Ottobre 3, 2024

Il terzo tempo

"When the seagulls follow the trawler, it is because they think sardines will be thrown into the sea"

La Reggiana conquista la seconda vittoria consecutiva: battuto il Catanzaro grazie ad un gol dell’incontenibile Girma

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Una grande Reggiana sconfigge il Catanzaro e vola a quota 23 in classifica grazie ad un colpo di testa di Girma.

I Granata ottengono il secondo successo consecutivo, trionfando 1-0 sulla formazione di Vivarini. L’unica rete della partita arriva verso lo scadere del primo tempo, con l’incornata vincente dell’appena nominato Girma, su invito di Kabashi, che disegna un traversone perfetto su calcio di punizione. Prossimo impegno il 13 gennaio contro il Pisa.

L’undici di Nesta pronto a scendere in campo per la seconda volta in pochi giorni, foto: AC Reggiana

Per quanto riguarda i giorni prima della partita, non c’è niente da dire perché, essendo passati pochissimi giorni dalla gara con il Sudtirol, non è accaduto nulla di degno di essere riportato. Inoltre, Nesta non ha tenuto la sua solita conferenza stampa poiché c’era poco tempo tra una gara e l’altra e, tra l’altro, sarebbe dovuta avvenire o nel giorno della vigilia o proprio il 25 dicembre (la squadra si è allenata regolarmente, ma, comunque, immagino che non tutti i giornalisti sarebbero riusciti a venire e, in ogni caso, è sempre giusto godersi al meglio un dì di festa, seppur ci sia da lavorare).

Le formazioni

Reggiana: Nesta propone nuovamente il 3-4-2-1, schieramento che ha avuto esiti positivi. In porta Bardi, il grande assente in retroguardia è Romagna. Giocano, pertanto, Sampirisi, Marcandalli e Szyminski (l’intento di Nesta è probabilmente quello di fare riposare, a turno, l’ex Pontedera in maglia 27 – in panchina a Bolzano – e appunto il giocatore in prestito dal Sassuolo, due atleti che sono stati sfruttati al massimo finora). Sulla fascia destra gioca Fiamozzi, reduce da un paio di partite superlative, a sinistra Pieragnolo. I centrocampisti sono Kabashi e Bianco – assente Cigarini, causa espulsione rimediata dalla panchina col Sudtirol, che forse avrebbe potuto trovare qualche minuto -. Sulla trequarti Crnigoj e Girma, unica punta Gondo.

Il tecnico della Reggiana saluta i bambini prima dell’inizio della gara, foto: AC Reggiana

Catanzaro: Vivarini decide di non dare continuità al 3-4-2-1 sperimentato col Brescia (partita persa 2-3) e di ritornare al classico 4-4-2. In porta Fulignati,in difesa Scognamillo, Brighenti, Krastev – esordio in Serie B per lui – e Situm. L’esterno sinistro è Vandeputte, sulla corsia opposta agisce D’Andrea, a centrocampo Pontasso e Verna. Le due punte sono Sounas e Ambrosino.

La partita

Il Catanzaro è uno dei quattro undici neopromossi in Serie B dopo un’esperienza in Serie C. Si tratta di una squadra che l’anno scorso ha dominato il suo girone vincendo con larghissimo anticipo e battendo diversi record. In questa Serie B non ha certamente fatto fatica ad ambientarsi, guadagnando risultati importantissimi sin da subito. I Giallorossi hanno, infatti, esordito contro la Cremonese, ottenendo un punto da un pari a reti bianche, che è stato seguito da tre successi consecutivi contro Ternana, Spezia e Lecco. Questa partenza scoppiettante ha, però, subito un rallentamento quando i calabresi hanno giocato contro il Pavma, perdendo sorprendentemente 0-5. Da lì, però, tanti risultati utili consecutivi, fino alla fine del mese di ottobre, quando, dopo due pari di fila e i successi contro Sampdoria, Sudtirol e Feralpi, è arrivata una sconfitta contro il Como, da cui sono derivati altri due fallimenti, con i Giallorossi che hanno perso contro Modena e Venezia. In cerca di rivalsa, tuttavia, le Aquile hanno posto fine a questo momento complicato stendendo il Cosenza nel derby e trionfando anche contro Palermo e Pisa. Nonostante ciò, non si può affermare che questa squadra sia nel suo migliore stato di forma, poiché è reduce dalle sconfitte contro Ascoli e Brescia, quest’ultima per 2-3 – dopo che i ragazzi di Vivarini si erano portati in vantaggio di ben due gol -, due undici che hanno dato filo da torcere anche alla Reggiana, ma non dello stesso livello del Catanzaro, squadra che, comunque, arriva a Reggio Emilia con un ampio distacco in classifica dai Granata, trovandosi in zona play-off. Per concludere questa descrizione, si tratta di una formazione che, spesso, si dispone con un 4-4-2; finora 30 punti raccolti, 28 gol fatti e 23 subiti. Inoltre, le due squadre si sono già affrontate l’anno scorso, in Supercoppa Serie C, partita terminata 2-2, si giocava a Reggio Emilia.

