Maggio 18, 2024

Cosa ci resta dopo l’Europeo Under 19: i giovani talenti migliori in Italia.

4 min read

A sorpresa, questo Europeo Under 19 è stato vinto dall’Italia. Gli Azzurri hanno saputo ribaltare i pronostici che li davano sfavoriti, soprattutto contro l’altra finalista, il Portogallo, che al girone li aveva battuti 5-1. Una vittoria frutto di grande lavoro e sacrifico, che ha fatto notare anche alle big italiane una serie di giovani molto interessanti: in questo articolo vi diremo i migliori prospetti che abbiamo potuto vedere, con alla fine anche una breve riflessione sull’attuale situazione italiana per quanto riguarda i giovani talenti.

Il primo giocatore di questa lista è Michael Kayode, colui che ha deciso la finale: classe 2004, gioca nella Fiorentina Under 19, ed ha un passaporto italo-nigeriano. Dotato di un’ottima accelerazione e di grande forza fisica, è un giocatore che può ricoprire tutti i ruoli sulla fascia, dal terzino all’esterno. Il suo potere fisico gli permette anche di svettare sui calci d’angolo e nei colpi di testa, e ciò lo porta a segnare anche con una certa continuità. Non ha ancora esordito in Serie A, ma è probabile che nella prossima stagione il mister Italiano gli conceda qualche chance.

Il secondo giovane è Filippo Missori, anche lui 2004, che in finale è stato anche capitano: terzino di spinta che ricopre spesso anche il ruolo di esterno destro di centrocampo, questo ragazzo è recentemente passato dalla primavera della Roma al Sassuolo per 2,5 milioni di euro. Giocatore a trazione offensiva, è un ottimo esempio di terzino moderno, più votato all’attacco che alla difesa, ma che comunque sa svolgere molto bene entrambe le fasi. Come già detto, nella prossima stagione giocherà al Sassuolo: probabile che avrà un ruolo di primo piano nello scacchiere di mister Dionisi, e vedremo se le sue prestazioni saranno positive come quelle in questo Europeo.

Samuele Vignato è un altro prospetto molto interessante, che ha già giocato in Serie A con la maglia del Monza: 2004, esterno offensivo, è molto tecnico e fa del dribbling la sua caratteristica principale, che gli permette di fare sia grandi cavalcate lungo la fascia che rapide incursioni centrali. L’italo-brasiliano è esploso nella stagione 21/22 con la maglia del Chievo Verona, dove ha totalizzato ben 14 gol e 11 assist in 18 partite nel campionato primavera, e l’anno scorso ha vestito la casacca del Monza in A, dove ha messo a referto anche un assist. Soprattutto in finale ha dimostrato di avere grandi qualità, chissà che nella prossima stagione non possa ulteriormente migliorarsi.

Francesco Pio Esposito, classe 2005, è stato uno dei protagonisti della finale: nonostante non abbia segnato, ha giocato molto bene, prendendo molti falli e facendo aprire spazi importanti con i suoi inserimenti. Il giocatore dell’Inter Primavera è uno dei più promettenti in questa lista, e ha ampi margini di miglioramento: protegge molto bene la palla, ha un ottimo tiro e anche degli ottimi tempi di inserimento; insomma, è una vera e propria punta a tutti gli effetti. Nello scorso Campionato Primavera ha segnato 15 gol in 30 partite: un bottino decisamente niente male, che fa capire anche che comunque questo giocatore sa segnare, e lo fa anche spesso. Chissà che non possa trovare spazio anche in Serie A, magari in qualche squadra più piccola, dopo questo Europeo: infatti la società Nerazzurra è probabile che decida di mandarlo in prestito; potrebbe però anche restare ai Nerazzurri, e in caso speriamo che possa macinare minuti nell’attacco dell’Inter, che, soprattutto dopo l’addio di Lukaku, ha bisogno di un nuovo bomber.

Ultimo ma non per importanza è il 18enne Giacomo Faticanti: perno del centrocampo di questa nazionale, è un giocatore prettamente difensivo, a cui piace giocare dietro e costruire l’azione: è praticamente il tipico regista, ruolo che ha infatti ricoperto anche in questo Europeo. Nonostante la giovane età, ha già una discreta esperienza, e può vantare anche una presenza in Europa League, fatta quest’anno con la Roma, la squadra in cui gioca. Inoltre è un giocatore grintoso, molto fisico, e aggressivo all’occorrenza; è insomma un centrocampista completo. Probabilmente Mourinho lo aggregherà in prima squadra la prossima stagione, e chissà che non possa giocarsi un posto da titolare.

Questi erano solo alcuni dei giovani più interessanti: durante l’Europeo se ne sono distinti molti altri, e che probabilmente verranno seguiti da squadre importanti (Koleosho, Ndour, i cugini Dellavalle etc.) e altri che invece, già affermati, erano già stati notati prima dell’Europeo (su tutti D’Andrea).

Quindi, come possiamo vedere, questa carenza di giovani talenti lamentata da Mancini dopo la mancata qualificazione al Mondiale non c’è. Il problema in Italia è che, soprattutto nelle big, ai giovani non viene data la possibilità di sbagliare, e che quindi non hanno possibilità di crescere: il talento c’è, i giovani bravi ci sono, e se si imparasse a seguire il modello spagnolo e inglese, ovvero quello di dare fiducia alle promesse, dandogli anche la possibilità di sbagliare, probabilmente potrebbero arrivare più vittorie come questa dell’Europeo. Speriamo che grazie a questo trionfo si possa smuovere qualcosa all’interno del sistema italiano, per far si che i giovani possano avere i loro spazi.

Lascia un commento