuttavia compie un’ingenuità clamorosa e, così facendo, regala una ghiotta occasione all’Inter. Lautaro si appropria della sfera persa scioccamente dagli avversari e, dalla sinistra dell’area, da posizione defilata, decide, seppur potesse provare ad offrire a Lukaku in area di rigore (anche se va detto che era marcato), di calciare verso la porta, ma la sua conclusione si infrange sul portiere del Manchester City, che esce e nega la gioia del gol al centravanti interista. Al minuto 59 Barella finisce sulla lista dei cattivi in seguito ad un’entrata in ritardo su Foden. Gli Sky Blues provano adesso a graffiare Onana sugli sviluppi di questo calcio da fermo. Grealish tocca corto per Gundogan, che scodella nel cuore dell’area di rigore una palla interessante. Ruben Dias ne approfitta e cerca di indirizzare verso il bersaglio grosso di testa, ma spedisce alto sopra la traversa. Al 68′ accade un episodio cruciale per la partita. Akanji, in possesso della sfera fuori area, si fa qualche metro palla al piede, poi serve, con una stupenda imbucata, Bernardo Silva; quest’ultimo tenta di proporre al centro, ma Acerbi devia. La sfera schizza tuttavia dalle parti di Rodri, che arriva in corsa e, di destro, con una precisione chirurgica, realizza una conclusione che vale il vantaggio inglese. Bellissimo tiro del regista di Guardiola, che vale l’1-0. Tiro forte e angolato, imprendibile per Onana. Bellissima rete messa a segno dal fenomeno spagnolo. I ragazzi di Inzaghi, però, non demordono e si gettano all’attacco in cerca della rete che ristabilirebbe la parità. Ed ecco l’immediata reazione nerazzurra, con Brozovic che disegna un intrigante traversone, ma involontariamente colpisce Calhanoglu, la sfera si impenna e arriva dalle parti di Dumfries, che, con l’ausilio del capo, la spedisce nel cuore dell’area di rigore. Dimarco, da due passi, prova a scavalcare Ederson con un colpo di testa, ma il pallone si stampa sulla traversa. Ma non é finita perché l’ex Verona ci può riprovare e allora tenta di spingere in fondo al sacco utilizzando ancora la testa, ma colpisce Lukaku, che intralcia la traiettoria e, di fatto, salva il Manchester City. L’undici di Inzaghi, per poco, non riagguanta il pareggio. A 17 dal 90′ torna all’attacco la compagine di Inzaghi, con Lautaro che innesca il centravanti belga; quest’ultimo si sistema il pallone sul destro per poi sprigionare una conclusione forte e rasoterra, ma innocua. L’estremo difensore avversario la fa sua in due tempi. Al 75′ Simone Inzaghi sostituisce Bastoni e Dumfries con Gosens e Bellanova. Ora sarà curioso vedere come cambierà assetto la formazione italiana. Al 77′ Rodri trova in verticale Foden, quest’ultimo é però assillato dalla marcatura di Dimarco. Il giovanissimo calciatore inglese si libera della marcatura dell’avversario con un tocco di suola sublime, un controllo orientato che manda a vuoto il giocatore in maglia nerazzurra. Trova poi un corridoio centrale molto allettante e lo percorre, entrando in area di rigore e cercando la conclusione di mancino verso lo specchio. Onana riesce ad evitare il raddoppio avversario con una grande parata, bloccando in due tempi. Avrebbe forse potuto fare qualcosa in più nella conclusione il giovane talento di Pep Guardiola. Al minuto 83 esce Stones, che ha giocato una partita fantasmagorica ed é comprensibilmente stremato, dentro Walker. Un attimo dopo cartellino giallo per Lukaku per un fallo inutile. Negli attimi successivi il mister della formazione di Milano apporta delle modifiche al suo undici: dentro Mkhitaryan e D’Ambrosio, fuori Calhanoglu e Darmian. A 2 giri di lancette dal 90′ l’Inter attacca con tutte le forze che le restano. Bellanova raccoglie sulla destra un pallone calciato da Gosens, largo sulla sinistra, che aveva tentato di realizzare un traversone, ma senza ottenere gli esiti sperati. Il classe 2000 offre a Brozovic, che mette al centro un pallone piuttosto allettante. Gosens fa la torre di testa offrendo al centro e Lukaku, da due passi, tenta di trafiggere Ederson anche lui con l’ausilio del capo. Il portiere del City, in qualche modo, riesce a respingere. Poi Ruben Dias mette in angolo. Clamorosa occasione non capitalizzata dai Nerazzurri. L’attaccante ex Chelsea va a caccia del riscatto poco dopo, puntando il difensore portoghese della compagine inglese. Si sistema la sfera sul mancino e poi, con una conclusione radente ad incrociare, cerca di superare l’estremo difensore avversario. Sforzo inutile. Palla larga di molto. E un attimo più tardi ecco l’annuncio del recupero: 5 minuti. Al 92′ ammoniti Onana e Haaland in seguito a qualche scintilla. Al minuto 93 ci prova Barella da fuori in seguito ad una palla scodellata in area da Dimarco, prontamente allontanata dal City. Bel gesto tecnico, ma la sfera finisce sul fondo, tiro largo di poco. Qualche attimo più tardi si becca un cartellino anche Ederson per perdita di tempo. L’ultima occasione per l’Inter é al 96′. Chance dalla bandierina. Sale anche Onana. Come al solito, batte il 32. Cross sul primo palo. Gosens cerca di centrare il bersaglio colpendo di testa, ma trova la superlativa risposta dell’estremo difensore del City. Ci prova poi Brozovic, ma si porta fuori il pallone. Si esauriscono le speranze interiste. Gli Sky Blues sono campioni d’Europa.

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