Il solito Libutti scherza con i bambini poco prima che cominci l’incontro, foto: AC Reggiana

A pochi attimi dal kick off, foto: AC Reggiana

Il saluto tra i due mister, foto: AC Reggiana

In uno Stadio Giglio delle grandi occasioni – oltre 10.000 tifosi presenti – si parte con il primo pallone che viene gestito dagli ospiti. Buon avvio di gara per l’undici di casa che, dopo appena 2 minuti, porta a casa il primo giro dalla bandierina, con l’intromissione di Situm su una palla morbida di Crnigoj per Girma. Ed è proprio il centrocampista sloveno a rendersi protagonista di una conclusione da fuori un attimo dopo, sugli sviluppi di questo corner: Bianco tocca corto per Kabashi, che propone al centro con un traversone, prontamente allontanato dai catanzaresi; ne approfitta allora il 33 per sfoderare questa conclusione, che termina alta e non di poco sopra la traversa. Chance ghiottissima per i Giallorossi poco più tardi, in seguito ad un’ingenuità del centrocampista scuola Fiorentina, che perde un pallone sanguinoso a centrocampo, sbagliando un passaggio, il cui destinatario sembrava essere il compagno di reparto con il 77 sulla schiena. Ne approfitta Pontisso, che verticalizza subito per Sounas, il quale conduce la sfera, poi allarga per Vandeputte, che cerca la conclusione verso il bersaglio, scaldando i guantoni di Bardi, il quale respinge. Non è ancora tramontata, tuttavia, l’azione, perché D’Andrea raccoglie dopo la prodezza dell’estremo difensore avversario, sfugge a Pieragnolo e sfodera un tiro ad incrociare sul palo lontano, che per poco non accarezza il legno. All’8′ l’esterno sinistro dei Granata, di proprietà del Sassuolo, batte rapidamente una rimessa laterale, innescando la corsa di Girma e beffando (tramite appunto l’inaspettato immediato passaggio con le mani) Situm, incaricato di marcarlo. A quel punto, il trequartista della Reggiana cerca di proporre al centro con un traversone rasoterra, che viene sporcato da Krastev. La palla, tuttavia, prosegue la sua corsa e arriva dalle parti di Gondo, che si trova in area piccola e, a porta spalancata, non è capace di spedire in fondo alla rete, con Fulignati che compie una grande parata e neutralizza il tentativo dell’avversario. Si resta sullo 0-0, ma qui il centravanti della Reggiana si è divorato un gol già fatto!

Il clamoroso errore dell’attaccante della Reggiana, foto: AC Reggiana

Inizio divertente: partita concitata, con ambedue le compagini che hanno avuto una chance a testa per ferire l’avversario, senza però riuscire a capitalizzare. Al minuto 14 ammirevole manovra offensiva del Catanzaro, che viene spezzata da un intervento irregolare di Crngoj ai danni di Vandeputte: punizione interessante sulla catena di sinistra per i calabresi. La battuta è dello stesso giocatore che ha subito il fallo, che disegna una traiettoria tagliente verso la porta, tramite questo traversone, Sampirisi sale in cattedra e si oppone con un colpo di testa, concedendo un corner agi ospiti. Da questo angolo scaturisce, in seguito a vari tentativi di rigettare la sfera nella zona calda, una nuova opportunità di mettere in mezzo dalla bandierina. E, per l’ennesima volta, si ritorna da dove si era partiti, con Pieragnolo che interviene su un cross insidioso dell’esterno sinistro del Catanzaro concedendo un nuovo calcio da fermo. Non riescono a sfruttare nemmeno questa possibilità per ferire Bardi i ragazzi di Vivarini, continua a resistere la Regia. Al 23′ il direttore di gara inaugura il taccuino dopo un fallo nella metà campo granata da parte di Scognamillo, ai danni di Gondo, che si stava liberando dell’avversario con una giocata di lusso, ovvero un sombrero. Al minuto 25 Bianco scava un pallone interessante cercando Pieragnolo in area di rigore, il quale finisce per terra dopo un contatto con Krastev, tutto buono – scelta condivisibile – per il giudice dell’incontro. A poco più di 3 minuti dalla mezz’ora Fulignati sceglie una linea di passaggio rischiosa, tentando di servire D’Andrea. L’appena citato Pieragnolo affonda il tackle per arrivare per primo, ma l’arbitro ritiene l’intervento indisciplinato, così estrae il cartellino. Inoltre, il 3 era diffidato, pertanto sarà assente contro il Pisa, nella prima gara dell’anno nuovo. Poco dopo Vandeputte trova un guizzo interessante sulla fascia sinistra: danza sulla sfera per poi saltare Fiamozzi con un tunnel umiliante, infine cerca di suggerire al centro per D’Andrea, che non riesce a controllare nel migliore dei modi, ostacolato da Bianco, e a girarsi. Mette la parola “fine” Sampirisi con una spazzata. In seguito ad un primo terzo di gara anche Sounas finisce sulla lista dei cattivi per un fallo ai danni del giocatore della Regia che aveva dato il via alle danze a Bolzano con una rasoiata dalla distanza. Al 36′ Pontisso, da posizione centrale, seppur fuori dall’area di rigore, sprigiona una conclusione di sinistro alquanto energica, che innesca la conseguente risposta di Bardi, il quale si fa trovare pronto e neutralizza la conclusione non particolarmente angolata ma comunque insidiosa, del 20. Al 39′ Pieragnolo batte una rimessa profonda sulla catena di sinistra, con la sfera che sfila e diventa buona per Girma, il quale se la contende sia con Brighenti che con Situm e subisce fallo. Protesta animatamente Nesta, che, evidentemente, sostiene che sia opportuno sanzionare ciò con il cartellino, ma non è dello stesso avviso l’arbitro, che, addirittura, estrae dal suo taschino il giallo e lo dà al mister della formazione di casa. Si riprende il gioco e negli attimi successivi Bianco realizza un passaggio in verticale interessante proprio per il numero 80, che subisce nuovamente fallo, tra l’altro dal terzino in maglia numero 92 del Catanzaro, già protagonista del duello di qualche attimo prima con il giocatore della squadra di casa (quello in cui era coinvolto anche il capitano dell’undici calabrese). Sul punto di battuta ci sono il 42 in prestito dalla Fiorentina e Kabashi. Il primo esegue una finta, mentre l’albanese, con una pennellata, riesce a trovare, in area di rigore, il già nominato Girma, che, con un colpo di testa, trafigge Fulignati e sigla l’1-0 dei granata! Ancora decisivo lo svizzero, che trova la seconda gioia personale in due partite, dopo il sigillo di Bolzano! Degno di elogi anche l’assist meraviglioso del 77, che ha realizzato un traversone perfetto. Mettono la testa avanti i padroni di casa, che sono stati capaci di soffrire a lungo e di punire alla prima occasione. Ruggisce lo Stadio Giglio, che può esultare dopo una rete inaspettata!

Il gol di Girma in un disegno di Simone Ferrarini

La rete del vantaggio, foto: AC Reggiana

I Granata festeggiano dopo l’incornata vincente del numero 80, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

La squadra festeggia coinvolgendo il pubblico, foto: AC Reggiana

L’autore del gol e Bianco, foto: AC Reggiana

Girma, Gondo e il talento cristallino proveniente dalla Fiorentina, foto: AC Reggiana

Un momento indimenticabile per lo svizzero, in uno stato di forma smagliante, foto: AC Reggiana

La Reggiana si fa prendere dall’entusiasmo e torna a rendersi minacciosa un attimo dopo. Con tanta qualità e classe, il centrocampista classe 2002 con 7 presenze in Serie A e 5 in Conference League con la Viola chiude un uno-due magnifico con l’autore dell’1-0, che gli restituisce la sfera con un colpo di tacco stupendo. Continua a prendere campo Bianco, che poi si inventa un passaggio intelligente e valorizza uno scatto di Pieragnolo sulla sinistra. Quest’ultimo offre a Kabashi, che, con un cross soffice, serve, dalla parte opposta dell’area di rigore, Fiamozzi, il quale calcia di prima intenzione, ma il suo tiro viene murato. Continua ad apprezzare il pubblico, che sta vedendo una squadra ordinata, ben organizzata, che non spreca, palleggia con qualità e sa colpire. Al 44′ uno straripante Girma abbozza un tiro dalla distanza di mancino, conclusione velleitaria che termina alta sopra il bersaglio. Passano i secondi e si arriva al momento della segnalazione del recupero: extra-time di 120 secondi. Non capita nulla di interessante, tuttavia, in questi ultimi istanti. Tutti negli spogliatoi con la Reggiana padrone della partita grazie all’incornata vincente del suo trequartista. Bisogna davvero apprezzare questi primi 45 minuti di match, in cui abbiamo assistito ad una prestazione niente male, da parte di un undici che sta giocando con il cuore. Innanzitutto, i ragazzi di Nesta stanno riuscendo a contenere una squadra che ha più assi nella manica e più gente tecnicamente dotata, poi, cosa non meno complicata, è arrivato anche il vantaggio, grazie ad un cross calibrato al millimetro di Kabashi e un colpo di testa lodevole. Siamo avanti contro una squadra dell’alta classe e non accadeva da un po’ di tempo.

La seconda metà di gara prende il via con il primo possesso che viene amministrato dalla Reggiana, la quale ha subito una variazione al proprio undici: Pieragnolo, già ammonito, ha passato il testimone a Libutti. Vivarini, presumibilmente insoddisfatto della direzione assunta dalla gara, getta nella mischia Ghion e Biasci, fuori Verna e Sounas. I Granata, consapevoli che dovranno affrontare una seconda metà di partita complicata, contro una squadra che cercherà di essere molto aggressiva, si fanno sentire dopo non molti minuti. Un esaltato Girma si inventa un cross teso, all’indirizzo di Gondo, ma riesce a leggere bene e ad anticipare Scongamillo, con Fulignati che poi raccoglie e fa sua la sfera. Questa fase d’avvio rispecchia lo spartito che ci si attendeva: il Catanzaro amministra il gioco e cerca il varco per colpire, mentre la Reggiana, con saggezza, presta tanta attenzione alla fase difensiva, non concedendo, almeno per ora, alcuna ghiotta opportunità agli ospiti. Al 59′ è proprio Libutti a mettersi davanti ad Ambrosino con il corpo, sul fondo del campo, non permettendogli di tenere viva la sfera, ma concedendogli un corner. Si occupa della battuta Vandeputte, che indirizza all’altezza del primo palo, ma Fiamozzi libera l’area. L’azione non è ancora tramontata, però, perché il 27 dell’undici calabrese (che aveva battuto il corner un attimo prima) torna a ricevere qualche istante più tardi, accentrandosi per poi far partire un traversone di mancino velenoso. Nei pressi della porta di Bardi ci sono diversi giocatori dell’undici di Vivarini, seppur osteggiati da una moltitudine di maglie granata. Tutti i presenti – di ambedue le compagini – mancano, però, l’appuntamento con la sfera, che si spegne sul fondo dopo aver fatto prendere un piccolo spavento alla retroguardia dell’undici della Città del Tricolore. Al minuto 62 il tecnico dei Giallorossi si gioca la carta Krajnc, che rileva Krastev. Poco più tardi i Granata hanno l’occasione per rendere ancor più solido il proprio vantaggio. Bianco trasmette a Girma, che, di prima intenzione, serve sulla corsa Gondo, con un passaggio straordinario. Il centravanti della Regia ha un corridoio davanti a sé da sfruttare, per arrivare davanti al portiere. Purtroppo, però, si incespica con il pallone, facendosi recuperare dal nominato poco fa Krajnc, il quale lo affianca. A quel punto l’11 della Regia tenta di saltarlo con un dribbling, ma, si allunga troppo la sfera, che viene inghiottita da Fulignati, il quale raccoglie e ringrazia per l’erroraccio. Si è divorato due occasioni clamorose, in questa partita, l’attaccante della squadra di casa. A cavallo tra il 65′ e il 66′ arrivano forze fresche per la squadra che ha stappato l’incontro negli ultimi minuti della prima frazione di gara: Portanova effettua il suo ingresso in campo, mettendo fine alla gara di Crnigoj. Qualche istante più tardi Gondo viene colpito dall’intervento in scivolata in ritardo di Ghion, cartellino giallo in arrivo per il 18. Il festival dell’ammonizione prosegue con un altro nome che viene segnato dal direttore di gara sul suo taccuino ed è quello di Ambrosino, colpevole di aver, seppur involontariamente, colpito Marcandalli in una contesa aerea che aveva visto prevalere il giocatore in prestito dal Genoa, arrivato in anticipo. L’incaricato per la battuta di questa punizione è Kabashi, che cerca di centrare il bersaglio, ma il suo tiro si infrange sulla barriera. Nel finale Nesta tenta di rendere più affilata la sua artiglieria sostituendo l’unica punta di questa formazione con Antiste, le cui energie sono state preservate anche oggi, dopo Bolzano, concedendogli uno spezzone soltanto nella seconda metà di partita. A poco più di un quarto d’ora dalla segnalazione del recupero Bianco soffoca un tentativo del citato poco fa Ghion di mettersi in mostra con un’incursione palla al piede: fallo e sanzione disciplinare all’indirizzo del 42. Calcia Ambrosino, che dipinge una traiettoria insidiosa con il suo destro, scavalcando la barriera ma non superando un attento Bardi, che si fa trovare pronto e sventa il pericolo.

La parata di Bardi, foto: AC Reggiana

Dall’intervento del portiere dei Granata deriva un angolo in favore degli ospiti, battuto nuovamente all’altezza del primo palo e allontanato prontamente dai padroni di casa, con il solito Fiamozzi. Prova un ultimo sussulto di questa manovra offensiva la squadra di Vivarini con il destro di Pontisso, dopo la respinta della retroguardia di casa, ma spedisce alto. Qualche giro di lancette più tardi c’è un contatto nell’area di rigore della formazione di Nesta tra Szyminski e Ambrosino, reputato regolare dall’arbitro. Intanto il mister delle Aquile opta per una nuova sostituzione: D’Andrea si accomoda in panchina, dentro Oliveri. Al minuto 81 Bianco trova il varco per vie centrali per eseguire una percussione interessante, successivamente trova Portanova largo sulla destra; quest’ultimo sfodera un destro ad incrociare rasoterra, che, però, si spegne sul fondo. Altra palla gol non sfruttata dai ragazzi di Nesta, che avrebbero potuto arrotondare il punteggio già diverso tempo fa. A circa 7 e mezzo dal minuto 90 c’è spazio anche per Stoppa, fuori Pontisso, citato poco fa in occasione del suo tiro mansueto, spentosi sul fondo. Qualche attimo più tardi Girma subisce l’ennesimo fallo della partita, anticipando il giocatore del Catanzaro che aveva appena effettuato il suo ingresso sul terreno di gioco. Punizione da posizione invitante per la Reggiana, ma il sinistro di Kabashi si stampa ancora una volta sul muro eretto da Fulignati, che, qualche secondo dopo, in seguito ad un tentativo di rianimare l’azione da parte dell’albanese – probabilmente si trattava di un traversone -, si ritrova la palla tra le mani. All’87’ ecco l’ennesimo cartellino, all’indirizzo del subentrato Stoppa, colpevole di essere intervenuto in ritardo su Bianco, nel cerchio di centrocampo. Intanto si entra nel finale: sono 4 i minuti che separano la banda di Nesta dal secondo successo consecutivo. A 2 e mezzo dal calo del sipario il 19 della formazione ospite prova a mettersi in mostra dopo un impatto tutt’altro che positivo da quando è entrato. Con un pallone morbido riesce a pescare, in area di rigore, Biasci, che, di testa, tenta di indirizzare verso il bersaglio, ma non riesce nel suo intento: Bardi osserva la palla sorvolare la traversa e finire sulla parte superiore della rete. Nel frattempo, l’autore della rete che sta decidendo la partita si gode gli applausi del suo pubblico mentre abbandona il terreno di gioco, entra Melegoni. Poco dopo Fiamozzi, autore di un’altra partita da incorniciare; si addentra in area di rigore, trovando un varco sul lato destro, e porta a casa un angolo preziosissimo e si gode il boato del pubblico, che vede il traguardo vicino. Prova a costruire l’ultima manovra offensiva la compagine calabrese, ma, dopo 94 minuti e 30 secondi, il direttore di gara fischia la fine dell’incontro. Seconda vittoria consecutiva per la Reggiana, che si allontana sempre di più dalla zona play-out!

La squadra si gode un fantastico successo, foto: AC Reggiana

I Granata ottengono altri 3 punti fondamentali, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Il saluto ai tifosi, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

L’estremo difensore dei Granata, che ha mantenuto la porta immacolata, foto: AC Reggiana

Tutti sotto la Sud, foto: AC Reggiana

Foto: AC Reggiana

Commento e opinioni personali

In pochi avrebbero immaginato di vedere la Reggiana vincere due partite di fila, eppure, dopo il successo contro il Sudtirol, in una partita giocata molto bene, è arrivato un nuovo successo. Si è vista una squadra ordinata, organizzata molto bene, che ha saputo soffrire contro una delle più importanti forze di questo campionato. I Granata sono riusciti ad affondare la flotta di Vivarini grazie ad una grande prova di gruppo. Innanzitutto, una cosa in cui è stata molto brava la squadra di casa è stata il saper soffrire quando avevano palla i calabresi, che hanno avuto il pallino del gioco – 61% di possesso a favore dei Giallorossi -, senza però riuscire a lasciare il segno. E sembra una cosa da poco, ma, per una squadra che è stata plasmata da Nesta seguendo le sue caratteristiche predilette – una di queste era appunto l’amministrazione della partita -, vincere due partite in pochi giorni restando per diverso tempo dietro la linea della sfera significa essere completi, significa sapere resistere e saper giocare anche una gara diversa dal solito. Inoltre, la fase difensiva è stata impeccabile: i tre difensori non hanno lasciato varchi, con il Catanzaro che, salvo all’inizio con un destro di D’Andrea ad incrociare, non ha avuto palle gol. Inoltre, l’undici della Città del Tricolore è stato estremamente lucido in fase di possesso, costruendo più volte azioni pericolose e, pur avendo avuto per meno tempo la sfera in possesso, come già detto, è arrivata al tiro 8 volte, contro le 7 delle Aquile, che hanno uno degli attacchi più produttivi del campionato. Peccato solo perché – vedi le due chance avute da Gondo – avremmo potuto chiudere la partita molto prima senza dover soffrire così tanto nel finale di partita.

E ora classiche valutazioni individuali, stavolta, però, diverse dal solito (non è detto che saranno sempre così).

Bardi 6,5: Ci sono state partite in cui è stato chiamato in causa più volte, tuttavia, anche oggi ha risposto alla grande quando gli è toccato intervenire, come, ad esempio, sulla punizione di Ambrosino, nel secondo tempo. Meritato clean sheet per lui, merito anche di una difesa che non ha lasciato spazi agli avversari, limitando addirittura giocatori del calibro di Vandeputte.

Una prodezza dell’estremo difensore della Regia, foto: AC Reggiana

Sampirisi 6,5: Azzecatissima la scelta di Nesta di dargli la fascia da capitano: con grande leadership, guida i compagni, si fa sentire e spesso spezza le azioni avversarie, intromettendosi con successo.

Il numero 31 della Reggiana, oggi capitano, foto: AC Reggiana

Marcandalli 6,5: A Bolzano aveva riposato lui, oggi tocca a Romagna. Fa valere il fisico e non si fa mai saltare, compiendo più volte degli anticipi importanti.

La colonna portante della retroguardia della Regia, foto: AC Reggiana

Szyminski 6,5: Lavora anche lui con grande saggezza e mette ordine più volte, facendosi valere con tanti interventi utili alla causa della Regia, che mantiene la porta inviolata.

Il polacco qualche attimo prima di un controllo, foto: AC Reggiana

Fiamozzi 6,5: Giocatore rinato. Risponde alle infinite critiche con un’altra prestazione – dopo quelle con Sampdoria e Sudtirol – brillante. In fase offensiva si propone più volte, provando anche qualche azione personale. Quando gli ospiti amministrano il possesso si abbassa sulla linea difensiva e si fa trovare sempre pronto in marcatura.

L’esterno destro dei Granata, foto: AC Reggiana

Bianco 7: Qualità sopraffina per la fase di palleggio dei Granata, si libera degli avversari come fossero birilli, con giocate eleganti e di grande classe. Salvo qualche scivolone nella prima fase di gara, imposta sempre in maniera impeccabile, valorizzando i movimenti dei compagni.

Il talentuoso centrocampista della Regia, foto: AC Reggiana

Kabashi 6,5: Il suo mancino raffinato fa la differenza quando la Regia deve costruire ed è proprio dal suo piede perno che nasce la rete del vantaggio, con il suo cross per Girma. Prezioso in diverse circostanze, vede spesso la giocata prima. Sperpera diverse chance su calcio da fermo: esclusa quella che ha portato il gol del vantaggio, quando va diretto in porta colpisce sempre la barriera.

Il centrocampista albanese ferma Sounas in scivolata, foto: AC Reggiana

Pieragnolo 6: Non riesce a rivelarsi incisivo in fase di spinta come fatto in precedenza. Tutto sommato gioca una buona partita, difendendo bene. Rimedia, però, un cartellino che gli costa caro: non prenderà parte alla trasferta di Pisa. Esce all’intervallo per via della sanzione rimediata, non la sua gara migliore, ma nemmeno la peggiore.

Il giovanissimo giocatore in prestito dal Sassuolo in possesso sulla fascia sinistra, foto: AC Reggiana

Crnigoj 5,5: Clamorosamente, dà l’impressione di non essere ancora entrato in condizione. E siamo quasi a gennaio. Impreciso e disordinato, si fa soffiare più volte la sfera, tuttavia si rende utile in fase di non possesso.

Lo sloveno, foto: AC Reggiana

Girma 7,5: Incontenibile. Mette a segno il secondo gol di testa in due partite e trascina ancora la sua squadra al successo. Gli avversari sono costretti a fermarlo più volte con le cattive. Offre, inoltre, a Gondo, la palla del raddoppio, con un passaggio illuminante, purtroppo inutile perché il centravanti della Regia non riesce a capitalizzare l’opportunità. Tanta personalità per il calciatore più in forma della squadra.

Gondo 5: Più volte si abbassa per dare sostegno alla squadra, subendo qualche fallo e lavorando bene con le spalle rivolte verso la porta avversaria. Si divora un gol tirando da dentro l’area piccola, un altro pasticciando con la sfera tra i piedi, senza andare alla conclusione.

L’attaccante della squadra di casa fa valere il fisico, foto: AC Reggiana

Libutti 6,5: Fa la sua classica partita, mantenendo la concentrazione alta e non facendosi mai sorpassare su quella fascia. Si sgancia in fase offensiva, proponendosi più di una volta.

Melegoni s.v.

Melegoni e Portanova giocano con il cronometro nel finale, foto: AC Reggiana

Portanova 6: Con un destro a incrociare non va lontano dal gol che sarebbe valso il 2-0. Si fa rispettare in mezzo al campo con dei guizzi interessanti, ma non è ancora tornato il giocatore di inizio stagione.

Il centrocampista della Regia prova un guizzo, foto: AC Reggiana

Antiste 6: Anche oggi il tecnico della Reggiana lo risparmia per fargli ricaricare le pile. Entra in campo e cerca di fare salire la squadra con la sua vivacità. Non timbra il cartellino – non che fosse facile – ma ha un impatto positivo sulla gara.

Il francese, foto: AC Reggiana

Nesta 7,5: Prepara alla perfezione questa partita, facendo stare il suo undici raccolto nella propria metà campo. La non prima conferma della difesa a 3 si rivela un successo, che conferisce alla squadra una solidità in fase difensiva e anche una certa efficacia nelle azioni offensive, con i movimenti degli esterni. Gioca nuovamente con una punta e, sorprendentemente, la squadra, come a Sudtirol, si rivela maggiormente pericolosa con la sfera tra i piedi. Pur apportando modifiche al proprio undici, rinunciando a qualche giocatore fondamentale per farlo rifiatare, riesce a mandare in campo una squadra completa ed equilibrata, che, grazie ad una grande prova, porta a casa i 3 punti.

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